Riparte anche la FISH del Veneto

Rilancia le proprie attività la FISH del Veneto (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), proponendosi, in tutta la regione, come strumento di tutela e di organizzazione per l'affermazione dei diritti negati delle persone con disabilità
Le province del VenetoSi è tenuta nei giorni scorsi l’assemblea congressuale della FISH Veneto (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), importante momento di riorganizzazione e rilancio dell’attività in questa regione, da parte della Federazione.
All’appuntamento – oltre ai rappresentanti delle varie associazioni aderenti – hanno partecipato anche il vicesindaco di Padova Claudio Sinigaglia, la responsabile dell’Osservatorio Regionale Sull’Handicap, Francesca SuccuGiampiero Griffo della Segreteria Nazionale FISH. L’assessore regionale alle Politiche Sociali Stefano Valdegamberi ha inviato dal canto suo un intervento illustrativo delle politiche regionali sulla disabilità.
I lavori – svoltisi presso la sede dell’ANFFAS di Padova (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) – sono stati aperti dalla relazione di Ivano Platolino, presidente della FISH Veneto, il quale ha parlato innanzitutto della necessità di rilanciare le attività di quest’ultima, diffondendone la presenza in tutte le province della regione.
«La FISH – ha sottolineato Platolino – si propone agli enti locali, alle forze politiche e sociali come strumento realmente rappresentativo e indispensabile per affrontare i grandi problemi che, ancora oggi, ostacolano la piena inclusione sociale delle persone con grave disabilità intellettiva, relazionale, sensoriale e fisica».
E sono davvero tanti i settori di lavoro sui quali Platolino ha puntato la propria attenzione: «Diagnosi precoce, riabilitazione, inclusione scolastica, inserimento lavorativo, mobilità, barriere architettoniche, servizi sociosanitari, aiuto personale per la Vita Indipendente, sostegno alle famiglie e tempo libero: tutte questioni che esigono risposte alte in termini di programmazione e interventi da parte della Regione e dei Comuni. In ogni momento di programmazione sociale (scolastica, lavorativa, urbanistica ecc.) ci si dovrà domandare se ciò che si sta realizzando sia veramente inclusivo».
Persone con disabilità attraversano una stradaUna FISH Veneto, dunque, che con il suo associazionismo a stretto contatto di gomito con le persone e le famiglie, intende rilanciare le proprie iniziative, per proporsi, in tutta la regione, come strumento di tutela e di organizzazione per l’affermazione dei diritti negati.
Al termine dei lavori, l’assemblea congressuale ha approvato un documento conclusivo che definisce i perimetri dei futuri impegni della FISH Veneto (qui di seguito ne pubblichiamo il testo integrale), oltre ad eleggere un Direttivo Regionale fortemente rappresentativo della realtà associativa.
(S.B.)

Congresso Regionale FISH Veneto Padova
27 gennaio 2007
DOCUMENTO CONCLUSIVO
 

Il Congresso Regionale della FISH Veneto, svoltosi a Padova in data 27/01/2007, saluta la nuova Convenzione delle Nazioni Unite, auspicando che la Regione Veneto la faccia propria;
approva la relazione del presidente uscente Ivano Platolino, le conclusioni di Giampiero Griffo della FISH Nazionale, con l’arricchimento scaturito dal dibattito.

Premessa
Il Congresso della FISH Veneto cade in una fase di profonda trasformazione del ruolo e delle competenze delegate dallo Stato alle Regioni e agli Enti Locali e per questo abbiamo l’obbligo morale di dare voce ai tanti che chiedono un forte cambiamento delle politiche a sostegno delle persone con disabilità. Il nostro punto di forza è noto: siamo una Federazione che vuole dare forza ai particolari interessi di tutela di ciascuna associazione federata attraverso la condivisione di un progetto complessivo di affermazione dei diritti delle persone con disabilità.

Obiettivi
La FISH, dunque, dovrà svolgere un ruolo propositivo e di interlocuzione, anche critico, con la Regione e gli Enti Locali tracciando un percorso che ricalchi i diritti fondamentali delle persone:

– Il diritto alla salute che si traduce nella corretta programmazione all’interno dei piani sanitari regionali della prevenzione, diagnosi precoce, cura e riabilitazione delle disabilità, favorendo l’integrazione del modello unipolare, con un incremento dei servizi territoriali, vedendo questi ultimi quali supporto e perfezionamento del processo riabilitativo, ma anche nell’aprire un tavolo di confronto con la regione sulla necessità di sottrarre dalle ristrettezze di bilancio delle ASL le forniture protesiche/sanitarie e degli ausili a nomenclatore tariffario e ogni altro strumento di tutela della salute.

