Sono infatti più di 260, per un totale di 13 classi, i ragazzi della scuola che stanno prendendo parte alla realizzazione dei due grandi mosaici dedicati a Pier Paolo Pasolini e commissionati dallo stesso istituto scolastico al laboratorio professionale di mosaico dell’Officina dell’Arte.
«Far partecipare i ragazzi in prima persona – dichiara Emanuela Sedran, responsabile dell’Officina dell’Arte e pedagogista – significa permettere loro di avvicinarsi ad una tecnica antica e affascinante come quella del mosaico, ma soprattutto di sperimentare concretamente, e non solo a parole, come sia possibile lavorare accanto a persone con un handicap come l’autismo, imparando a conoscere e a rispettare le reciproche diversità, esigenze e abilità. Si tratta di un “mettersi in gioco” che aiuta a crescere e a veicolare contenuti culturali e sociali».
I ragazzi lavorano, una classe per volta, a fianco delle persone con autismo e dei maestri mosaicisti i quali supervisionano gli aspetti tecnici e artistici delle opere (ben 18 metri quadri di superficie musiva), mentre l’insegnante curriculare che accompagna la classe aiuta a far comprendere ai giovani allievi il significato di ciò che stanno facendo e a collocarlo all’interno del percorso condotto durante l’intero anno scolastico.
«Partecipare alla realizzazione dei mosaici – sottolinea Claudio Guerra, insegnante della Scuola Pasolini, oltre che responsabile del progetto d’istituto – non è per gli studenti un’esperienza decontestualizzata ma, al contrario, un’esperienza che fa parte di un progetto più ampio, intitolato Sogni dentro un sogno, che la scuola ha avviato già dalla fine dell’anno scorso. L’obiettivo è anche quello di far conoscere ai ragazzi l’universo pasoliniano».
Il progetto si è valso nel corso dell’anno di altre importanti collaborazioni, come quella con l’Università statunitense di Yale, che ha concesso lo straordinario contributo di un’inedita traduzione in inglese (a cura di Francesca Cadel e Luigi Bonaffini) della raccolta poetica in friulano La nuova gioventù, per la creazione di un’Antologia pasoliniana curata dagli insegnanti di lingue della Pasolini.
Sogni dentro un sogno diventa così un concreto esempio di come la scuola possa mettere in campo competenze ed energie per dare vita a positive collaborazioni di grande valore artistico e sociale.
(O.C.)
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