«Va attivata senza ulteriori ritardi la Rete Reumatologica Piemontese, strumento fondamentale per garantire diagnosi tempestive, cure appropriate e una migliore qualità di vita per circa mezzo milione di persone che in Piemonte convivono con una malattia reumatica»: a lanciare l’appello, rivolto alle Istituzioni Sanitarie del Piemonte e ai vertici di Azienda Zero, è l’AAPRA (Associazione Ammalati Pazienti Reumatici Autoimmuni)
«Lanciamo un appello urgente alle Istituzioni Sanitarie regionali e ai vertici di Azienda Zero*: è necessario attivare senza ulteriori ritardi la Rete Reumatologica Piemontese, uno strumento fondamentale per garantire diagnosi tempestive, cure appropriate e una migliore qualità di vita per circa mezzo milione di persone che in Piemonte convivono con una malattia reumatica»: lo si legge in una nota diffusa dall’AAPRA (Associazione Ammalati Pazienti Reumatici Autoimmuni), ove si sottolinea che «le malattie reumatiche rappresentano la seconda causa di disabilità in Italia, con un impatto pesantissimo sulla vita delle persone, delle famiglie e sull’intero sistema sanitario e previdenziale. La costituzione di una Rete Reumatologica Regionale del Piemonte consentirebbe dunque di ridurre drasticamente i tempi di attesa per visite specialistiche, diagnosi e terapie; favorire la presa in carico multidisciplinare del paziente, integrando ospedale, territorio e medicina generale; sfruttare le potenzialità della telemedicina per monitorare i pazienti anche a distanza, riducendo disagi e spostamenti, soprattutto per chi vive in aree periferiche; migliorare la qualità delle cure, prevenendo le complicanze e la progressione della malattia; ridurre la cosiddetta “migrazione sanitaria”, ovvero la necessità di rivolgersi a strutture fuori Regione per ricevere cure adeguate».
Nell’evidenziare poi alcuni esempi concreti di benefìci per i pazienti coinvolti, l’AAPRA parla di «diagnosi più rapide e terapie personalizzate, che possono prevenire disabilità permanenti; presa in carico globale, con supporto psicologico e sociale integrato; maggiore continuità assistenziale tra pediatria e età adulta, fondamentale per i giovani pazienti; accesso facilitato ai servizi, grazie a percorsi chiari e condivisi tra tutti i professionisti coinvolti».
«Chiediamo dunque con forza alle Autorità Regionali e ad Azienda Zero – concludono dall’Associazione – di rendere pubbliche le tempistiche di attivazione della Rete Reumatologica Piemontese e di accelerare ogni procedura necessaria affinché questo strumento diventi operativo quanto prima. Ogni giorno di ritardo nell’attivazione di tale Rete, infatti, significa diagnosi tardive, disabilità evitabili, costi crescenti e una qualità di vita peggiore per oltre 485.000 piemontesi. Insieme ai PDTA (Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali), attualmente inesistenti, la Rete Reumatologica rappresenta uno strumento in grado di garantire diagnosi e trattamenti tempestivi, continuità terapeutica, equità di accesso e una presa in carico realmente multidisciplinare. Basta attese, dunque: la salute dei pazienti reumatici-autoimmuni piemontesi non può più aspettare!». (S.B.)
*Azienda Zero è un Ente piemontese di coordinamento in materia di medicina territoriale, con particolare riferimento ai percorsi di presa in carico e gestione dei pazienti fragili-cronici e di continuità ospedale-territorio, nonché delle attività relative all’assistenza primaria.
Per ulteriori informazioni: segreteria@aapra.it.
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