– Il diritto all’inclusione scolastica che assicuri la presenza nelle scuole di assistenti per l’autonomia e la comunicazione degli alunni con disabilità in ogni momento scolastico, ivi compresi i momenti di socializzazione collettiva quali le gite scolastiche et similia. Il Decreto Legislativo 112/98, all’art. 139, ha chiarito che tali competenze sono a carico dei Comuni per la scuola materna, elementare e media e delle Province per quelle superiori. Alla Regione si chiederà di intervenire affinché le Province garantiscano, nelle scuole superiori, il servizio di trasporto agli studenti con disabilità grave.

– Il diritto al lavoro: si dovrà favorire ogni iniziativa che possa promuovere l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, rafforzando il ruolo dei servizi per l’impiego, chiedendo quindi alla Regione che intervenga sulle Province affinché rendano effettivo strumento di inclusione sociale il collocamento mirato previsto dalla Legge 68/99 e svolgendo, anche in questo campo, un ruolo promozionale verso le imprese e di tutela della persona con disabilità.   – Il diritto alla mobilità che si declina da una parte nella rimozione delle barriere al movimento delle persone con disabilità e dall’altra nel garantire servizi di trasporto realmente accessibili nel rispetto delle normative.

– Il superamento delle barriere alla comunicazione presenti per le disabilità sensoriali con, ad esempio, la sottotitolazione diffusa, altre tecnologie disponibili e soluzioni tecniche e protesi che potranno permettere di superare i limiti del linguaggio dei segni da una parte e, più in generale, la diffusione della presenza contemporanea del messaggio audio e visivo in ogni forma di comunicazione pubblica e/o istituzionale.

– Il diritto a residenze di qualità, rimettendo in discussione, in particolare, i parametri stabiliti dalla Regione relativi alla dotazione di personale nei centri occupazionali diurni e delle comunità alloggio per trasformare la residenzialità in opportunità di crescita e autorealizzazione della persona.

– Il diritto a una vita dignitosa e perciò chiederemo alla Regione servizi di aiuto alle persone con disabilità grave con la piena attuazione della Legge 104/92, con particolare riguardo all’art. 39 e alle modifiche introdotte con la 162/98. Una svolta decisa in favore della domiciliarità per rafforzare nella nostra regione i servizi di aiuto e sostegno alle persone e alle famiglie; affinché le persone in grado di autodeterminarsi possano gestire direttamente il servizio di assistenza e costruirsi una Vita Indipendente e perché le famiglie delle persone che non possono farlo vengano messe in grado di sostenere i propri cari con servizi di assistenza adeguati, mirati ed autogestiti. Il tutto sotto il controllo dei servizi sociali, per monitorare costantemente i risultati conseguiti e l’efficacia degli interventi.

Alla Regione chiederemo, inoltre, di rafforzare il monitoraggio rispetto all’erogazione dei servizi e al grado di soddisfazione dei destinatari degli stessi e, più in generale, rispetto alle politiche sociali. In ogni momento di programmazione (scolastica, lavorativa, urbanistica ecc.) ci si dovrà domandare se ciò che si sta realizzando sia veramente “inclusivo”.

– LUnione Europea ha introdotto nuovi regolamenti relativi ai Fondi Strutturali Europei per il periodo 2007-2013 (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – FESR; Fondo Sociale Europeo – FSE; Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e di Garanzia – FEAOG; Strumento Finanziario di Orientamento della Pesca – SFOP), con punti specifici relativi alle persone disabili. Questi punti riguardano la non discriminazione, l’accessibilità ecc. Sarà compito della FISH promuovere nei confronti della Regione Veneto azioni di pressione per garantirne il rispetto e consentire l’espressione di tutto il potenziale innovativo di questi regolamenti. Ci adopereremo in modo che “su tutto e subito” venga posta la questione della disabilità.

Approvato a maggioranza plebiscitaria Padova
27 gennaio 2007

Il nuovo Direttivo della FISH Veneto sarà pertanto composto da:
di diritto da tutte le 7 FISH Provinciali che saranno costituite e le associazioni fondatarie:
AIAS (Associazione Italiana Assistenza Spastici) – AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla)
ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale)
ANGLAT (Associazione Nazionale Guida Legislazione Andicappati Trasporti)
AVISB (Associazione Veneta per l’Idrocefalo e la Spina Bifida)
CO.RE.MI (Coordinamento Regionale Mielolesi)
FIADDA (Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi)
UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare)
MOVIMENTO HANDICAP
Coordinamento Veneto
Comitati Vita Indipendente

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