Dieci colpi di pistola su un uomo doppiamente amputato

«Non era di certo necessario ammazzare un uomo in fuga, facile da catturare»: basterebbero queste parole, lette sul «Corriere della Sera.it», per commentare quanto accaduto in California, che viene raccontato così: «Usa, afroamericano in sedia a rotelle ucciso dalla polizia: colpito da 10 proiettili». Oltre a registrare l’indignazione delle Federazioni FISH e FAIP, ci chiediamo anche se questo fatto segnerà realmente il punto finale di un’escalation di violenza negli Stati Uniti, da parte delle forze dell’ordine, che deve assolutamente cessare, al di là della disabilità o meno delle persone

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L’inclusione passa per i bisogni, ma anche per l’accoglienza e l’autonomia

«Ogni uomo e ogni donna con disabilità – scrive Salvatore Cimmino -, in qualunque Paese del mondo, ha il diritto ad una vita dignitosa. E non si tratta solo di soddisfare determinati bisogni, ma più ancora di vederne riconosciuto il desiderio di accoglienza e autonomia. È necessario, dunque, che l’inclusione diventi mentalità e cultura, e al tempo stesso che i legislatori e i governanti non facciano mancare a questa causa il loro coerente sostegno»

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25 anni di impegno per la presa in carico delle persone con autismo

«Nel 1998, in Italia, si immaginava l’autismo come un fenomeno marginale e perciò chi doveva occuparsene, pur riconoscendone la gravità, era restio ad affrontare seriamente la questione. Oggi anche i più scettici hanno dovuto ricredersi, se è vero che i disturbi dello spettro autistico sono in continua crescita e sono oggi un’autentica emergenza»: lo dichiara Davide Del Duca, uno di coloro che promossero la Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone e che oggi la dirige, presentando il nuovo logo di tale organizzazione, elaborato in occasione dei primi venticinque anni di attività

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“Pensiero Imprudente”: sono la “E”, ovvero il dilemma tra uguaglianza o diversità

«Sono la lettera “E” – scrive Claudio Imprudente nella sua rubrica “Pensiero Imprudente” – e rispetto alla lettera “O” ho un ruolo diverso: io collego, unisco, sommo, mescolo… non divido in categorie, ma includo! Sarebbe bello che questo concetto fosse ben radicato a livello sociale, politico e culturale. Ha sicuramente un impatto e un risvolto diverso parlare di bianco e nero, ricchi e poveri… uguali e diversi, anziché di bianco o nero, ricchi o poveri, uguali o diversi e via dicendo!»

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Con Graziella Anesi se ne va una vera combattente per i diritti

Scomparsa nei giorni scorsi, Graziella Anesi era una vera combattente per i diritti, a dispetto della propria grave disabilità motoria, che nel 1995, insieme ad alcune altre persone motivate, aveva fondato la Cooperativa trentina HandiCREA, divenuta negli anni un vero punto di riferimento per i diritti delle persone con disabilità della propria terra e non solo. È un’altra grande Persona che il movimento delle persone con disabilità perde in questi anni e che lascia un vuoto assai difficile da colmare

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Premi a due tesi di laurea dalla Consulta Friulana della Disabilità

Due tesi di laurea, discusse rispettivamente da Giovanna Alzetta Fonda e da Eros Lendaro, verranno premiate il 1° febbraio a Trieste dalla Consulta Regionale delle Associazioni delle Persone con Disabilità e delle loro Famiglie del Friuli Venezia Giulia, organizzazione che tradizionalmente riconosce il lavoro di giovani studenti e studentesse che approfondiscono temi quali il diritto all’integrazione delle persone con disabilità e il welfare, riconoscendo il valore del loro impegno per il futuro della società

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La memoria serva anche a consolidare un nuovo approccio verso la disabilità

«Il Giorno della Memoria di oggi, 27 gennaio – scrivono tra l’altro dall’ANFFAS – che ricorda anche le centinaia di migliaia di persone con disabilità sterminate dal regime nazista, ci consente di ricordare quanto avvenuto affinché non accada mai più, sensibilizzando soprattutto le nuove generazioni e andando a consolidare un profondo cambiamento culturale nell’approccio alla disabilità, a partire dal rendere conosciuti, vivi e agiti i paradigmi introdotti dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità»

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I fatti del Don Uva di Foggia: non restare intrappolati nell’indignazione

Maltrattamenti, sequestro di persona, violenza sessuale: sono tra i reati contestati a 30 tra operatori e operatrici della struttura Don Uva di Foggia, violenze e soprusi che hanno riguardato almeno 25 vittime accertate, quasi tutte donne con disabilità fisica o psichica. Il linguaggio usato dai media nel raccontare la vicenda, l’istituzionalizzazione che è sempre una forma di violenza, l’opportunità o meno di una videosorveglianza più stringente e il genere delle vittime sono i temi di riflessione su cui si sofferma Simona Lancioni, «per evitare di restare intrappolati nell’indignazione»

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Per un presente e un futuro fatti di inclusione, libertà e rispetto dell’altro

«Oggi la nostra Federazione vuole ricordare lo sterminio di centinaia di migliaia di persone con disabilità durante il regime nazista e la seconda guerra mondiale, lanciando anche un monito per i tempi presenti»: lo dichiara il presidente della Federazione FISH Falabella in occasione del Giorno della Memoria di oggi, 27 gennaio, e aggiunge: «Vogliamo un presente e un futuro fatti di inclusione, libertà e rispetto dell’altro, ricordando che odio e razzismo nei confronti delle persone con disabilità e di chiunque sia ritenuto diverso, è ancora oggi attuale e presente nella nostra società»

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Bene la rimozione di quel video, ma serve anche altro

«Non solo rimuovere i video e i commenti offensivi, ma bloccare i profili e i canali che adottano linguaggi e atteggiamenti insultanti e discriminanti»: lo chiede ai gestori dei social Gianfranco Salbini, presidente dell’AIPD, parlando di quel video pubblicato in YouTube e ora rimosso, che offendeva con parole oscene le persone con disabilità e in particolare le donne con disabilità, tra cui quelle con sindrome di Down. «E poi – aggiunge – c’è l’arma difensiva e preventiva per eccellenza, la formazione, da promuovere e rinforzare in famiglia e nelle scuole di ogni ordine e grado»

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