I due centenari celebrati dall’Istituto Statale Augusto Romagnoli

di Angela Lucinio*
Dopo che nell’ottobre dello scorso anno era stato impegnato con il centenario della prima pubblicazione di Ragazzi ciechi di Augusto Romagnoli, il 21 e il 22 maggio l’Istituto Statale Augusto Romagnoli di Roma celebrerà con un convegno internazionale un altro centenario, vale a dire l’istituzione nel 1925 della “Regia Scuola di Metodo per insegnanti e maestri istitutori dei ciechi”, diretta dallo stesso professor Romagnoli fino alla sua morte nel 1946
Targa dell'Istituto Statale Augusto Romagnoli di Roma
L’Istituto Statale Augusto Romagnoli di Roma è subentrato alla precedente “Regia Scuola di Metodo per insegnanti e maestri istitutori dei ciechi”

«Ciò che crea un evento è ciò che è vivo, e ciò che è vivo è ciò che non si protegge dalla perdita di se stesso» (Christian Bobin, 1997), per dirla con le parole di un poeta. I due centenari che, a breve distanza, l’Istituto Statale Augusto Romagnoli di Roma ha organizzato sono un’importante, poetica, testimonianza di vita. Il 23 ottobre dello scorso anno, infatti [se ne legga anche in Superando a questo link, N.d.R.], l’Istituto è stato impegnato nel centenario della prima pubblicazione di Ragazzi ciechi di Augusto Romagnoli, mentre i prossimi 21 e 22 maggio si occuperà di un altro centenario: l’istituzione nel 1925, con Regio Decreto 2483, della Regia Scuola di Metodo per insegnanti e maestri istitutori dei ciechi, diretta dallo stesso professor Romagnoli fino alla sua morte nel 1946. Successivamente alla scuola di metodo, è nato l’Istituto Statale Augusto Romagnoli.
Per celebrare dunque il centenario dell’istituzione della Scuola di Metodo, a Roma, presso l’Istituto Romagnoli (Via Gregorio VII, 601), avrà luogo il 21 e 22 maggio, come detto, un convegno internazionale organizzato dall’Istituto stesso, insieme al Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Roma Tre, in collaborazione con l’UICI Nazionale (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) e con il patrocinio della SIPeS (Società Italiana di Pedagogia Speciale) (a questo link è disponibile il programma completo del convegno).

Ma quale motivazione spinge l’Istituto Romagnoli a celebrare i due centenari? Di sicuro la consapevolezza della validità delle intuizioni tiflopedagogiche di Augusto Romagnoli, della modernità delle sue tesi, la necessità del compito di reinventare, come è sempre bene fare, non di imitare, le pratiche didattiche che Romagnoli proponeva. Reinventarle sulla base dei suoi sempre validi criteri educativi.
Il “metodo Romagnoli” in questi cento anni si è arricchito della mediazione del mondo e resiste alla perdita di se stesso. Lo dimostrano i numerosissimi contatti per consulenze, formazione, affiancamento che l’Istituto ha con le scuole tutte e non solo con quelle del Lazio. Lo dimostra la risposta dell’Istituto ai bisogni formativi dei docenti in servizio. E la risposta l’Istituto la trova guardando ai punti fermi che Augusto Romagnoli ha indicato, le cose essenziali che cento anni fa sono state individuate per un’educazione volta alla piena realizzazione di una persona con disabilità visiva: il gioco, l’orientamento, l’educazione al tatto, il Braille, l’educazione estetica, la musica, l’educazione immaginativa. E poi il confronto, la condivisione, tra persone che hanno diversi funzionamenti visivi: persone che vedono, persone che non vedono, persone che vedono poco, persone che vedono a loro modo. Inclusione!
La dinamicità dell’Istituto sta anche nel creare nuove strade, per interpretare, in modo sempre più convincente, il mandato istituzionale. E nel mandato istituzionale dell’Istituto la ricerca tiflopedagogica ricopre un ruolo importante. Con lo sguardo al passato, ma rivolti al futuro, l’Istituto ha dato avvio ad un importante accordo quadro di collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Roma Tre. Nato sotto l’impulso di un Dottorato di Ricerca sulla disabilità visiva e l’educazione immaginativa, tale accordo è l’occasione per disegnare insieme nuovi e importanti progetti di ricerca tiflopedagogica. Ed è questo il motivo per cui i due centenari sono stati promossi e organizzati congiuntamente dall’Istituto Romagnoli e dall’Università Roma Tre, ad avviare un proficuo percorso, caratterizzato da generosità professionale e autentico desiderio di esplorare insieme spazi di confronto, di confine, di superamento di barriere ed esclusioni, che se non si individuano si sommano.

Tornando al convegno dei prossimi giorni, il 21 maggio ci si focalizzerà sulla scuola di metodo e i criteri educativi di Augusto Romagnoli: I racconti dei luoghi e delle persone. Il 22 maggio, invece, sarà centrato innanzitutto su un tavola rotonda dedicata all’importanza dell’insegnamento e del laboratorio sulle disabilità sensoriali visive nel corso della specializzazione per le attività di sostegno. A seguire si parlerà del dono della testimonianza dei genitori, si presenteranno le buone pratiche delle scuole e anche un percorso di ricerca.

Nel ricordare dunque che l’Istituto Augusto Romagnoli è un Istituto Statale, di tutte e tutti, non si può che concludere con l’invito a tutte e tutti a partecipare, a raggiungerci, a contribuire a questa bella pagina di vita.

*Docente dell’Istituto Statale Augusto Romagnol” e PhD student del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Roma Tre.

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