Abbiamo dato voce a fratelli e sorelle di persone con disabilità

“Se mi guardi vedo meglio – Il mondo dei siblings”: questo il nome dell’incontro che ha aperto a Crema (Cremona) il progetto triennale “Lascia che sia: dalla paura di cadere alla voglia di volare”, centrato tra l’altro sul volume di testimonianze “Anche io… con te”, prodotto dall’Associazione ANFFAS di Crema, per raccontare e comprendere i vissuti dei siblings, ovvero i fratelli e le sorelle di persone con disabilità, tramite dodici storie vere ed emozionanti, fatte di visite in ospedale, affanni e sofferenze, ma anche di gioie e grandi traguardi

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A parlar di disabilità ai giovani di Monaco di Baviera

«Con un po’ di emozione e un pizzico di orgoglio – racconta Anna Maria Gioria – mi piace condividere l’esperienza del mio primo convegno internazionale che si è tenuto a Monaco di Baviera sull’inclusione delle persone con disabilità. Ho incontrato tra l’altro ragazzi e ragazze che mi hanno stupito favorevolmente per la qualità delle loro domande, spaziando dai miei studi, alle problematiche legate alle barriere architettoniche o all’inserimento lavorativo. Raramente mi è capitato di raccontarmi con questa naturalezza ai giovani e sono pronta a ripetere l’esperienza»

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Autismo: una guida per utilizzare internet con fiducia e sicurezza

«Questa guida ha lo scopo di aiutare le persone autistiche (ma anche i loro genitori, familiari, amici e assistenti) a comprendere i rischi online e a ridurli. Allo stesso tempo, mette anche in evidenza gli aspetti positivi, dimostrando come le persone autistiche possano utilizzare e divertirsi su internet con fiducia e sicurezza»: così lo scrittore e ricercatore Ben Pilkington presenta la propria Guida alla sicurezza in internet per persone con disturbo dello spettro autistico, approfondimento quanto mai utile di cui suggeriamo senz’altro la consultazione

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C’è a Genova una bella realtà sociale che rischia di scomparire

«C’è a Genova – scrive Maria Pia Amico – una realtà sociale da far conoscere, poco considerata e che rischia di scomparire, per varie ragioni. È Casa Domani, una casa famiglia un po’ particolare, situata in centro città e abitata da cinque persone con disabilità fisica, che vengono accudite con encomiabile solerzia e affetto da quasi tutti volontari, che si alternano durante tutto il giorno e la notte. E questo da più di trentacinque anni. Una bella realtà da non lasciare sola»

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Un racconto a più corpi (compresi quelli delle persone con disabilità)

Può il corpo delle persone con disabilità concepirsi come desiderante e desiderato e non solo come destinatario di cure e di assistenza? Anche di questo si parlerà all’interno di “Gender Bender”, festival internazionale che da vent’anni si svolge a Bologna e che intercetta gli immaginari culturali e artistici legati al corpo e al genere. Lo si farà dal 2 al 5 novembre con la mostra fotografica su affettività e sessualità, denominata “A corpo libero. Esplorazioni sul desiderio” e anche il 2 novembre, con “Racconto a più corpi”, talk aperto al pubblico

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Un Tavolo tecnico per migliorare l’accessibilità di eventi e spettacoli dal vivo

Come viene segnalato dal Ministero per le Disabilità, si è insediato il Tavolo tecnico di lavoro per migliorare l’accessibilità e la fruibilità degli eventi e spettacoli dal vivo da parte delle persone con disabilità, al quale, come viene spiegato, «partecipano tutti i soggetti competenti e interessati dal tema a vario titolo, che lavoreranno per formulare proposte, anche di carattere normativo, al fine di rinnovare l’organizzazione dei concerti e degli spettacoli, andando incontro alle esigenze di sicurezza e partecipazione delle persone con disabilità»

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C’è “Una palestra di autonomia” che offre concrete opportunità di crescita

Promosso dalla Fondazione Oltre il Blu, con il supporto dell’Associazione L’Ortica, “Una palestra di autonomia” è un progetto che punta ad offrire a persone con autismo e disabilità intellettive e sensoriali, tra i 18 e i 35 anni, una concreta opportunità di crescita, dando loro la possibilità di sviluppare e consolidare capacità e competenze individuali, apprendere le regole del vivere quotidiano in relazione con gli altri, fino ad emanciparsi dalla famiglia per inserirsi in un contesto comunitario. Il tutto a Cascina Croce Piaggi in località Val di Nizza (Pavia)

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Università di Pisa: identificare gli accomodamenti ragionevoli più appropriati

“UNIversABILITÀ” è un’iniziativa dell’Università di Pisa dedicata al proprio personale e agli studenti/studentesse con disabilità, per favorire la costruzione di un ambiente di lavoro e di studio sempre più all’insegna del benessere psicofisico e dove siano garantiti soddisfazione personale e professionale. In tal senso, è stata istituita un’équipe multidisciplinare per identificare gli accomodamenti ragionevoli più appropriati, ai fini di una piena soddisfazione dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Ateneo, confermando la particolare attenzione già destinata alla componente studentesca

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Far conoscere bene tutte le sfaccettature dell’autismo

«Tutti noi – scrive Marialba Corona, presidente dell’Associazione ANGSA di Bologna – dobbiamo molto alle persone con disturbo dello spettro autistico cosiddetto “ad alto funzionamentp”, perché ci hanno permesso di comprendere meglio alcune sensazioni che vivono i nostri figli e trovo giusto che possano esprimere e determinarsi. Allo stesso tempo, ritengo che la loro autodeterminazione non escluda l’esistenza di altri livelli di autismo, che vanno riconosciuti e rispettati per la loro diversità e gravità. Pertanto dobbiamo tutti impegnarci per far conoscere ogni sfaccettatura dell’autismo»

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Vari aggiornamenti in funzione dell’accessibilità introdotti da Google

Sono diversi gli aggiornamenti recentemente introdotti da Google, il motore di ricerca più utilizzato al mondo, per semplificare l’uso delle sue principali app da parte delle persone con disabilità. Nuove funzionalità consentiranno, ad esempio, di utilizzare la fotocamera dello smartphone, non solo per riconoscere vari elementi del mondo reale semplicemente inquadrandoli, cosa già possibile, ma anche di tradurre tali informazioni in impulsi vocali. Oppure di utilizzare “Google Maps” per trovare i percorsi senza scale

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