Diversità, Inclusione e Pari Opportunità

«Coinvolgere e motivare i rappresentanti del mondo accademico, industriale, politico e associativo per supportare e promuovere politiche inclusive, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti delle persone con disabilità e sulla necessità di azioni concrete per liberare il mondo da ogni tipo di barriera»: così Salvatore Cimmino persona con disabilità già nota per avere ideato il progetto “A nuoto nei mari del globo, per un mondo senza barriere e senza frontiere”, presenta il convegno “Diversità, Inclusione e Pari Opportunità”, organizzato per il 19 giugno a Roma

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Disabilità: per la svolta serve un’azione di rete tra Stato, Chiesa e Società Civile

Un evento voluto per diffondere l’importanza che un’azione di rete tra Stato, Chiesa e Società Civile sia più che mai necessaria per generare percorsi innovativi di welfare che sostengano i Progetti di Vita delle persone con disabilità, sostenendo i loro familiari e la loro piena inclusione: sarà questo l’incontro del 21 giugno a Vallo della Lucania (Salerno), “Fare spazio all’inclusione. Chiesa e Terzo Settore insieme”, comprendente la tavola rotonda “Il Progetto di Vita delle persone con disabilità – Dall’infanzia alla vita adulta. Legge Delega 227/2021 e Decreto Legislativo 62/2024”

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Vita Indipendente e inclusione sociale: secondo noi si fanno così!

È particolarmente utile la disponibilità nel web delle registrazioni e dei vari materiali prodotti nel corso del recente ciclo di incontri “Secondo noi si fa così”, dedicato dalla Federazione lombarda LEDHA all’approfondimento di alcuni elementi innovativi previsti dalla Legge Regionale della Lombardia 25/22, che promuove il riconoscimento e il rispetto del diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale di tutte le persone con disabilità. Centri per la vita indipendente, assistenza personale autogestita, Progetto di vita e Unità d’offerta i temi trattati durante i quattro incontri

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Siamo noi, donne con disabilità, che dobbiamo far sentire la nostra voce!

«Dobbiamo essere per prime noi donne con disabilità – scrive Stefania Delendati – a imparare a chiedere e a spiegare il nostro punto di vista, ad essere intransigenti verso chi ci sottostima per la nostra condizione, raccontarci e non lasciare che altri lo facciano per noi. La storia, anche quella delle pari opportunità, procede a cicli e talora sembra di regredire, come quando una grandinata rovina il raccolto non ancora maturo. Siamo noi, ragazze e donne con disabilità, ad avere il diritto-dovere di fermare le derive che talvolta si affacciano e minacciano di rovinare la nostra buona semina»

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L’adozione negata a una persona con una malattia neurodegenerativa

Ospite di un incontro organizzato dalla senatrice Giusy Versace è stata l’attrice e scrittrice Antonella Ferrari, donna con sclerosi multipla, “madrina” dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e autrice del libro “Comunque mamma. Storia di una ferita ancora aperta”, nel quale racconta il dolore di non essere potuta diventare madre non a causa della malattia, che in realtà non ne impedisce la gravidanza, bensì per esserle stato negato il diritto di diventare mamma, in quanto una persona affetta da una malattia neurodegenerativa non può adottare

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Orizzonti ancora sconosciuti. Disabilità e migrazioni

Nell’àmbito di “Ci siamo – Competenze e integrazione tra servizi per incoraggiarne l’accesso e migliorare le opportunità delle persone con disabilità e con background migratorio”, progetto avviato lo scorso anno in Lombardia, che ha per capofila la Fondazione ISMU e per partner la Federazione LEDHA, la Fondazione Articolo 49 e la Caritas Ambrosiana, è previsto tra l’altro un percorso di formazione, che verrà presentato il 17 giugno, nel corso dell’incontro online “Orizzonti – ancora – sconosciuti. Disabilità e migrazioni”

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Diritto di voto delle persone con disabilità: ancora (molte) ombre, ma anche luci

«Si stima che circa 400.000 persone con disabilità non abbiano potuto votare»: lo dicono dal Forum Europeo sulla Disabilità, che ha dedicato un monitoraggio al diritto di voto delle persone con disabilità in occasione delle recenti elezioni europee, ricordando da una parte i Paesi che limitano o impediscono il voto alle persone sotto tutela, dall’altra la quasi totale inaccessibilità dei siti web dei partiti politici, oltre a raccogliere segnalazioni di problemi vari da parte di persone con disabilità fisica, visiva o uditiva. Fortunatamente, tuttavia, vi sono state anche testimonianze positive

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Un altro rapporto ISTAT che ignora la violenza sulle donne con disabilità

«Ancora una volta l’ISTAT non fornisce dati utili a descrivere la violenza che colpisce le donne con disabilità in misura maggiore rispetto alle altre donne, né a definire le politiche necessarie affinché il Sistema della Protezione delle donne vittime di violenza diventi accessibile e inclusivo anche per loro»: lo scrive Simona Lancioni nel sito del Centro Informare un’h, in un approfondimento di cui suggeriamo senz’altro la consultazione, dedicato al rapporto di ricerca “Le Case rifugio e le strutture residenziali non specializzate per le vittime di violenza – Anno 2022”, pubblicato dall’ISTAT

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La disabilità, gli atteggiamenti e le parole: alcuni dubbi e perplessità

«Pur apprezzando l’impianto del Decreto Legislativo 62/24 – scrive Orlando Quaglierini – con cui si intende riformare in profondità tutto quanto concerne la disabilità, sono perplesso e dubbioso sulla reale e sostanziale applicazione dei paradigmi di esso e, soprattutto, sul rispetto delle date indicate per l’applicazione. Sono altresì perplesso di fronte alla pretesa di prendere in considerazione e soddisfare i “desideri” delle persone con disabilità. Io mi accontenterei che le Istituzioni riuscissero a soddisfare i “bisogni” delle persone con disabilità»

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Per fare emergere e per rispondere alla violenza sulle donne con disabilità

Sono già stati numerosi, tra Milano e Provincia, gli incontri di presentazione del progetto lombardo “Artemisia. Reti Antiviolenza accessibili”, voluto allo scopo di favorire l’emersione e la presa in carico delle donne e delle ragazze con disabilità vittime di violenza. Una nuova presentazione è ora in programma per l’11 giugno, presso la sede della Fondazione Somaschi di Milano

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