L’inclusione delle donne con disabilità è uno dei “passaggi-chiave”

Lo hanno ribadito a tutti i livelli - a partire dai massimi responsabili del Forum Europeo sulla Disabilità - gli oltre trecento esperti presenti alla Conferenza Internazionale di Madrid, appuntamento centrato sul tema delle donne con disabilità, primo incontro del genere, nel nostro continente, dopo l’approvazione nel 2006 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità

Donne con disabilità in primo piano, tra tante persone che manifestanoIl movimento spagnolo delle persone con disabilità ha organizzato nei giorni scorsi una conferenza internazionale specificamente centrata sul tema delle donne con disabilità, primo appuntamento del genere, nel nostro continente, dopo l’approvazione nel 2006 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Ospitata dal CERMI (Comité Español de Representantes de Personas con Discapacidad), il Comitato Spagnolo delle Organizzazioni di Persone con Disabilità, la tre giorni di lavoro si è svolta esattamente dal 27 al 29 giugno a Madrid, presso il Centro Sportivo e Culturale dell’ONCE (Organización Nacional de Ciegos Españoles), l’Organizzazione Nazionale Spagnola dei Non Vedenti, e ha potuto contare sulla partecipazione di oltre trecento esperti sulle tematiche della disabilità e su quelle di genere, provenienti dal movimento internazionale della disabilità, ma anche dal mondo politico, da quello accademico e dalla società civile.

«Le donne con disabilità – ha dichiarato a Madrid Ana Peláez, componente dell’Esecutivo dell’EDF (European Disability Forum), aprendo i lavori della Conferenza – subiscono una forma multipla di discriminazione». E del resto per l’EDF – l’organizzazione-ombrella che tutela i diritti di milioni di persone con disabilità in Europa – l’inclusione delle donne e delle ragazze con disabilità è ritenuta senz’altro come uno dei principali “passaggi-chiave”, per arrivare concretamente a una nuova cultura.
In Spagna, ad esempio, lo ha ribadito il presidente dell’EDF Yannis Vardakastanis, che proprio in questi giorni, come abbiamo riferito in altra parte del nostro sito, ha assunto la massima carica dell’IDA (International Disability Alliance). «Anche in questo ambito – ha sottolineato infatti Vardakastanis – la Convenzione ONU ha portato una “ventata di aria nuova”, che le organizzazioni delle persone con disabilità devono senz’altro accogliere, cambiando le proprie stesse politiche e incrementando le iniziative riguardanti le donne con disabilità». «Questa Conferenza – ha concluso – arriva al momento giusto per ispirare il nostro lavoro futuro».

Durante i vari incontri e workshop di Madrid, sono stati quanto mai numerosi i temi e le discussioni affrontate, dalla questione dei diritti umani delle donne con disabilità, a quelli sessuali e riproduttivi, dalla violenza nei loro confronti alla prospettiva di genere affermatasi nella Convenzione ONU, documento che – è sempre bene ricordarlo – ha elaborato tra l’altro uno specifico articolo (il 6°), denominato appunto Donne con disabilità.
Da segnalare infine che, ad aprire la Conferenza, insieme al già citato Vardakastanis, sono stati Luis Cayo Pérez Bueno, presidente del CERMI, Diane Richler, presidente (uscente) dell’IDA, Viviane Reding, vicepresidente della Commissione Europea e Michelle Bachelet, coordinatrice del Segretariato per la Convenzione ONU. (S.B.)

Per ulteriori approfondimenti accedere al sito dell’EDF (European Disability Forum).

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