«Siamo tornati a casa, con la valigia piena di bei ricordi di un’esperienza che non dimenticheremo mai, quella degli appena trascorsi Giochi Mondiali Special Olympics a Shanghai. Ma le valigie sono anche strapiene di medaglie che, abbiamo scoperto, essere molto pesanti!».
Ricordano così, da Special Olympics Italia, le giornate vissute in Cina dal 2 all’11 ottobre, che hanno portato al nostro Paese un bilancio di ben 45 medaglie d’oro, 27 d’argento e 30 di bronzo.
Atletica, bocce, equitazione, ginnastica artistica e ritmica, nuoto, tennis e, tra gli sport alle squadre, la meravigliosa vittoria nel basket maschile e il secondo posto nel calcio a cinque maschile: tanti gli atleti da podio nella delegazione italiana!
«Una ricca sintesi di medaglie – sottolineano ancora da Special Olympics Italia – che sta a significare anni di impegno dei nostri atleti, dei loro tecnici e dirigenti, delle famiglie, dei volontari e di tanti che ci hanno aiutato a crescere in questi anni».
Ma le vittorie e i trofei non bastano certo a raccontare l’importanza e il successo di questa esperienza, vissuta da tutti gli appartenenti – italiani e non – al programma internazionale Special Olympics, fondato nel 1968 da Eunice Kennedy e rivolto alle persone con disabilità intellettiva, un movimento particolarmente vitale nel nostro Paese, che ha ospitato tra l’altro, nel 2006, i Giochi Giovanili Europei di Roma.
Un alto momento di integrazione vera, con emozioni continue sin dall’arrivo della delegazione in Cina, passando per le sfarzose cerimonie di aperture e chiusura, fino ai saluti, con l’appuntamento alle prossime “tappe”, vale a dire i Giochi Mondiali Invernali in Idaho (USA) nel 2009 e quelli Estivi ad Atene nel 2011.
Nel sito internet di Special Olympics Italia, numerose testimonianze hanno dato il senso del grande calore e del sostegno che ha accompagnato l’avventura italiana a Shanghai, anche da lontano.
Ne abbiamo scelte due, la prima delle quali recita: «Bravi ragazzi, siete voi l’orgoglio vero dell’ITALIA nel mondo dello sport. grazie di cuore».
La seconda invece dichiara: «È veramente triste vedere quanto poco rilievo, la stampa nazionale dia a questi Giochi. So che questa notte è stato vinto da un nostro atleta l’oro nella maratona. Lo so perché siamo amici del suo allenatore e quindi coinvolti nell’avventura, ma purtroppo nessun giornale radio, nemmeno le redazioni sportive, ne hanno riportato l’impresa».
Due messaggi chiari che ci sembra forniscano la miglior sintesi possibile: un movimento positivo, in espansione, ma che come per tanti altri aspetti legati al mondo della disabilità, fatica ancora sin troppo a trovare spazio nella “grande” informazione.
La crescita, però, resta tutta, insieme all’amicizia, alle lacrime del commiato e naturalmente alla ricca messe di medaglie che i nostri atleti hanno portato in valigia.
(Stefano Borgato)
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