Dieci tappe in ben sette Regioni (15 aprile: Cinquale – Massa Carrara; 25 aprile: Montalto di Castro – Viterbo; 6 maggio: Desenzano del Garda – Brescia; 13 maggio: Casale Monferrato – Alessandria; 10 giugno: Somma Lombardo – Varese; 15 luglio: Castions di Zoppola – Pordenone; 21 luglio: Olgiate Olona – Varese; 22 luglio: Cermenate – Como; 29 luglio: Verona; 23 settembre: Sulmona – l’Aquila): sarà questo il Giro d’Italia di Handbike 2012, presentato nei giorni scorsi a Roma, presso il CIP (Comitato Italiano Paralimpico) (se ne legga nel nostro sito anche cliccando qui), una manifestazione che – come è stato giustamente detto durante la conferenza stampa – «farà sognare centinaia di atleti in tutta Italia che cercheranno di conquistare una delle nove maglie rosa in palio, cinque per la categorie maschili e quattro per le categorie femminili».
«L’ANMIL, l’AISM e la lotta del gruppo per il miglioramento della qualità della vita e per la piena integrazione delle persone con disabilità – ha esordito Andrea Leoni, ideatore dell’iniziativa – saranno il vero spirito del terzo Giro d’Italia di Handbike». E infatti a fianco dell’evento vi saranno proprio l’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) e l’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), oltre al CIP (Comitato Italiano Paralimpico), alla FCI (Federazione Ciclistica Italiana) e all’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro). Un’unione di forze e di idee che promette quindi un evento in grado di suscitare forte interesse in tutte le zone coinvolte.
«Proprio in questi giorni – ha dichiarato Luca Pancalli, presidente del CIP – la Guardia di Finanza ha deciso di aprire il proprio Gruppo Sportivo alle discipline paralimpiche e questo è un segnale fortissimo di interesse per i nostri sportivi. Spero che altre Federazioni seguiranno l’esempio della FCI nella disponibilità nei confronti dello sport paralimpico».
«La bicicletta è relazione, integrazione, riabilitazione – ha sottolineato dal canto suo Renato Di Rocco, presidente della FCI – e in tal senso noi stiamo promuovendone l’uso per il suo aspetto culturale. Confido perciò che per la diffusione del ciclismo si continui ad investire nei ciclodromi, impianti dai 600 metri ai due chilometri, per lo sport giovanile. Inoltre ci stiamo impegnando molto per i più deboli e sono orgoglioso di raccontare che a Bari c’è una società con bambini affetti da sindrome di Down che praticano il ciclismo, dedicata al nostro indimenticato commissario tecnico Franco Ballerini».
Parole di grande apprezzamento sono arrivate anche dal mondo politico, tramite il senatore Michelino Davico, che si è congratulato con gli organizzatori del Giro, «perché hanno accolto l’invito a lavorare per lo sviluppo del nostro Paese. Il Giro mette in moto una piccola economia che va proprio nella direzione che noi auspichiamo».
«Per noi – ha affermato poi Franco Bettoni, presidente dell’ANMIL – è la prima esperienza a livello nazionale e siamo felicissimi ed entusiasti di questa iniziativa. Vi parteciperemo con un nostro punto informazione per promuovere lo sport fra i nostri 450.000 associati».
Parole che hanno trovano eco in quelle di Roberta Amadeo, già presidente dell’AISM, oltre che a sua volta atleta di spicco: «Ho apprezzato la fortuna che ho avuto nell’incontrare la persona giusta nel momento giusto e mi sono detta che non avrei mai potuto tenere solo per me questa splendida realtà. Ecco da dove nasce la partnership con il Comitato Organizzatore del Giro d’Italia Handbike e dove vuole arrivare: ad offrire alle persone con sclerosi multipla l’opportunità di provare la bike e di assaporare di nuovo la bellissima sensazione di sentire l’aria tra i capelli, simbolo di libertà, velocità e spensieratezza». Passa quindi anche dallo sport il concetto fondamentale promosso dall’AISM, di voler «liberare il mondo dalla sclerosi multipla oggi», aggiungendo qualità alla vita.
Successivamente Massimiliano Quirico, direttore della testata «Sicurezza e Lavoro», si è dichiarato «orgoglioso di seguire il Giro che ci vedrà impegnati nella diffusione delle notizie con le quali cercheremo di raccontare la manifestazione e le emozioni che lo caratterizzano», mentre Mario Valentini, “storico” commissario tecnico della pista italiana e da anni commissario tecnico del settore paralimpico, ha affermato che «ci sono molti ragazzi desiderosi di correre e numerose società che vogliono organizzare; segno che l’handbike ha successo. Ho visto Alex Zanardi con le lacrime agli occhi dopo avere indossato la maglia azzurra; sintomo di forte attaccamento alla Nazionale e allo sport».
Infine, Maura Macchi, presidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Giro d’Italia, ha raccontato come è nato l’evento, tre anni fa: «Avevamo organizzato a Somma Lombardo un’iniziativa per Mariangela Pezzotta e Andrea Leoni lanciò l’idea del Giro. Chiamai Maurizio Verri dell’azienda Virtual Image che mi incoraggiò. Da allora, con Verri, Roberto Teruzzi e gli altri sponsor, abbiamo lavorato per la crescita del Giro e credo che questo sarà l’anno della reale consacrazione». «Da parte nostra – ha concluso il citato Maurizio Verri – siamo orgogliosi di avere il nostro logo sulla maglia rosa».
Una nuova conferenza stampa di presentazione, durante la quale si entrerà nel dettaglio delle singole tappe, è ora prevista per venerdì 2 marzo a Somma Lombardo (Varese) (Sala Giovanni Paolo II della Biblioteca Comunale, Via Marconi, 8, ore 19), ove saranno ancora presenti Andrea Leoni, Maura Macchi, Franco Bettoni e Roberta Amadeo, insieme ad Alex Zanardi – che con l’handbike è diventato campione d’Italia, oltre a vincere la medaglia d’argento a cronometro ai Mondiali 2011 e nello stesso anno la Maratona di New York – Walter Ferrari, presidente dell’ANMIL Lombardia, Maria Teresa Paciotti, vicepresidente dell’AISM ed Ermes Vincenzi, presidente della Sezione Provinciale di quest’ultima Associazione. (S.B.)