Un trio di grande abilità: Carla, Daniele, Luciana e il loro impegno nel sociale

di Laura Bonanni*
Si chiama “Dammi il la” e ha quale sottotitolo “La mia caratteristica diventa abilità”, la trasmissione di RVD (Radio Voce nel Deserto), radio privata di Rovigo, ma diffusa anche altrove. A farla nascere sono stai Carla, Daniele e Luciana, che la conducono e che vi raccontano, tramite interviste, la storia di persone cieche e ipovedenti, facendolo con leggerezza, creatività e tanta professionalità, all’insegna di una bella e preziosa armonia fra loro. Andiamo a conoscerli
Daniele, Luciana e Carla
Da sinistra: Daniele, Luciana e Carla

Questa volta, “tre piccioni con una fava”! Con un’unica intervista, cioè, vi presento tre persone veramente in gamba che portano avanti, da oltre due anni, un progetto molto stimolante e interessante. Carla, Daniele e Luciana sono tre volontari in pensione, che assieme conducono, a titolo gratuito, una trasmissione radiofonica dal titolo Dammi il la, che fa parte del nutrito palinsesto di una radio privata di Rovigo, RVD ossia Radio Voce nel Deserto.
Facciamo un passo indietro, leggiamo un po’ dalla homepage del sito e scopriamo la storia di questa splendida radio dal nome cosi indicativo della sua mission. Nasce nel 1978, all’epoca del fiorire delle radio private, nell’àmbito della Chiesa Evangelica di Rovigo, con il contributo fornito dai numerosi giovani della comunità e grazie al prezioso aiuto (anche di natura economica) del pastore Giuseppe Lulich e di sua moglie Agnese.
RVD parlava un linguaggio semplice e alla portata di tutti. All’epoca i programmi erano prevalentemente basati sull’Evangelo e si focalizzavano sulla lettura e la spiegazione della Bibbia, sulla proposta di musica cristiana e musica classica. Nel corso degli anni, poi, RVD ha cercato di rimanere al passo con i tempi e i consueti programmi in diretta sono stati affiancati da trasmissioni via satellite, notiziari nazionali e programmi preconfezionati. Oggi vengono utilizzati strumenti moderni e quindi i computer, l’elettronica e l’automazione sono diventate componenti fondamentali degli studi di trasmissione e del lavoro quotidiano della radio, che negli anni, oltre a rivolgersi alla Provincia di  Rovigo, ha allargato il proprio bacino di utenza, abbracciando parte della provincia di Padova.

RVD non ha mai voluto essere una radio strettamente rivolta alle persone religiose, né tanto meno utilizzare un linguaggio per gli “specialisti” della Bibbia. Il desiderio è appunto quello di voler essere una “voce nel deserto”! Il deserto, però, può rappresentare tante cose, anche la difficoltà ad orientarsi. Attraverso la radio con i suoi conduttori, si cerca quindi di portare in evidenza i problemi che spesso la gente non riesce a riconoscere o comunque fa fatica a gestire. L’emittente, mediante le varie e specifiche trasmissioni, porta alla luce e racconta i sentimenti, le emozioni, i pensieri delle persone, al fine di confrontarsi, confortare e ricordare a tutti che non si è mai completamente soli e che, anche attraverso una radio, si può fare rete e creare occasioni di incontro e scambio creativo.

La trasmissione Dammi il la si inserisce in questa cornice. Interessante il sottotitolo, La mia caratteristica diventa abilità!
Carla, Daniele e Luciana raccontano nelle loro trasmissioni, tramite interviste, la storia di persone cieche e ipovedenti e lo fanno con leggerezza, creatività e tanta professionalità, lasciando trasparire una bella e preziosa armonia fra loro.
Conosco la radio e il programma grazie ad un amico, il caro Marco Farina e quindi contatto Luciana per essere ospite in una loro trasmissione. Parte così la “rete relazionale”! Da qui, infatti, l’idea prima, la proposta poi, di fare ai “magnifici tre”, una delle mie interviste.

