Quando la classe coinvolge l’alunno con disabilità è vera inclusione

«Ho partecipato in una scuola media di Roma – scrive Salvatore Nocera – alla presentazione di un libro scritto da tutta la classe scolastica di Adam, alunno del Medio Oriente con gravi disabilità fisiche e sensoriali, e mi hanno colpito in particolare la naturalezza con cui Adam è stato incluso nella classe e la volontà dei compagni di rendergli possibile l’ascolto del libro, avendo deciso con i docenti di trasformarlo in libro parlato»

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Quel Decreto sulla continuità didattica è necessario, ma va migliorato

«Dissentendo dalle critiche provenienti dalle Organizzazioni Sindacali – scrive Gianluca Rapisarda – giudico positivamente quello schema di Decreto Legge recentemente licenziato dal Governo, che intende garantire una maggiore continuità didattica agli alunni e alle alunne con disabilità. E tuttavia esso può e dev’essere migliorato: solo così, infatti, assicurando inoltre una serie di condizioni “strutturali” , sarà possibile garantire un’effettiva continuità didattica e realizzare a pieno l’inclusione scolastica degli alunni/studenti con disabilità del nostro Paese»

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Scuola: urgono chiarimenti dal Ministero su carenze e contraddizioni normative

«Uno dei problemi è stato risolto da una Nota Ministeriale di questi giorni – scrive Salvatore Nocera – ma le contraddizioni normative riguardanti le modalità per richiedere le risorse destinati agli alunni e alle alunne con disabilità permangono. È quindi quanto mai urgente una serie di chiarimenti ministeriali che portino a una soluzione, ove necessario modificando la normativa, in modo da renderla più lineare e di facile comprensione e applicazione, anche per evitare un prevedibile ampio contenzioso»

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La cessazione nel Lazio dell’assistenza alla Comunicazione Aumentativa Alternativa

«L’interruzione di questo servizio colpirebbe gli alunni con alcune sindromi rare e non, con disabilità comunicativa nella produzione e comprensione del linguaggio, in particolare quelli nello spettro autistico, creando pesanti disagi»: lo dichiara Elena Improta, presidente dell’Associazione Oltre lo Sguardo, unendosi all’appello rivolto alla propria Regione dalla FISH Lazio, perché si eviti la cessazione, dal prossimo anno scolastico, del Servizio di Assistenza alla CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) per gli alunni e le alunne delle scuole di ogni grado di tutti i Comuni del Lazio

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Storia di un docente con disabilità e di una normativa da cambiare

«Mi hanno assegnato ad una scuola in un’altra Provincia – scrive Alessio Nesi, docente con disabilità – che dista circa un’ora e venti di auto da casa. Ho la miastenia gravis, una malattia autoimmune che mi impedisce di muovermi eccessivamente o di sopportare carichi di lavoro fisico eccessivi e per questo ho chiesto il riavvicinamento a dove abito, ma non mi è stato concesso. Ma è possibile non considerare che il lavoratore con disabilità non ha né la qualità, né l’aspettativa di vita di un lavoratore senza disabilità e che quindi non può essere soggetto agli stessi pedissequi meccanismi?»

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Assistenti all’autonomia e alla comunicazione: “fioriscono” Disegni di Legge

«Va registrato – scrive Paola Di Michele – l’incredibile interesse giuridico fatto di varie Proposte e Disegni di Legge, che la categoria degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione sembrerebbe avere assunto dopo trent’anni di oblio assoluto e, aggiungo, doloroso, trent’anni in cui si è passati da poche migliaia di operatori all’incredibile cifra di 68.000 operatori, privi dei più elementari diritti sul lavoro e con contratti collettivi al di sotto della soglia di povertà, esclusi dall’inclusione degli alunni e delle alunne con disabilità, ciò che dovrebbe essere il loro mandato»

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Scuola: Gruppi di Lavoro per l’Inclusione e strumenti operativi da modificare

«I GLO (Gruppi di Lavoro Operativi per l’Inclusione) hanno tra i propri compiti anche quello di proporre la quantificazione delle risorse per gli alunni/alunne con disabilità e servirebbe una procedura che li aiutasse veramente a formulare proposte corrette e responsabili; l’attuale sistema, però, presenta troppe criticità e va rivisto»: si può sintetizzare così il senso di questo ampio approfondimento prodotto da Flavio Fogarolo, quello cioè di fornire realmente ai Gruppi di Lavoro Operativi per l’Inclusione, e alle scuole tutte, strumenti operativi che siano davvero facilitatori e non barriere

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Lazio: fine dell’assistenza alla Comunicazione Aumentativa Alternativa?

«Con l’inizio dell’anno scolastico 2024/2025 cesserà improvvisamente l’organizzazione e l’erogazione del Servizio di Assistenza alla Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) per gli alunni/alunne delle scuole di ogni grado di tutti i Comuni del Lazio»: a denunciarlo è la Federazione FISH Lazio, che chiede alla Regione Lazio «un’iniziativa politica per programmare accordi atti a definire un percorso capace di garantire, fin dalla riapertura delle scuole, l’avvio dei servizi di assistenza scolastica CAA e di confrontarsi prima con le organizzazioni rappresentative»

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DSA: percorsi inclusivi in università

Cosa significa essere uno studente o una studentessa con DSA (disturbo specifico dell’apprendimento) all’Università? Come viene affrontato il tema dagli Atenei italiani? E ancora, quali azioni vengono messe in atto per garantire agli studenti universitari adeguate opportunità per il raggiungimento del successo accademico? Il libro “DSA: percorsi inclusivi in università. Inquadramento teorico e implicazioni pratiche” si propone di rispondere a queste e altre domande, fornendo un quadro accurato delle varie risorse in grado di sostenere l’impegno accademico di studenti e studentesse con DSA

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Alunni con disabilità e fabbisogno di sostegni: come si deve procedere?

«La Legge 104/92 – scrive Francesco Simone – assegna al Gruppo di Lavoro Operativo per l’inclusione (GLO) il compito di proporre la quantificazione delle risorse per gli alunni/alunne con disabilità senza porre vincoli di sorta, ovvero come meglio crede e ritiene opportuno. Ma come si può, da una parte, dire che non esistono limiti alla richiesta di fabbisogno e, dall’altra, indurre alla compilazione di allegati, come fa il recente Decreto Ministeriale 153/23, che rimarcano una prassi la quale non lascia prevedere nulla oltre al solito rapporto grave disabilità/orario settimanale del docente?»

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