Continuiamo a proporre il nostro approfondimento sull’inclusione lavorativa delle persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo appartenenti al “mondo ANFFAS”, proponendo oggi un servizio dedicato a Giulia, che è nata nel 2001, ha la sindrome di Down, fa parte dell’ANFFAS di Salerno e lavora come cameriera di sala presso il Sunrise Accessible Resort, nei pressi della propria città. «Il mio lavoro – dice – mi ha aiutato moltissimo a crescere e a diventare più indipendente»

Continuiamo a proporre il nostro approfondimento sull’inclusione lavorativa delle persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo appartenenti al “mondo ANFFAS” (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo), pubblicando un ulteriore servizio dedicato alle esperienze di inclusione lavorativa delle persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, presentate nel marzo scorso all’evento Lavoro Ergo Sum, organizzato dall’ANFFAS Nazionale in occasione del 67° anniversario dalla propria fondazione e in corrispondenza con la XVIII Giornata Nazionale sulle Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo (se ne legga anche sulle nostre pagine).
Oggi, dunque, parliamo di Giulia e oltre a rivolgerle alcune domande, riprendiamo anche, in calce, il testo da lei stessa presentato durante il citato evento ANFFAS di marzo.
Nata nel 2001, Giulia ha la sindrome di Down e si definisce «persona solare, determinata e piena di passioni», che adora ballare, recitare e ascoltare musica, «che mi accompagna in ogni momento della giornata». Fa parte dell’ANFFAS di Salerno, «un ambiente – dice – che mi sostiene e mi aiuta a crescere ogni giorno» e lavora come cameriera di sala presso il Sunrise Accessible Resort di Spineta, presso Salerno, «un lavoro che mi piace e che mi permette di stare a contatto con le persone».
Ringraziando la facilitarice Marida Giannattasio per la fondamentale collaborazione, diamo spazio di seguito alle domande che abbiamo rivolto a Giulia e alle sue risposte.
Quali cose ti hanno aiutato di più, Giulia, a diventare indipendente nel tuo lavoro?
«Il mio lavoro mi ha aiutato moltissimo a crescere e a diventare più indipendente. Sono stati fondamentali gli insegnamenti ricevuti dai miei tutor, ma anche la fiducia che i miei colleghi e il datore di lavoro hanno riposto in me. Questo supporto mi ha permesso di affrontare le sfide con maggiore sicurezza e di sviluppare competenze professionali e relazionali importanti».
Parli del lavoro come mezzo per superare i pregiudizi. Ma quali sono gli stereotipi che hai dovuto affrontare nella tua esperienza lavorativa e come li hai superati?
«Purtroppo ancora oggi molte persone pensano che le persone con disabilità o con qualche difficoltà non siano in grado di apprendere un lavoro o di assumersi delle responsabilità. Personalmente, ho voluto dimostrare il contrario: ho superato i pregiudizi con l’impegno, la serietà, l’educazione e il rispetto per le regole. Mi piace molto il mio lavoro e trovo grande soddisfazione nel condividerlo con i miei colleghi, collaborando ogni giorno per raggiungere insieme degli obiettivi comuni».
Come pensi che le aziende possano fare in modo che i lavoratori con disabilità si sentano più inclusi e parte del gruppo?
«Secondo me, nei posti di lavoro dovrebbero esserci più opportunità per le persone con disabilità. È importante che venga data loro maggiore fiducia, oltre a un po’ di pazienza in più. Spesso bastano piccoli gesti di comprensione e apertura per permettere a tutti di esprimere il proprio potenziale. In un ambiente lavorativo inclusivo, tutti possono crescere, imparare e contribuire con le proprie capacità».
Le prime quattro tappe di questo nostro percorso dedicato all’inclusione lavorativa nel “mondo ANFFAS” sono riportate nei testi Lavoro e disabilità intellettive: viaggio tra esperienze, opportunità e ostacoli da superare (disponibile a questo link), Dalla pasticceria al “co-housing”: quando il lavoro diventa inclusione e autonomia (disponibile a questo link), Oltre la burocrazia: il percorso di “Diversamente Bistrot” (disponibile a questo link) e Inclusione lavorativa tra norme e realtà: Legge 68 e prospettive di cambiamento (disponibile a questo link).
