Wheelchair hockey: Olanda campione, Italia di bronzo

Una grande kermesse, quella dei primi Campionati Europei di wheelchair hockey, disputatisi a Roma e vinti - come da pronostico - dalla rappresentativa olandese. Ma c'è stata gloria anche per gli Azzurri, terzi classificati, in una manifestazione ben riuscita

La Nazionale italiana di wheelchair hockeyUna grande avventura, un’intensa esperienza, con un bel risultato ottenuto dagli Azzurri: l’Italia del wheelchair hockey, infatti, è giunta terza ai primi Campionati Europei di questa disciplina, svoltisi a Roma e conclusisi il 26 giugno, con la vittoria finale dei campioni del mondo dell’Olanda.

«Giocare in casa – ha dichiarato il capitano della Nazionale italiana Claudio Carelli – è stato fantastico e se non ci fosse stato un pizzico di sfortuna, la finale sarebbe sicuramente arrivata».
Il riferimento di Carelli è alla semifinale persa per 2-0 contro la Germania, ma assai più combattuta e incerta di quanto non dica il risultato finale: il raddoppio decisivo della rappresentativa tedesca, infatti, è arrivato in contropiede solo a pochi minuti dal termine, con la squadra italiana tutta proiettata in avanti alla ricerca del meritato pareggio.
«Una semifinale – secondo il responsabile del Settore Tecnico Nazionale Sergio De Franceschi – decisa senz’altro da episodi e a noi sfavorevole nel risultato finale, nonostante i quattordici tiri effettuati nello specchio della porta».

Ma tant’è: nel pomeriggio conclusivo i dieci “leoni azzurri” hanno potuto sfogare tutta la loro rabbia agonistica, dando spettacolo e superando in modo assai netto (12-4) il Belgio, nella finale per il terzo posto.
Successivamente è stata l’Olanda ad aggiudicarsi senza troppi problemi la finalissima con la Germania (7-2), a testimonianza di un’esperienza sportiva ormai trentennale nel mondo del wheelchair hockey.

Positivo, quindi, il bilancio agonistico; per quello organizzativo, la parola va ad Antonio Spinelli, presidente della FIWH (Federazione Italiana Wheelchair Hockey): «Il torneo ha mostrato livelli tecnici, da parte di tutte le nazionali, sicuramente superiori a quelli espressi ai Mondiali di Helsinki del 2004. Giocare a quasi 35 gradi non è stato certo facile per nessuno, ma tutti i ragazzi meritano un encomio. Per quanto poi riguarda gli Azzurri, il valore tecnico da loro messo in campo è stato oggettivamente alto e si può tranquillamente dire che essi abbiano onorato fino in fondo il valore della maglia che indossano, quello della Federazione e del CIP (Comitato Italiano Paralimpico), che voglio ringraziare per la piena collaborazione».

Da ricordare ancora che oltre all’Olanda, alla Germania, all’Italia e al Belgio, classificatesi nell’ordine ai primi quattro posti, le altre tre rappresentative presenti a Roma erano quelle della Danimarca, della Finlandia e della Repubblica Ceca.
E per concludere una citazione ben meritata anche per i dieci azzurri, vale a dire: Marco Brusati (Dream Team Milano), Gianluca Callà (All Blacks Genova), il già citato capitano Claudio Carelli e Tiziano Fattore (entrambi degli Skorpions Varese), Daniele Lazzari, Michele Rizzi, Andrea Venuto e Manrico Zedda (Thunder Roma), Stefano Occhialini (Dolphins Ancona) e  Alfonso Talarico (Magic Torino).
(S.B.)

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