L’uso della “lingua facile” nei musei per migliorare l’accessibilità dei contenuti culturali, in particolare per persone con e senza disabilità cognitive o sensoriali: è il tema dello studio di Martina Bruno, dottoranda all’Università di Bologna e all’Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne, che per raccogliere più informazioni possibili, propone un questionario, anch’esso in “lingua facile”, rivolto a persone con disabilità che frequentino o abbiano frequentato musei

L’uso della “lingua facile” nei musei per migliorare l’accessibilità dei contenuti culturali, in particolare per persone con e senza disabilità cognitive o sensoriali, indagando appunto come la semplificazione linguistica venga attuata nei testi e negli strumenti di mediazione (pannelli, sottotitoli, audiodescrizioni), e quali strategie vengono utilizzate per rendere le opere d’arte comprensibili a un pubblico il più ampio possibile: è la sostanza della ricerca di Martina Bruno, dottoranda all’Università di Bologna e all’Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne, progetto che coinvolge undici musei in Italia e in Francia, con un focus di caso sulla Pinacoteca di Brera di Milano.
Si tratta di uno studio che segnaliamo ben volentieri, così come l’agile questionario, in “lingua facile” e completamente anonimo (disponibile a questo link), elaborato dalla stessa Martina Bruno per raccogliere più informazioni possibili su tale tema, rivolto a persone con disabilità che frequentino o abbiano frequentato musei. (S.B.)
Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile il questionario elaborato da Martina Bruno e rivolto a persone con disabilità che frequentino o abbiano frequentato musei. Per ogni ulteriore informazione: martina.bruno8@unibo.it.
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