«Siamo grati a Berengo Gardin per avere scelto di esserci, con la sua arte, al fianco delle persone con sclerosi multipla»: così Mario Alberto Battaglia, presidente della FISM, la Fondazione che opera a fianco dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e che guida la ricerca scientifica sulla sclerosi multipla, ricorda Gianni Berengo Gardin, il grande fotografo scomparso il 6 agosto scorso, che negli Anni Novanta realizzò tra l’altro il reportage “La vita, nonostante: sclerosi multipla, diario per immagini”

«Gianni Berengo Gardin è stato un maestro della fotografia, ma prima ancora un uomo capace di guardare il mondo con rispetto, profondità e verità. La sua scomparsa ci tocca nel profondo. Genova era la sua città, quella dove ha vissuto a lungo e dove ha sede anche la nostra Associazione. È qui che ci siamo incontrati e abbiamo dato vita a un grande e potente progetto. Ricordiamo con commozione la sua sensibilità e il grande contributo umano e artistico. Con il suo lavoro ha fatto emergere storie, volti, emozioni. Gli siamo dunque grati per avere scelto di esserci, con la sua arte, al fianco delle persone con sclerosi multipla»: così Mario Alberto Battaglia, presidente della FISM, la Fondazione che opera a fianco dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e che guida la ricerca scientifica sulla sclerosi multipla, ricorda Gianni Berengo Gardin, il grande fotografo scomparso il 6 agosto scorso, «che ha raccontato l’Italia del Novecento – aggiunge Battaglia – come pochi altri, dando voce alle periferie, cogliendo cogliere la bellezza nella fragilità, restituendo dignità a chi spesso viene dimenticato. E lo ha fatto anche per l’AISM, con uno sguardo limpido, mai invadente, sempre umano».
Tra i lavori di Berengo Gardin, infatti, negli Anni Novanta vi è stato anche il reportage La vita, nonostante: sclerosi multipla, diario per immagini, monografia istituzionale che ha segnato una svolta nella comunicazione sociale, un progetto che ha raccontato con forza visiva e tensione emotiva la quotidianità di Marigia, insegnante di 51 anni, in carrozzina a causa dalla sclerosi multipla, seguita per giorni dal fotografo in Sardegna, ritraendone i gesti quotidiani, i momenti di fatica e di resistenza.

Berengo Gardin ha poi documentato l’attività di un Centro Clinico AISM e i percorsi accessibili sull’Altipiano di Asiago, «restituendo con il suo sguardo poetico e potente – sottolineano dall’AISM – la complessità della malattia e la forza delle persone che la affrontano».
«L’obiettivo – dichiara ancora Battaglia – era quello di documentare ciò che l’AISM fa per i malati e mostrare che anche in carrozzina si può avere una vita quasi normale. Berengo Gardin, infatti, ha sempre creduto nella fotografia come strumento di comunicazione profonda, capace di raccontare ciò che le parole non riescono a dire e con quel progetto ha voluto mostrare come sia possibile andare oltre la sclerosi multipla. Erano altri tempi, e da allora molto è cambiato, anche grazie a campagne come quella. Ma le sfide non sono finite. Ciò di cui avremo sempre bisogno è uno sguardo lucido e appassionato come il suo: la capacità di testimoniare, di partecipare, di fare la propria parte per il bene comune. Con quel lavoro ha aperto uno squarcio nel difficile universo della sclerosi multipla, offrendo uno sguardo umano, rispettoso, pieno di dignità».
«Salutiamo dunque con riconoscenza il fotografo che ha saputo entrare in punta di piedi nel mondo della sclerosi multipla – concludono dall’AISM -, restituendone la verità con uno sguardo limpido e mai retorico. Le sue immagini restano patrimonio vivo della nostra memoria collettiva». (S.B.)
Per ulteriori approfondimenti: Ufficio Stampa e Comunicazione AISM (Barbara Erba), barbaraerba@gmail.com.
Articoli Correlati
- Quando l'immagine denuncia Un'intervista con due veri e propri maestri della fotografia mondiale, Luciano D'Alessandro e Gianni Berengo Gardin, che alla fine degli anni Sessanta furono i primi in Italia ad aprire le…
- L’arte elogia la follia: la malattia mentale nelle opere dei grandi artisti Spazia dal Medioevo ai giorni nostri il ricco approfondimento dedicato al rapporto tra arte e follia, curato da Stefania Delendati, che scrive tra l’altro: «In un certo senso l’arte, se…
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…