Un esempio virtuoso di contrasto alla violenza sulle donne con disabilità

La circostanza che i servizi antiviolenza siano formalmente rivolti a tutte le donne, non significa che essi siano anche concretamente accessibili e fruibili in modo indiscriminato. Non è così. Va dunque accolta con particolare piacere la notizia che il Consiglio del Municipio Roma III ha approvato una Delibera contente un’integrazione al Protocollo d’intesa in tema di contrasto alla violenza di genere, introducendo una serie di specifici interventi rivolti alle donne con disabilità. Ci auguriamo che anche altre Amministrazioni seguano questo virtuoso esempio

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La Direttiva Europea sulla violenza contro le donne e le donne con disabilità

Due Commissioni dell’Europarlamento hanno votato la loro posizione sulla proposta di “Direttiva dell’Unione Europea sulla lotta alla violenza contro le donne”, recependo anche una serie di richieste del Forum Europeo sulla Disabilità. In vista dei prossimi passaggi, il Forum vigilerà affinché la versione definitiva del testo includa anche la criminalizzazione dello stupro e della sterilizzazione forzata, l’accessibilità dei servizi per le vittime con disabilità, la formazione dei/delle professionisti/e sui diritti delle donne con disabilità e la raccolta di dati disaggregati per disabilità

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Decreto Lavoro: anche misure positive, ma troppo poco a contrasto della povertà

«Alcune misure sono positive: apprezzabile, ad esempio, l’impegno di Governo e Parlamento per incentivare le assunzioni delle persone con disabilità nel Terzo Settore e per valorizzare le attività di volontariato all’interno dei percorsi personalizzati di inclusione sociale e lavorativa. E tuttavia riteniamo che nel complesso questo provvedimento non sia sufficiente a rappresentare una risposta adeguata a povertà e disuguaglianze crescenti nel nostro Paese»: lo dice Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum del Terzo Settore, a commento della conversione in Legge del cosiddetto “Decreto Lavoro”

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Quali tutele predisporre per la figura del caregiver?

«Che la figura del caregiver italiano – scrive Simona Lancioni – ovvero colui, o più spesso colei, che presta assistenza gratuita, continuativa, di lunga durata e quantitativamente significativa ad una persona con disabilità, o ad una persona anziana, che non siano autosufficienti nello svolgimento degli atti quotidiani della vita, vada riconosciuta e tutelata è una questione accolta all’unanimità, mentre è faccenda assai più complessa trovare un accordo sulla platea di soggetti da tutelare, come pure convergere sulle tutele da predisporre»

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Le ondate di caldo anomalo e i rischi per le persone con disabilità

Un approfondito caso studio dell’organizzazione internazionale Human Rights Watch, riguardante la regione spagnola dell’Andalusia, ma rivolto in realtà a tutti i Paesi d’Europa, dimostra con chiarezza che nel caso di ondate di caldo anomalo, provocate dai cambiamenti climatici, le persone con disabilità vivono un impatto del tutto sproporzionato sia fisico che psicologico, ma anche e soprattutto che nel 2022 le Istituzioni non hanno saputo supportarne le necessità, in un’estate tra le più calde da sempre, a causa, tra l’altro, della mancanza di dati disaggregati sulla disabilità

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“Nulla su di Noi senza di Noi” è il cardine delle nostre azioni

«“Nulla su di Noi senza di Noi” è il cardine delle nostre azioni politiche e sociali. Le persone con disabilità devono essere al centro di tutte le politiche, i programmi, i servizi e non solo quelli di diretto interesse della disabilità»: lo hanno dichiarato Daniele Romano (Federazione FISH Campania) e Alessandro Parisi (Associazione ANFFAS Campania), durante gli “Stati Generali Disabilità e Salute”, promossi a Napoli, con la partecipazione di rappresentanti delle Istituzioni e delle organizzazioni sindacali, ma anche e soprattutto delle persone con disabilità e delle loro famiglie

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Fragilità recluse: il Garante della libertà personale e la disabilità

Presentiamo alcuni brani della “Relazione al Parlamento 2023 del Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale”, tratti dal capitolo curato dall’Unità privazione della libertà nell’ambito delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali del Garante stesso. «La posizione del Garante – vi si legge tra l’altro -, è stata quella di evidenziare la necessità che i processi di cura e assistenza debbano mirare a sostenere e rendere pienamente partecipi della vita sociale le persone con disabilità fisica o psichica, secondo le soggettive capacità residuali»

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Famiglie di minori con disabilità e assegno di inclusione: ripristinato il fondo

Individuando il rischio che due emendamenti al Decreto Legge su “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro” riguardanti l’assegno di inclusione, provocassero una netta riduzione del fondo previsto per le famiglie di minori con disabilità, la Federazione FISH ha avviato un confronto con Maria Teresa Bellucci, viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, ottenendone l’intervento per individuare le necessarie, ulteriori coperture economiche. Tale azione ha portato in Aula del Senato a un nuovo emendamento che ha di fatto ripristinato quel fondo

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Dare risposta ai più fragili è dare risposta a tutta la città

Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo la seguente lettera, aperta e pubblica, inviata al Sindaco di Roma da Luigi Vittorio Berliri, presidente di Casa al Plurale, Associazione di coordinamento delle case famiglia di Roma e del Lazio. «Occorrono almeno 18 milioni di euro – scrive tra l’altro Berliri – per adeguare le tariffe per le 415 persone con disabilità in casa famiglia. Benissimo il piccolo recente incremento di 7 euro, ma davvero non basta. Occorre parlarne, pubblicamente, perché dare risposta ai più fragili è dare risposta a tutta la città: è una responsabilità collettiva!»

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A quel Servizio Politiche Sociali si può accedere solo “di nascosto”

«Presso il Comune di Pescara l’accesso al Servizio Politiche Sociali è possibile solo da una porta secondaria per le persone con disabilità in carrozzina; l’ascensore, infatti, è presente, ma è inutilizzabile perché da oltre due anni è fuori servizio»: a denunciarlo è l’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, che sottolinea: «Come può essere accettabile che Sindaco e Assessori avvocati non sappiano che sul piano giuridico questa è una discriminazione indiretta ai sensi della Legge 67/06?»

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