L’AAPD (American Association of People with Disabilities), la più grande organizzazione statunitense di persone con disabilità che opera per difendere i diritti degli oltre 51 milioni di americani con disabilità, ha lanciato in rete – attraverso un sito che permette di farlo gratuitamente – una petizione da inviare direttamente al presidente degli Stati Uniti George W. Bush, per convincerlo a firmare, a nome del proprio Paese, la Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità che dal 30 marzo scorso può essere sottoscritta da tutti gli Stati Membri delle Nazioni Unite, i quali successivamente potranno provvedere alla ratifica della stessa.
Proponiamo qui di seguito una traduzione del testo della petizione, che si può firmare e inviare direttamente a Bush – gratuitamente, come detto – cliccando qui.
«Caro Presidente Bush,
il 30 marzo 2007 è stata “fatta la Storia”, quando oltre ottanta Paesi hanno firmato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità nel corso della cerimonia di apertura delle sottoscrizioni, che ha avuto luogo al quartier generale delle Nazioni Unite. Così questo documento, che è anche il trattato internazionale sui diritti umani negoziato più rapidamente, ha ottenuto un sostegno internazionale senza precedenti, segnando un record per il numero di firme ottenute. La Convenzione, oltre ad esprimere i fondamentali diritti delle persone con disabilità, si concentra anche sulle azioni necessarie ad assicurare che questi fondamentali diritti non rimangano vuote dichiarazioni.
Quando il Presidente George H. W. Bush ha sottoscritto la Legge sugli Americani con Disabilità (American with Disabilities Act, ADA), il 26 luglio 1990, egli ha posto gli Stati Uniti in una posizione di leader mondiali nella lotta globale per i diritti delle persone con disabilità. “Facciamo in mondo che il vergognoso muro dell’esclusione – ha dichiarato suo padre firmando l’ADA – possa finalmente crollare”.
Oggi, grazie proprio all’ADA, quel muro sta crollando pezzo dopo pezzo, e lo scenario per le persone con disabilità che vivono negli Stati Uniti ha subìto una radicale trasformazione.
Ancora oggi, però, per la maggior parte degli oltre 650 milioni di persone con disabilità nel mondo, quel muro è più solido che mai. L’80 % delle persone con disabilità nel mondo vive in Paesi in via di sviluppo, molte delle quali in condizioni di povertà, e ciò che esse chiedono è l’acquisizione di una legislazione in grado di produrre dei cambiamenti e di indicare la giusta direzione verso la vera uguaglianza e la piena partecipazione nella società.
La Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità offre una grande opportunità per questi cambiamenti.
In questo momento storico così importante, noi le chiediamo quindi di continuare ciò che suo padre ha iniziato e le ha lasciato in eredità. Le chiediamo di sottoscrivere la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, per permettere agli Stati Uniti di continuare a mantenere il proprio ruolo di leader nell’ambito del sostegno e della difesa a livello globale dei diritti umani delle persone con disabilità.
Sinceramente,
Il sottoscritto…»
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