Il testo presentato da Giulia all’evento ANFFAS Lavoro Ergo Sum del 28 marzo 2025
«Ciao a tutti, sono Giulia e lavoro con orgoglio come cameriera di sala presso il Sunrise Accessible Resort. All’inizio, l’idea di affrontare il mondo del lavoro mi spaventava molto. La paura di non essere all’altezza, di commettere errori e di deludere le aspettative era molta. Ma grazie al sostegno incredibile che ho ricevuto dai miei colleghi, dai responsabili e dai tutor che mi hanno affiancato, ho imparato a credere nelle mie capacità e a superare le mie insicurezze.
Ho scoperto così di essere una risorsa preziosa, capace di portare un contributo unico e significativo all’ambiente di lavoro. La mia presenza, infatti, non solo mi permette di crescere professionalmente, ma arricchisce anche l’esperienza dei clienti e dei miei colleghi.
Per noi persone con disabilità, il lavoro rappresenta molto più di una semplice fonte di reddito. È un mezzo fondamentale per:
Affermare la nostra indipendenza: il lavoro ci permette di essere autonomi e di prendere decisioni sulla nostra vita, senza dover dipendere costantemente dall’aiuto degli altri. Guadagnare il nostro stipendio ci dà la libertà di scegliere dove vivere, come spendere i nostri soldi e di realizzare i nostri progetti personali.
Sviluppare competenze e autostima: ogni giorno imparo qualcosa di nuovo, miglioro le mie abilità comunicative e organizzative. Ogni piccolo successo mi fa sentire più sicura di me stessa e mi spinge a mettermi alla prova con nuove sfide.
Combattere l’isolamento: il lavoro mi ha permesso di creare legami significativi con i miei colleghi, che sono diventati amici e confidenti. Mi sento parte di una comunità, di un team che lavora insieme per raggiungere un obiettivo comune. Le risate, le chiacchiere e il supporto reciproco rendono le mie giornate più piacevoli e mi fanno sentire meno sola.
Contribuire alla società: ognuno di noi ha un talento da offrire e il lavoro ci dà l’opportunità di metterlo a servizio degli altri. Che si tratti di servire un caffè con un sorriso, di aiutare un cliente a scegliere il piatto giusto o di collaborare a un progetto di squadra, il nostro lavoro ha un valore e contribuisce al benessere della collettività.
Superare i pregiudizi: dimostriamo ogni giorno che le persone con disabilità possono essere lavoratori competenti, affidabili e produttivi. Sfatiamo i miti e le false credenze che ci vedono come incapaci o bisognosi di assistenza costante.
Realizzare i nostri sogni: il lavoro ci permette di costruire il futuro che desideriamo. Ci dà la possibilità di risparmiare, di investire nei nostri progetti e di raggiungere i nostri obiettivi personali e professionali.
Avere pari opportunità: per questo è necessario che ci siano reali possibilità di lavoro per tutti. Le aziende devono creare ambienti inclusivi, accessibili e accoglienti, che valorizzino le diversità e offrano a tutti le stesse opportunità di crescita e successo.
La mia esperienza al Sunrise Accessible Resort è la prova concreta che l’inclusione lavorativa non è solo un diritto, ma una ricchezza per tutti. Lavorare in un ambiente inclusivo mi ha permesso di esprimere il mio potenziale, di sentirmi valorizzata e di crescere sia come persona che come professionista. Ho imparato a gestire le mie emozioni, a comunicare con gli altri e a lavorare in squadra.
Ogni persona merita l’opportunità di dimostrare il proprio valore e di costruire il proprio futuro. Auguro a tutte le persone con disabilità di essere aiutate e supportate affinché il nostro diritto al lavoro venga rispettato. Insieme, possiamo creare un mondo del lavoro più inclusivo, giusto e accogliente per tutti, dove le diversità siano viste come una risorsa e non come un ostacolo.
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