«Rivolgiamo un appello a tutte le Associazioni aderenti alla nostra Federazione: sosteniamo con determinazione e visibilità questa battaglia, che è la battaglia di tutti»: lo scrive tra l’altro il presidente della FISH Falabella, esprimendo a nome dell’intero movimento associativo che si riconosce nella propria Federazione, piena vicinanza al presidente dell’AICE Pesce, che ha avviato uno sciopero della fame contro i ritardi nell’approvazione di una legge che dia piena cittadinanza alle persone con epilessia

Come intero movimento associativo che si riconosce nella FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie), desideriamo esprimere con convinzione la nostra profonda vicinanza e solidarietà a Giovanni Battista Pesce, presidente dell’AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia), impegnato dal 10 giugno in uno sciopero della fame davanti al Ministero della Salute [se ne legga già ampiamente sulle nostre pagine, N.d.R.]. Si tratta di un gesto estremo ma pacifico, che pone al centro dell’attenzione pubblica e politica una questione di civiltà e di giustizia troppo a lungo trascurata.
Il presidente Pesce ha scelto di mettere in gioco la propria salute per richiamare l’attenzione sul vergognoso stallo che da oltre un anno blocca in Senato un Disegno di Legge che mira a garantire piena inclusione sociale alle persone con epilessia. Questo blocco è dovuto all’assenza di una relazione tecnica che il Ministero della Salute avrebbe dovuto trasmettere alla competente Commissione Parlamentare, rendendo così impossibile il proseguimento dell’iter legislativo.
Tale immobilismo burocratico, che rischia di vanificare diritti fondamentali, non può essere ignorato. Le persone con epilessia, anche quando clinicamente guarite da anni, continuano ad essere discriminate a livello giuridico e sociale. E ancora più drammatica è la condizione di chi convive con le cosiddette forme “farmacoresistenti”, senza un adeguato riconoscimento e senza misure efficaci di inclusione.
La FISH ribadisce con forza che ogni ritardo o ostacolo nella piena attuazione dei diritti delle persone con disabilità rappresenta una violazione dei principi di uguaglianza, solidarietà e partecipazione attiva sanciti dalla nostra Costituzione e dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Non possiamo tollerare che la burocrazia diventi una barriera più insidiosa delle stesse condizioni di salute.
Rivolgiamo quindi un appello a tutte le Associazioni aderenti alla nostra Federazione: uniamoci, facciamoci sentire, sosteniamo con determinazione e visibilità questa battaglia, che è la battaglia di tutti. Perché se è vero che “uno per tutti, tutti per uno” è il principio che ci guida, ora è il momento di dimostrarlo con i fatti.
La politica non può più permettersi di ignorare la voce delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni. Solo infatti ascoltando chi vive quotidianamente le difficoltà e le ingiustizie di un sistema ancora troppo distante, si potrà costruire un Paese realmente inclusivo e capace di rispondere ai bisogni reali di ogni cittadina e cittadino con disabilità.
*Presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie), consigliere del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro).
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