Allora, Luciana, partiamo da te, raccontami un po’ qualcosa.
«Grazie Laura. Io sono Luciana, una volontaria della radio RVD. Ormai in pensione dal mio lavoro, posso dedicarmi ancora con più tempo e più passione alla radio. Una radio che da molti anni cerca di essere presente nel panorama delle comunicazioni con un obiettivo ben specifico: la missione di diffondere il bene. Lo facciamo attraverso l’informazione, tramite programmi che curano un po’ degli aspetti culturali, facciamo delle interviste a persone che sono impegnate nel volontariato, cercando di dare voce anche a tante situazioni di carattere sociale. Coltiviamo attraverso la nostra radio dei programmi che noi definiamo “di spiritualità”. Tutto visto all’interno di questa diffusione del bene, perché pensiamo, e siamo fermamente convinti, che ce ne sia gran bisogno».

Luciana al microfono di RVD
Luciana al microfono di RVD

Ma com’è nata l’iniziativa della vostra trasmissione?
«Dammi il la è una trasmissione nata nell’aprile del 2023. Con Carla e Daniele ci siamo conosciuti in una camminata fatta grazie ad un progetto di camminata nordica (Gli occhi del Cuore), di cui abbiamo parlato anche in radio, che faceva partecipare anche persone con varie disabilità visive. Così, camminando, camminando sulla strada, è nata questa idea e poi, con Carla e Daniele, abbiamo progettato, abbiamo creato un titolo e pure un sottotitolo, abbiamo affidato a un nostro amico di Genova, Alex Cadili, che è un musicista, la composizione della nostra sigla e siamo partiti ad invitare in radio, a far parlare persone di Rovigo».
Interviene Carla: «Ora si è allargato il nostro orizzonte, diciamo. Oltre a Rovigo e Provincia, infatti, abbiamo Sardegna, Piemonte, Lombardia. Insomma, stiamo dilatando sempre più il nostro confine perché con il passaparola si arriva lontano».

Carla, raccontaci qualcosa di te.
«Io ho lavorato per venticinque anni come insegnante nella scuola dell’infanzia. Poi, a causa del peggioramento del mio problema visivo, sono andata in pensione. Da allora mi sono iscritta all’UICI di Rovigo (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) della quale sono consigliera e, nello specifico, coordinatrice delle Pari Opportunità.
In Unione abbiamo attualmente attivato un bel gruppo che svolge molte attività, ma all’inizio è stato un po’ difficile. Fra le iniziative che portiamo avanti ci sono delle cene mensili, l’organizzazione di gite fuori porta, le visite museali. Il progetto della radio, e nello specifico della trasmissione, fa parte delle Pari Opportunità. Questo rapporto con la radio, infatti, è una grandissima opportunità per i soci dell’UICI di Rovigo perché consente di venire ad esporre personalmente i propri sentimenti, le proprie difficoltà. È una bella opportunità per scrollare un po’ di dosso l’indifferenza, per scuotere un po’ l’opinione pubblica, la politica. Cercare cioè attraverso la radio di attivare, stimolare, provocare un cambiamento auspicabile e possibile. Questo è il passo terminale. Il primo passo è quello di portar fuori le persone dalla loro zona di comfort, in un ambiente completamente diverso, come può essere lo studio di una radio, perché per un non vedente o per un ipovedente questa è un’esperienza molto significativa».
Aggiunge Luciana: «Sì, Carla, ci siamo dette proprio questo, che la partecipazione in radio era proprio un importante stimolo per mettersi in gioco con qualcosa di nuovo, a raccontarsi davanti a un microfono, ad evidenziare dimensioni importanti del proprio vissuto, a mettersi in gioco ed essere stimolo per altri. Ricordo che venne ospite qui da noi una persona molto preparata anche dal punto di vista legislativo in merito alle barriere architettoniche e veramente fece un programma meritevole, ma proprio riguardo alla nostra città, a ciò che sarebbe da modificare, da rivedere. Grazie a questo programma specifico, siamo riusciti a portar fuori qualche socio che usciva poco di casa e che poi si è appassionato alla radio. Ricordo poi Simone che, talmente si era appassionato, al punto da mettere su un programma qui alla radio, un programma specifico sulla nostra città, un percorso culturale con una serie di trasmissioni».

