Altre riflessioni sulle supplenze svolte dai docenti per il sostegno

«Si sentiva un grande bisogno – scrive Salvatore Nocera – di un contributo come quello di Giuseppe Simone, pubblicato nei giorni scorsi da “Superando.it”, perché in un grandissimo numero di scuole i Dirigenti Scolastici dispongono che i docenti per il sostegno vengano allontanati dalla propria classe per effettuare supplenze in altre classi, talora per numerosi giorni di assenza di altri docenti curricolari, in aperta violazione del diritto costituzionalmente e internazionalmente garantito al sostegno didattico degli alunni e delle alunne con disabilità»

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I docenti di sostegno, le supplenze e l’obbligo di non svilire l’inclusione

«L’impiego del docente di sostegno nelle supplenze – scrive l’insegnante Giuseppe Simone – vanifica la programmazione didattica ed educativa individualizzata, da attuare sin dal primo giorno di scuola, e rischia di compromettere l’efficacia degli interventi finalizzati alla realizzazione del diritto all’educazione, all’istruzione e all’integrazione degli alunni e delle alunne con disabilità, sancito quale diritto soggettivo dalla normativa nazionale e internazionale»

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L’inclusione scolastica è un problema di qualità e non di quantità del sostegno

«Quel che meraviglia di più – scrivono dall’Osservatorio AIPD sull’Inclusione Scolastica – è la motivazione di quella Sentenza del TAR della Campania, che ha assegnato ad un alunno con disabilità grave un numero di ore pari alla durata della frequenza di tutte le lezioni. Secondo tale pronuciamento, infatti, sembra che per realizzare una buona qualità dell’inclusione sia necessaria la “copertura” totale di tutte le ore di lezione con un docente per il sostegno. Ma la buona inclusione scolastica non si realizza con la “quantità” delle ore di sostegno, bensì con la loro “qualità”»

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La seconda laurea di Luca: e pensare che li vorrebbero chiudere in istituto…

«Non un miracolo, ma la realtà»: così, nel 2015, avevamo commentato la Laurea in Scienze della Comunicazione conseguita da Luca Parodi, allora venticinquenne, giovane con grave disabilità che comunica attraverso il computer, socio dell’Associazione ABC Sardegna. Ora Luca, in un’emozionante e splendida giornata di festa, ha ottenuto la sua seconda laurea magistrale, sempre all’Università di Sassari, questa volta in Scienze Storiche e Filosofiche. «E pensare che qualcuno in Italia ancora crede che le persone con disabilità debbano essere rinchiuse in istituto!», dice Marco Espa dell’ABC

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Alunni e alunne con disabilità: il quadro ISTAT dell’attuale anno scolastico

Oltre 316.000 alunni e alunne con disabilità nelle scuole italiane, con più di 207.000 insegnanti per il sostegno, un terzo dei quali senza formazione specifica; gli strumenti tecnologici a supporto della didattica ancora poco diffusi e solo una scuola su tre accessibile a persone con disabilità motoria, con gravi carenze anche rispetto alle disabilità sensoriali: sono alcuni tra i dati contenuti nel rapporto ISTAT “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità relativo all’anno scolastico 2021-2022”, che ignora per altro la differenziazione per genere tra alunni e alunne con disabilità

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Inclusione scolastica: le Linee Guida per la nuova certificazione di disabilità

Presentiamo un’approfondita analisi delle “Linee Guida per la nuova certificazione di disabilità ai fini dell’inclusione scolastica e per il Profilo di Funzionamento sulla base dell’ICF”, recentemente pubblicate dal Ministero della Salute, come previsto dal Decreto Legislativo 66/17 e redatte da un gruppo di lavoro interministeriale che si è avvalso anche della consulenza di esperti esterni. Si tratta certamente di un altro passo in avanti per la riforma dell’inclusione scolastica, ma non mancano nemmeno una serie di criticità

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La disabilità visiva e l’inclusione sociale e scolastica

Sono questi i temi sui quali ha deciso quest’anno di puntare l’UICI, in occasione della recente Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 Dicembre, aderendo con convenzione e sostenendo il convegno promosso a Milano dall’Università Cattolica, intitolato appunto “Disabilità visiva e inclusione sociale e scolastica”, durante il quale sono stati approfonditi vari aspetti connessi all’apprendimento delle persone con disabilità visiva e sensoriale, con l’obiettivo di accrescere le opportunità di accesso ai percorsi di studio e di divulgazione in àmbito scientifico e accademico

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Assistenza all’autonomia e alla comunicazione: una Sentenza del TAR del Lazio

Oltre a ristabilire la parità tra scuole pubbliche e scuole paritarie sull’erogazione dei fondi destinati all’assistenza all’autonomia e alla comunicazione, una recente Sentenza del TAR del Lazio si presta ad ulteriori riflessioni, riguardanti sia la doverosa garanzia dell’assistenza educativa e del trasporto scolastico agli alunni e alunne con disabilità, sia la necessità di una Legge Nazionale che fissi inderogabilmente un tempestivo avvio dei bandi rivolti a soggetti del Terzo Settore (in genere Cooperative), per evitare i gravi ritardi attuali nella fornitura di tali servizi

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Noi, docenti fuori ruolo per motivi di salute, discriminati e umiliati

«Siamo Docenti e lo rivendichiamo con forza, ma quanto è umiliante essere privati della propria dignità umana e professionale!»: lo scrivono dal Coordinamento Docenti Collocati Fuori Ruolo con inidoneità relativa, ovvero con riduzione della capacità lavorativa accertata sulla base di condizioni cliniche, invalidità e/o disabilità acquisite, aggravate o, più recentemente, legate agli eventi pandemici. Docenti che hanno posto una serie di precise istanze a tutte le Istituzioni competenti, per non essere più discriminati tramite demansionamenti e dequalificazioni

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Per risollevare la qualità dell’inclusione scolastica

«Il dibattitto sulle carenze dell’inclusione scolastica – aveva scritto sulle nostre pagine Paola Di Michele – viene sempre posto solo ad un livello quantitativo, mentre si dovrebbe guardare invece a un’inclusione di qualità, in cui davvero la Scuola tutta si facesse carico, con competenze di livello e strumenti adeguati, dei bisogni educativi di ogni studente»: prendendo spunto da quel contributo di riflessione, Salvatore Nocera elenca una serie di ragioni che a suo parere motivano i problemi dell’inclusione scolastica, soffermandosi anche su alcune proposte volte a risollevarne la qualità

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