La mia solidarietà a Giovanni Battista Pesce

di Salvatore Nocera*
«Come presidente del Comitato dei Garanti della Federazione FISH – scrive Salvatore Nocera – esprimo la mia solidarietà al presidente dell’AICE Pesce, in sciopero della fame davanti al Ministero della Salute, per la sua lotta pacifica e coraggiosa di protesta contro i ritardi nell’approvazione di una legge che dia piena cittadinanza alle persone con epilessia. Sottolineo anche che purtroppo spesso i diritti delle persone con disabilità sono ritardati o addirittura resi non esigibili proprio a causa di ritardi burocratici»
Pesce, AICE, sciopero della fame
Il presidente dell’AICE Pesce davanti al Ministero della Salute, dove ha avviato dal 10 giugno uno sciopero della fame

Come presidente del Comitato dei Garanti della FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie), ho ricevuto dal Congresso della Federazione stessa l’incarico di difenderne e diffonderne i valori statutari. E il principio che sostanzia ogni Federazione è quello della reciproca solidarietà, riassumibile nel celebre detto “uno per tutti e tutti per uno”.
A proposito di tale valore fondativo della nostra Federazione, desidero innanzitutto ringraziare Giovanni Marino, presidente dell’ANGSA, l’Associazione Nazionale Genitori perSone con Autismo aderente alla FISH, per avere manifestato pubblicamente in Superando la propria solidarietà a Giovanni Battista Pesce, presidente dell’AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia), che dal 10 giugno sta facendo lo sciopero della fame davanti al Ministero della Salute [se ne legga già ampiamente sulle nostre pagine, N.d.R.], perché è bloccato da un anno un Disegno di Legge in Senato, a causa della mancanza di una relazione tecnica che il Ministero della Salute avrebbe dovuto far pervenire alla Commissione Parlamentare di Palazzo Madama che sta discutendo quel Disegno di Legge. Quest’ultimo prevede il diritto all’inclusione sociale delle persone con epilessia, che sono attualmente emarginate, sia se clinicamente guarite dopo 10 anni dall’ultima crisi (ma non lo sono ancora a livello giuridico), sia se hanno una forma “farmaco-resistente” (e ancora non godono di interventi inclusivi).
Quello che mi permetto di sottolineare è che purtroppo spesso i diritti delle persone con disabilità sono ritardati o addirittura resi non esigibili proprio a causa di ritardi burocratici.
Esprimo quindi la mia solidarietà a Giovanni Battista Pesce per la sua lotta pacifica e coraggiosa e invito altre Associazioni aderenti alla FISH a seguire l’esempio del Presidente dell’ANGSA.

*Presidente del Comitato dei Garanti della FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie).

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