Sentiamo un po’ Daniele, l’uomo del gruppo, raccontaci di te.
«Sono sei anni che sono in pensione. Lavoravo al Comune di Rovigo. Mi sono avvicinato alla radio attraverso lo sport. Con l’UICI, per le Pari Opportunità, ero un collaboratore emotivo, mi sono sempre occupato di baseball e così qui in radio avevo una trasmissione di baseball perché sono appunto un giocatore di baseball. Carla già la conoscevo grazie all’UICI, che frequentavo come sportivo, mentre Luciana l’ho conosciuta grazie alle iniziative delle camminate. Luciana ha dato a me e alle persone con disabilità visiva, la possibilità di venire alla radio, di avere uno spazio di ascolto concreto».

Daniele e Luciana
Daniele e Luciana in una delle camminate del progetto “Gli occhi del Cuore”

In questi due anni di esperienza che avete condiviso con Dammi il la, qual è stata per te l’intervista, l’esperienza più interessante, quella che ti ha fatto dire: «Ma guarda che bello, abbiamo fatto proprio bene a lanciare questa iniziativa!».
«Mi ha fatto bene intanto portare il progetto dello sport, del baseball in radio, così come introdurre dei miei coetanei non vedenti in trasmissione per i quali mi sono molto emozionato ascoltandone le storie. Perché si sono proprio messi a nudo e mi hanno fatto capire di quanta sofferenza c’è e nello stesso tempo quanto coraggio e forza d’animo per non piangersi addosso e andare avanti. Qui in radio, poi, ho conosciuto due persone speciali che hanno coinvolto me ed altri non vedenti, in merito a varie iniziative e quindi a fare rete».

Secondo te Daniele, questo tipo di iniziativa sta riuscendo qui a Rovigo perché siete una piccola città, oppure pensi che anche in una città grande come Roma avrebbe potuto avere una sua fioritura, nei termini in cui tu l’hai così ben descritta?
«La cosa che conta, ovunque, è avere chi ti chiama, chi fa gruppo e organizza iniziative coinvolgendo tutti. Non conta il posto in cui si vive, ma lo spirito e i desideri che si hanno, da cui si è animati».
Aggiunge Carla: «È il dialogo che fa la differenza, il far circolare le idee. Col poco, col tanto, nel piccolo e nel grande, l’importante è dialogare».
Riprende Daniele: «Io, Laura, ho sempre il telefono in mano. A me piace essere informato di ciò che succede a Rovigo e comunicarlo a quelli che conosco, fare un po’ un tamtam per ritrovarci assieme: questo è lo spirito di noi come radio e come gruppo».

Questa domanda la rivolgo a tutti e tre: cosa pensate della comunicazione sui social, chat e quant’altro?
Carla: «È ottima. Perché ci consente di entrare in relazione anche con chi ha delle difficoltà di spostamento. Ad esempio stasera stiamo organizzando un incontro usando il telefono, proprio per coinvolgere più persone».
Luciana: «È imprescindibile l’uso di alcuni strumenti. Come radio siamo anche sui social. La nostra trasmissione, come le altre, viene caricata e poi inserita sui social perché tutti la possano ascoltare. La nostra radio è in FM, ovviamente, ma anche in DAB [radio digitale, N.d.R.]. Il canale Facebook, Instagram e il nostro sito ci hanno molto aiutato nel farci conoscere. Dammi il la ha fatto un “rumore” incredibile. Infatti, abbiamo già pronto un bel programma di interviste, dopo l’estate. Abbiamo conosciuto tanta gente e si apre un mondo a tante potenzialità che agli inizi neanche immaginavamo. Abbiamo formato con Dammi il la una piccola comunità. Queste amicizie, questi legami si sono ampliati. Siamo addirittura arrivati a fare dei pranzi insieme, qui nei locali della radio. Abbiamo anche un po’ di giardino e lo abbiamo sfruttato per fare delle dirette. Solo la creatività permette di costruire cose che divergono un po’ dallo standard. Creare amicizia, iniziative, dialogo, è arricchente per tutti».
Aggiunge Carla: «Non si tratta solo di interviste, ma è uno scambio, che costruiamo e ricerchiamo».
Sottolinea Daniele: «È una comunicazione di iniziative: chi sa qualcosa comunica all’altro. Rovigo e la Provincia sono lunghe e chi è distante ha più problemi. Chi vive fuori sente un po’ la lontananza e stiamo cercando di attivarci per capire quali possano essere le strategie migliori attivare per far partecipare anche queste persone».

