Il nuovo Centro di Consulenza Tiflodidattica del Piemonte

Nello stesso giorno in cui l’UICI di Torino ha inaugurato la propria nuova sede, hanno preso il via, presso la medesima sede, anche le attività del Centro di Consulenza Tiflodidattica del Piemonte, strumento istituito dalla Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi, per collaborare sul territorio della propria Regione con l’UICI Piemonte e che sarà intitolato a Luciano Paschetta. Il nuovo Centro si configura come un ulteriore strumento volto a favorire l’inclusione scolastica degli alunni ciechi e ipovedenti, anche con disabilità complesse

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Innegabile l’aumento delle diagnosi di autismo tra alunni e alunne con disabilità

«Esaminando i dati contenuti nel recente rapporto dell’ISTAT “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità anno 2022-2023” – scrivono Carlo Hanau e Flavio Sartoretto – era prevedibile l’aumento delle diagnosi di autismo e lo sarà ancor di più nel futuro, come dimostrano Paesi quali l’Australia e gli Stati Uniti. Piuttosto quindi che negare tale aumento reale, occorrerebbe migliorare la conoscenza dell’eziologia, ovvero delle cause, che sono molto differenziate»

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La continuità didattica è troppo importante!

«Pur essendo già stata prevista da due norme primarie, ancorché disattese – scrive Salvatore Nocera – è apprezzabile la recente norma voluta dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, per garantire la continuità didattica almeno del sostegno agli alunni e alle alunne con disabilità. Sarebbe tuttavia ancora più importante che la continuità didattica, almeno per tutta la durata di ogni grado di istruzione, fosse garantita anche con i docenti a tempo indeterminato»

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FISH: un passaggio favorevole alla continuità didattica

«Accogliamo con favore questa modifica normativa, che può finalmente porre un argine alla discontinuità didattica»: lo dichiara Vincenzo Falabella, presidente della Federazione FISH, a commento di quanto contenuto nel cosiddetto “Decreto Semplificazioni”, approvato dal Consiglio dei Ministri, in àmbito di inclusione scolastica. «Si proceda ora speditamente – aggiunge Falabella – alla presentazione e alla calendarizzazione della nostra Proposta di Legge, che prevede la continuità didattica anche per i docenti a tempo indeterminato e l’istituzione di classi di concorso dedicate al sostegno»

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Il “sogno proibito” della continuità didattica diventerà realtà?

«Bene, ai fini della continuità didattica per gli alunni e le alunne con disabilità, le novità contenute nel cosiddetto “Decreto Semplificazioni” e quelle che arriveranno dal nuovo Regolamento delle Supplenze – scrive Gianluca Rapisarda -. E tuttavia solo se saranno realizzate alcune altre condizioni strutturali, si potrà garantire un’effettiva continuità didattica e arrivare a una reale inclusione scolastica degli alunni/alunne e studenti/studentesse con disabilità del nostro Paese»

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Prove INVALSI: non è vietata l’assistenza del docente di sostegno

Un approfondimento curato dall’Associazione AIPD in collaborazione con il Centro Studi Giuridici HandyLex e pubblicato da quest’ultimo dimostra come siano prive di fondamento le interpretazioni della norma secondo le quali gli alunni e le alunne con disabilità dovrebbero svolgere le prove INVALSI, in programma fino al prossimo mese di maggio, senza l’assistenza del docente di sostegno

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Il convitato di pietra, ovvero l’assistente degli alunni con disabilità

«L’assistente specialistico degli alunni e delle alunne con disabilità – scrive Fernanda Fazio – è una figura dai mille volti e dai mille nomi rispetto alla quale ogni Regione italiana, in una folle rincorsa alla propria autonomia, ha stabilito compiti diversi, titoli di studio diversi, contrattazioni diverse. Tutto ciò va a sbriciolare ogni principio egalitario, in uno Stato di diritto. L’assistente stesso, comunque, in tutte le Regioni italiane gode di un uguale “status” di precarietà…»

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Per evitare problemi, serve una definizione normativa di “prove equipollenti”

Dopo l’abrogazione di quella norma che le aveva fissate con chiarezza, manca nei fatti una definizione normativa di cosa siano le “prove equipollenti”, quelle prove particolari che gli alunni e le alunne con disabilità, frequentanti le scuole del sistema nazionale di istruzione, hanno diritto di utilizzare nelle valutazioni scolastiche se si avvalgono di un PEI (Piano Educativo Individualizzato) per obiettivi minimi. Questo potrebbe certamente creare difficoltà a quegli alunni e alunne ed è pertanto necessario reintrodurre nel sistema normativo quella definizione abrogata o qualcosa di simile

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Disturbi dello spettro autistico: dalla teoria alla pratica

“Disturbi dello spettro autistico: dalla teoria alla pratica”: questo il titolo del corso di formazione promosso dall’Associazione ANGSA di Sassari, che ha fatto registrare un notevole afflusso di insegnanti ed educatori desiderosi di ampliare le proprie competenze nell’àmbito dell’autismo. All’incontro ha partecipato l’educatore, formatore e docente universitario Marco Pontis, che ha in particolare sottolineato l’importanza di un lavoro i n comune tra genitori, insegnanti ed educatori scolastici

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Inclusione scolastica: quanti “casi Ladispoli”?

Un bimbo di 6 anni con ADHD certificato (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) sospeso per ventuno giorni dalle lezioni in una scuola di Ladispoli (Roma), provvedimento annullato dal TAR (Tribunale Amministrativo Regionale), con un Decreto che però l’Istituto non aveva rispettato. Poi un appello dei genitori al Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara: è il cosiddetto “caso Ladispoli”, che dà il nome all’incontro online di approfondimento sull’inclusione scolastica, intitolato appunto “Quanti casi Ladispoli?”, promosso per il 22 marzo dalla Federazione FISH

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