Partito il ricorso contro quel regolamento di Torino sui trasporti

Lo avevano annunciato già da qualche tempo, il ricorso al TAR del Piemonte, e ora hanno concretamente proceduto, quelle associazioni torinesi che tutelano i diritti delle persone con disabilità, contro quel regolamento approvato in maggio dal Comune, che si ritiene abbia peggiorato in modo inaccettabile i servizi di trasporto destinati alle persone con disabilità
Taxi torinese
Un taxi torinese

Lo avevano preannunciato all’inizio di luglio – come avevamo anche noi riferito – e hanno successivamente proceduto, alcune associazioni torinesi che si occupano dei diritti delle persone con disabilità. È infatti stato inoltrato il ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) del Piemonte, per ottenere l’annullamento della Deliberazione di Giunta Comunale n. 01582/119, approvata il 7 maggio e contenente il nuovo Regolamento del servizio di trasporto destinato a persone assolutamente impedite all’accesso e alla salita sui mezzi pubblici di trasporto ed ai ciechi assoluti.

A presentare il ricorso sono stati esattamente il CP (Coordinamento Para-Tetraplegici del Piemonte), la CPD (Consulta per le Persone in Difficoltà), HS (Handicap e Sviluppo), il CEPIM (Centro Persone Down) e la UILDM di Torino (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), tutte organizzazioni che nei mesi scorsi avevano contestato in più parti il provvedimento, anche con pubbliche manifestazioni.
«Quel Regolamento – si legge infatti in una nota della CPD – mantiene la fruizione delle prestazioni sostitutive del trasporto pubblico locale unicamente a coloro che non abbiano l’autorizzazione alla sosta personale riservata. Vengono in tal modo ridotte a una sola le due prestazioni che la legge ha previsto per le persone con disabilità: la fruizione del servizio di trasporto a mezzo taxi o minibus e l’utilizzo individuale dell’automobile con diritto a una sosta riservata gratuita nelle vicinanze dell’abitazione o del luogo di lavoro».
«Inoltre – si legge ancora nella nota – il nuovo sistema prevede la compartecipazione alla spesa da parte dei fruitori del servizio reso con mezzi non attrezzati (taxi), sulla base del proprio indicatore economico personale: se quindi in precedenza l’utente doveva contribuire esclusivamente qualora avesse ecceduto nella spesa coperta dal suo carnet di corse dal valore predeterminato, ora i buoni taxi sono rapportati al suo reddito e la differenza tra il bonus della singola corsa e il suo costo effettivo andrà saldato immediatamente».

Tramite il ricorso al TAR, quindi, viene chiesto di tornare a garantire la possibilità di usufruire di entrambe le agevolazioni previste dalla legge per le persone con disabilità e che siano rispettati i principi di uguaglianza e non discriminazione stabiliti a livello nazionale e sopranazionale. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: uffstampa@cpdconsulta.it.

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