Grazia e gli altri con sindrome di Down
«Qualsiasi progetto inclusivo – scrive Marino Bottà, ripercorrendo un po’ di storia recente dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità intellettiva, basata sulle sue esperienze personali – deve partire dalla persona interessata, non dalle esigenze di altri, familiari, servizi, enti. La centralità dell’inserimento sta nella persona e nel suo diritto a una qualità di vita coerente ai suoi bisogni. Per questo il progetto inclusivo deve essere individualizzato e rispondere ai reali bisogni della persona»