L’audiodescrizione è un ausilio essenziale, ma va fatta bene
«Come ipovedente – scrive Marina Capria -, posso attestare l’impatto estremamente positivo che le audiodescrizioni hanno sulla mia vita. Tuttavia, capita spesso di ascoltare audiodescrizioni che già dalle prime battute non mi restituiscono le immagini e le azioni, producendo così un lavoro inadeguato e irrispettoso nei confronti di chi ha bisogno di quelle descrizioni per seguire i film e le serie. Le audiodescrizioni richiedono infatti precisione tecnica, sensibilità artistica e nel processo di collaudo l’incaricato dovrebbe essere affiancato anche da una persona cieca o ipovedente»