«Non esiste individuo umano che si trovi nella posizione di far fronte alle proprie esigenze e ai propri bisogni autonomamente; non può esserci umanità al di fuori del rapporto. È questione fondamentale dell’esperienza di ciascuno che accadano relazioni, che il rapporto con l’altro sia qualcosa di reale e quotidiano, che esistano le occasioni di incontri sui quali si innesti un lavoro da parte dei soggetti implicati; tale impegno si pone come qualcosa che concorre alla soddisfazione dei propri bisogni».
In altre parole – come si può ancora leggere nella presentazione dell’evento – «la possibilità di vivere pienamente è data dall’essere in rapporto» ed è da tale idea fondamentale che prenderà le mosse – oltre che il titolo, Almeno un Tu nell’Universo – la nona edizione del Festival Internazionale delle Abilità Differenti di Carpi e Modena, previsto da mercoledì 9 a domenica 14 maggio, ove il teatro, il cinema, la danza e la musica saranno il veicolo privilegiato per affermare la possibilità di vivere la condizione della disabilità con coraggio e fecondità, grazie alle performance dei vari artisti e compagnie che documenteranno straordinarie abilità e grande ricchezza umana.
Numerosi e prestigiosi gli ospiti della manifestazione, a partire dal cantautore Angelo Branduardi, che sarà anche il testimonial dell’intero evento, per continuare con il regista Giacomo Campiotti, il comico Paolo Cevoli, il chitarrista Tony Melendez dal Nicaragua, il pianista Carlos Ibay dalle Filippine e altri ancora.
Da segnalare anche che il Festival è stato preceduto, nei giorni scorsi, dal convegno di Carpi del 28 aprile, intitolato Arte nascosta, cui hanno partecipato relatori d’eccezione, come Bianca Tosatti, storico e critico d’arte, Laurent Danchinn, storico dell’arte outsider e lo psichiatra Giorgio Bedoni.
Sempre a Carpi (Palazzo Brusati) è stata inaugurata inoltre la mostra Ritrarre l’invisibile, con opere di alcuni fra i più importanti artisti outsider del Novecento (Rino Ferrari, Mediz Pelikan, Ted Gordon e Margarethe Held) e del carpigiano Cesare Paltrinieri.
Una manifestazione, dunque, che intende anche “rispondere” alla «congiuntura storica che ci troviamo ad attraversare» la quale «sembra sempre più lontana dall’idea di ascolto, condizione invece preliminare ad ogni ipotesi di rapporto. La vera controtendenza alla prassi di questi tempi sembra perciò essere il sostituire l’ostilità e la diffidenza al rapporto con la curiosità e la stima nei confronti dell’altro e, per questo, compromettersi con lui».
Il Festival Internazionale delle Abilità Differenti, dunque, evento che nel corso degli anni ha conquistato un suo preciso spazio nell’ambito culturale del nostro Paese, confermerà certamente anche quest’anno la sua preziosa valenza di incontro e di dialogo, «affinché si possa affermare, parafrasando Rilke: “Tutto cospira a tacere di me… Tu no!», come sottolineano gli organizzatori.
(S.B.)
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