Che progetti hai, Daniele, per il futuro?
«Tanti progetti, uno dei quali è quello di costituire una co-hause, una sorta di casa famiglia e poi fondamentalmente raccogliere le varie iniziative che ci sono qui a Rovigo e condividerle, cercando di coinvolgere più persone possibili, persone che, come me, avendo dei problemi fanno più fatica ad uscire di casa, a lasciare la propria zona comfort, come oggi si dice».

Carla durante un'escursione
Carla durante un’escursione

E tu, Carla, che progetti hai?
«Mah, sai, Laura, io ho due figli grandi, quindi autonomi, per cui il mio desiderio è di continuare e ampliare quello che sto facendo, in pratica, sia a livello personale che sociale».

E tu, Luciana?
«Questo progetto della trasmissione Dammi il la sicuramente si arricchirà ancora di tante cose, di tante persone, nella prossima edizione, dopo le ferie estive. Le idee non ci mancano proprio: è lo stare assieme e parlare che le fa emergere e concretizzare in realtà, si può dire che ci si carica un po’ a vicenda. Ci piacerebbe creare anche qualche evento pubblico assieme all’UICI, se è vero, del resto, che con l’Associazione non abbiamo avuto nessuna difficoltà a portare avanti il progetto della trasmissione, anzi, qui in radio è venuto anche il Presidente della stessa. Anche tu, Laura, sarai la benvenuta, ti ospiteremo volentieri nel prossimo autunno».
Aggiunge Carla: «Abbiamo avuto da parte dell’opinione pubblica, molta apertura, anche perché, Laura, guai ad ostacolarci, quando dobbiamo fare una cosa, dobbiamo arrivare…».

Come vi piacerebbe concludere questa intervista, questa piacevole chiacchierata fra noi?
Daniele: «Il coraggio di comunicare, di prendere il telefono, di non abbattersi, di far uscire le persone da casa, ma anche di aiutarle a costruire interessi: tutto ciò lo stiamo realizzando grazie alla nostra radio e alle nostre iniziative».
Luciana: «Io direi che noi siamo aperti a conoscere persone nuove ed anche grazie a questa intervista, ci auguriamo che qualche lettore o lettrice di Superando ci possa contattare e quindi creare qualcosa di nuovo con la radio e dar seguito a questo progetto di Dammi il la».
Carla: «Condivido anch’io, pienamente. Mi auguro e auspico che tu, Laura, con Superando, possa essere un tramite per allargare le nostre conoscenze».
Luciana: «Sì, perché Dammi il la è nata per dare una voce al mondo della disabilità visiva, ma anche ad altre forme di disabilità. Fondamentalmente vogliamo essere un tramite, uno strumento, un’“opportunità” per le persone con disabilità».

Vi ringrazio di cuore. È stata un’esperienza proprio diversa per me, abituata a fare interviste a singoli. Devo dire che siete ben armonizzati e il mio, diciamo, lavoro, è stato scorrevole e disinvolto. Grazie ancora Luciana, Carla, Daniele e in bocca a lupo per tutto.
Voglio concludere con una frase tratta dal Vangelo di San Matteo: «Dov’è il tuo tesoro, lì sarà pure il tuo cuore» e il vostro è un cuore prezioso!

*Psicologa, psicoterapeuta, specialista in analisi transazionale.

Per chi fosse interessato ad ascoltare RVd (Radio Voce nel Deserto), il sito è a questo link. Per contatti diretti, scrivere a luciana.stecchi@gmail.com.
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