Cosa significa quell’impennata di certificazioni di disabilità?

Nella città di Reggio Calabria «un eccesso di medicalizzazione nelle scuole ha portato a un numero incredibile di diagnosi di disabilità ai sensi della Legge 104/92 tra gli studenti, specialmente tra gli alunni rom, ma anche tra gli altri alunni»: a denunciarlo è l’Associazione Un mondo di mondi, secondo la quale si tratta di una problematica grave, che richiede interventi urgenti, poiché «la medicalizzazione delle difficoltà di apprendimento dovrebbe essere affrontata attraverso la pedagogia, piuttosto che tramite diagnosi e sostegni che abbassano le aspettative degli alunni»

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La dispersione scolastica che riguarda anche gli studenti con disabilità

Il problema della dispersione scolastica è uno dei più gravi che affliggono le scuole di tutto il mondo, compresa purtroppo anche quella italiana. E pur essendo migliorata la situazione negli ultimi anni, permane una pericolosa disparità tra il Nord, dove la dispersione è attualmente calcolata sotto il 10%, e il Sud, dove raggiunge punte del 16% e del 21%. Il tutto senza contare i preoccupanti dati dell’“analfabetismo di ritorno”. Tali problemi riguardano in particolare anche gli studenti con disabilità, con Disturbi Specifici dell’Apprendimento e con ulteriori Bisogni Educativi Speciali

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Stralciare quegli articoli sul sostegno del Decreto Legge 71/24!

«Domani, 23 luglio – scrive Salvatore Nocera – il Senato approverà così com’è uscito dalla Camera il Decreto Legge 71/24, comprese le norme riguardanti i supplenti di sostegno senza titolo di specializzazione e i docenti con specializzazione conseguita all’estero. A questo punto, anche per evitare un possibile contenzioso costituzionale, invito chiunque creda nella qualità dell’inclusione scolastica a chiedere con urgenza al Governo e al Senato di stralciare gli articoli 6 e 7 di quel Decreto, per riflettere con più calma entro il 31 luglio, termine ultimo per la conversione in legge»

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Smartphone a scuola: niente divieto per gli alunni con disabilità

Il divieto dell’uso dello smartphone nelle scuole del primo ciclo, stabilito da una recente Nota Ministeriale, non riguarderà gli alunni con disabilità, quelli con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) e quelli con altri BES (Bisogni Educativi Speciali), i quali potranno continuare ad utilizzare tutti gli strumenti elettronici necessari per l’inclusione scolastica indicati nei rispettivi PEI (Piani Educativi Individualizzate) e PDP (Progetti Didattici Personalizzati)

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Scuola: per non tornare indietro, per “andare oltre” (come chiedeva Andrea Canevaro)

Il racconto di un presidio a Roma voluto non solo per protestare contro le parti riguardanti l’inclusione scolastica contenute nel recente Decreto Legge 71/24, ma per il futuro stesso dell’intero comparto scuola. «Dobbiamo tornare a immaginare una scuola inclusiva come un processo in evoluzione – scrive Fernanda Fazio -, seguire lo spirito della Legge 517/77 e della Legge Quadro 104/92, norme che prevedevano la diversità come una risorsa e la formazione di tutti i docenti per un’inclusione che riguarda tutti gli alunni. E “andare oltre”, come ci invitava Andrea Canevaro»

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Per una vera inclusione scolastica di qualità servono interventi strutturali

Sulla parte dedicata all’inclusione scolastica contenuta nel Decreto Legge 71/24, che molto ha fatto discutere anche sulle nostre pagine e per il quale è arrivata ora l’approvazione definitiva alla Camera del testo di conversione in legge, si sofferma la Federazione FISH, che oltre a commentare alcuni articoli di quella norma, evidenzia l’annosa carenza di insegnanti di sostegno specializzato, chiedendo interventi strutturali in tale àmbito, «per costruire un reale sistema scolastico di qualità che superi le attuali incancrenite storture»

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Se la battaglia contro quel Decreto rimane nella “nicchia”…

«Se quel Decreto sull’inclusione scolastica suscita l’indignazione dei soli insegnanti di sostegno che hanno conseguito il TFA (Tirocinio di Formazione Attivo) – scrive Orlando Quaglierini -, e non anche di rappresentanti dei docenti curricolari e dei dirigenti scolastici; se suscita le rimostranze dalle associazioni di categoria e non anche di rappresentanti della società civile, coloro che non sono inclini ad una scuola e a una società inclusiva, si fregheranno le mani, perché percepiranno tale reazione come una battaglia corporativa, “di nicchia”…»

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Perché quella norma sull’inclusione è “un prodotto geneticamente modificato”

«Il professor Dario Ianes – scrive Salvatore Nocera -, ben noto nel nostro mondo della disabilità e pure fuori, ha felicemente definito l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità come “il DNA della scuola italiana”. Ritengo pertanto che le norme sulla specializzazione dei docenti di sostegno contenute nel Decreto Legge 71/24, siano come “un prodotto geneticamente modificato” che danneggia questa grande e innovativa “specialità italiana”»

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Quel Decreto compromette la qualità della formazione e dell’inclusione

Il percorso formativo stabilito in tema di inclusione scolastica dal recente Decreto Legge 71/24 «compromette la qualità della formazione e dell’inclusione nel nostro Paese»: a dirlo è un nutrito gruppo di docenti specializzati sul sostegno didattico che per questo hanno deciso di promuovere un presidio di protesta a Roma, per la mattinata del 16 luglio

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Per il finanziamento del trasporto scolastico

Come informa il Ministero per le Disabilità, è stato depositato un emendamento volto a garantire una nuova linea d’intervento nel Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità, ai fini del finanziamento del trasporto di studenti e studentesse con disabilità, questione sempre molto sentita dalle famiglie di ragazzi e ragazze con disabilità

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