Bene i passi indietro, ma si poteva e si doveva fare di più

Salvi alcuni Osservatori e anche la possibilità, da parte delle Pubbliche Amministrazioni, di erogare contributi e di procedere a Convenzioni, dopo le modifiche attuate sul Decreto Legge per la cosiddetta “spending review”, diventato nei giorni scorsi la Legge 135/12. Ma secondo il Forum Nazionale del Terzo Settore - che pure ha accolto con favore tali modifiche - si poteva e si doveva fare di più
Andrea Olivero
Il portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore Andrea Olivero

Nel mese di luglio scorso, il Forum Nazionale del Terzo Settore – organizzazione cui aderisce anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – aveva lanciato un preoccupato allarme, ripreso anche su queste pagine, rispetto ad alcuni provvedimenti contenuti nel Decreto Legge 95/12 sulla cosiddetta spending rewiew (revisione della spesa pubblica), ritenuti come «un grave attacco alla partecipazione, alla democrazia e alla realizzazione di importanti servizi sociali per la comunità».
In tal senso il Forum aveva anche preannunciato di voler disertare la Sesta Conferenza Nazionale del Volontariato, promossa dal 5 al 7 ottobre all’Aquila, da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale per il Volontariato, e con essa tutti i tavoli di confronto e concertazione istituzionali, se quei provvedimenti non fossero stati modificati.

Successivamente, però, alcune sostanziali modifiche sono arrivate, prima della definitiva conversione del Decreto Legge 95/12 nella Legge 135/12 (pubblicata il 14 agosto in Gazzetta Ufficiale), ciò che è stato commentato con favore dal portavoce del Forum Andrea Olivero.
«Rispetto ad esempio a uno dei provvedimenti contestati – ha dichiarato Olivero, ancor prima dell’approvazione definitiva della Legge al Senato – quello contenuto nell’articolo 4, abbiamo preso favorevolmente atto che si è fatto un notevole passo indietro. Mettere infatti in discussione la possibilità da parte delle Pubbliche Amministrazioni di erogare contributi e di procedere a convenzioni, avrebbe provocato effetti devastanti sul Terzo Settore, dalle cooperative per l’inserimento lavorativo a quelle di servizi alla persona, e sulle organizzazioni di volontariato. Basti pensare al numero di servizi essenziali che difficilmente sarebbero stati ancora garantiti. Solo per citare alcuni esempi, il sistema della raccolta e donazione del sangue, quello del 118 o della protezione civile».

Altro punto duramente contestato era stato quello contenuto nell’articolo 12, comma 20, che aveva annunciato la chiusura di moltissimi Osservatori e organismi di consultazione. In tal senso il Forum ha accolto «con soddisfazione il ripristino dell’Osservatorio del Volontariato, di quello della Promozione Sociale, dell’Osservatorio per l’Infanzia e l’Adolescenza e del Comitato Nazionale di Parità». «Purtroppo – ha però aggiunto Olivero – ne verranno chiusi molti altri, il cui costo, nullo in termini economici, è invece molto alto in termini di confronto, partecipazione, costruzione di socialità e di fiducia, dunque di democrazia per il nostro Paese. Tra questi, ad esempio, la Consulta Nazionale del Servizio Civile, strumento importante che tutela la formazione di moltissimi giovani».
Secondo il portavoce del Forum, ciò si deve sostanzialmente al «mancato utilizzo del metodo concertativo», il che «ha fatto sì che si sbagliasse l’approccio e che si minacciasse di sopprimere alcuni organismi partecipati di grande importanza e valenza sociale».

«Continueremo quindi a vigilare – conclude Olivero – e a chiedere con forza al Governo che vengano garantiti tavoli di confronto affinché venga dato ascolto al nostro mondo e si trovino risposte e risorse soddisfacenti che sostengano tutto il Terzo Settore, riconoscendone il ruolo nella vita dei Cittadini, come pure il suo rappresentare uno spazio fondamentale di partecipazione democratica». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: stampa@forumterzosettore.it (Anna Monterubbianesi).

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