Diciassette persone con diverse disabilità inserite positivamente nel lavoro

Sono le persone, per lo più con disabilità intellettive, destinatarie del progetto “Disabili al lavoro: inclusione, formazione e sviluppo” pensato dalla Nostra Famiglia in collaborazione con l’azienda Bennet. Tra di loro ci sono due giovani donne come Alessia, addetta alle vendite in un reparto di panificazione e pasticceria, che si sente «valorizzata, artefice della propria vita e felice della sua autonomia» e Marta, addetta alle pulizie, soddisfatta di avere trovato persone che le hanno «insegnato a sviluppare diverse competenze»

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Il primo coltivatore di chiocciole tetraplegico al mondo

Questo vuole diventare Rosario Salamone, trentacinquenne siciliano cui un delicato intervento chirurgico negli Stati Uniti, a meno di due anni, salvò la vita, non consentendogli però di muoversi più autonomamente. Dopo la laurea, mentre cercava un lavoro, gli è scoccata la scintilla per le chiocciole e dopo un incontro con l’Istituto Internazionale di Elicicoltura di Cherasco (Cuneo), si è messo all’opera per realizzare il suo sogno

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“Valueable”: un sito che racconta meglio le disabilità intellettive al lavoro

È ben più che la semplice ristrutturazione di un sito web, quella attuata da “ValueAble”, il progetto europeo per l’inserimento nel lavoro delle persone con disabilità intellettiva nel settore alberghiero, di cui è capofila l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), affiancata da Associazioni, Università ed Enti Formativi di sei diversi Paesi. Con tale azione, infatti, si punta a fornire informazioni sempre più aggiornate sul mondo e dal mondo dell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità intellettiva in Italia e in Europa, in modo più facilmente fruibile da parte di tutti

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Elia, giovane con sindrome di Down, che ha trovato lavoro nonostante la crisi

La scorsa settimana Elia ha firmato il suo primo contratto a tempo indeterminato, con l’azienda Aquae Sport Center di Porto Fuori di Ravenna. Giusto la sera prima era arrivato il Decreto del Presidente del Consiglio che aveva colpito duramente proprio il settore dello sport, eppure il contratto si è firmato lo stesso ed Elia lavora, ogni giorno, grazie al coraggio di chi ha scelto di scommettere su di lui, anche quando la crisi colpisce forte. Elia ha 24 anni e la sindrome di Down e a raccontare la sua storia sono i genitori Tiziana Grilli e Gabriele Bazzocchi

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La cabala dei numeri utili ovvero anche un punto di invalidità fa la differenza

«Chi si occupa di inclusione lavorativa delle persone con disabilità – scrive Marino Bottà – sa che deve fare i conti con una serie di numeri e percentuali che possono facilitarne il collocamento e che anche un solo punto di invalidità ha delle ripercussioni sulle possibilità di accesso al lavoro e sulla qualità del rapporto contrattuale. La percentuale di invalidità acquista infatti un valore primario nella presentazione all’azienda, in un quadro che si intreccia con i pregiudizi degli imprenditori. Vediamo come e perché»

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Occasioni virtuali di incontro tra aziende e candidati lavoratori con disabilità

Saranno virtuali le prossime due tappe dell’”Inclusion Job Day”, quella organizzata da Roma per domani, 29 ottobre, e quella promossa da Milano per il 19 novembre. Si parla dell’iniziativa voluta dalla Società Cesop HR Consulting Company e dall’Agenzia Interaction Farm, per diffondere da una parte cultura, formazione e buone pratiche inclusive, rivolte alle persone con disabilità o ad altri componenti delle “categorie protette”, creando dall’altra parte occasioni di incontro tra candidati e aziende partner, sulla base di concrete opportunità di lavoro. E numerose aziende hanno già aderito

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Anche “ValueAble” nella guida europea sulle discriminazioni nel lavoro

Una parte della campagna “#EUvsDiscrimination” – lanciata dalla Commissione Europea per informare i cittadini sui loro diritti a non essere discriminati – si è concentrata sulle “soluzioni ragionevoli” per le persone con disabilità. Ne è nata una guida che, tra le altre esperienze, presenta le pratiche introdotte dai datori di lavoro pubblici e privati, per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità intellettiva. In tale àmbito viene data evidenza anche a “ValueAble”, il progetto continentale che ha l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) tra i propri capofila

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“Lavorando per lavorare”: tirocini all’estero per giovani con sindrome di Down

“Lavorando per lavorare” non è un semplice gioco di parole, ma il nome di un progetto finanziato dall’Unione Europea e promosso dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), per promuovere stage lavorativi all’estero nel settore alberghiero da parte di ragazzi e ragazze con sindrome di Down. Sede dei tirocini sarà Barcellona, in Spagna, e anche se la situazione è resa incerta dalla crescente emergenza sanitaria, l’AIPD resta fiduciosa che si potrà partire presto, consentendo una nuova grande opportunità di crescita personale a numerosi giovani

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Lavoro e disabilità: crisi finale o svolta per ripartire?

«Di fronte alla crisi del lavoro delle persone con disabilità – scrive Marino Bottà – non resta che un’attesa impotente oppure cercare una nuova via che ridia fiducia e prospettive a centinaia di migliaia di persone con disabilità disoccupate. Ma per farlo, bisogna ritornare al principio del lavoro inteso come bisogno personale, sociale ed etico, uscendo dal silenzio complice e vittimistico, per promuovere una rinnovata cultura inclusiva e nuovi servizi. E anche il tessuto associativo italiano dovrà a dare il proprio contributo di elaborazione, di proposta e di concreta e fattiva iniziativa»

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Pari diritti anche nel lavoro, per le persone con dislessia e altri DSA

L’AID (Associazione Italiana Dislessia) auspica la rapida approvazione di un emendamento presentato durante la discussione per la conversione in legge del cosiddetto “Decreto Agosto”, il quale prevede che nei concorsi pubblici sia concesso ai candidati con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) l’utilizzo dei necessari strumenti compensativi e sia permesso di sostenere un colloquio orale invece di un esame scritto. Lo stesso emendamento prevede anche che i lavoratori con DSA del pubblico impiego dispongano degli strumenti utili a svolgere al meglio le proprie mansioni

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