Anche quest’anno i rugbisti azzurri a fianco di Special Olympics

Per la seconda volta, infatti, i rugbisti della Nazionale Italiana, in ritiro prima dell'avvio del Torneo Sei Nazioni, hanno passato un pomeriggio a Roma con gli atleti di Special Olympics Italia, la sezione presente nel nostro Paese del programma internazionale dedicato alle persone con disabilità intellettiva. Ed è stata ancora una volta una bella festa, utile a celebrare valori dello sport, quali il rispetto, la determinazione e la forza di volontà, aspetti certamente essenziali, che accomunano le esperienze degli atleti di Special Olympics a quelle dei giganti della palla ovale azzurra

I rugbisti azzurri insieme agli atleti di Special Olympics ItaliaSi è rinnovata anche quest’anno la positiva collaborazione tra Special Olympics Italia – la sezione presente nel nostro Paese del programma internazionale dedicato alle persone con disabilità intellettiva – e la Federazione Italiana Rugby. Il 25 gennaio scorso, infatti, presso il Circolo Canottieri Tevere Remo di Roma, una delegazione dei giocatori della Nazionale Azzurra di Rugby ha incontrato gli atleti di Special Olympics, nel corso di un’iniziativa pensata per favorire l’integrazione attraverso lo sport.

Andrea Masi, Edoardo Gori, Mauro Bergamasco, Roberto Quartaroli, Giovanbattista Venditti, Luca Morisi e Lorenzo Cittadini hanno quindi dedicato un pomeriggio del loro ritiro – in vista dell’avvio del Torneo Sei Nazioni, avvenuto il 4 febbraio successivo in Francia – agli atleti con disabilità intellettiva.
«Si è trattato – come racconta l’Ufficio Stampa di Special Olympics Italia – di un appuntamento durante il quale sono stati messi a disposizione i reciproci trucchi del mestiere. Se da una parte, infatti, i rugbisti azzurri – per il secondo anno consecutivo – hanno offerto la loro esperienza, provando qualche schema di gioco con i giovani di Special Olympics, questi ultimi – da provetti canottieri quali sono – hanno insegnato ai giganti della palla ovale a misurarsi sui remoergometri (gli attrezzi che simulano la voga)».

Una bella festa, insomma, utile a celebrare ancora una volta i valori dello sport, quali il rispetto, la determinazione e la forza di volontà, aspetti certamente essenziali, che accomunano le esperienze degli atleti di Special Olympics a quelle dei giganti del rugby azzurro. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: redazione@specialolympics.it.
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