Didattica e Inclusione Scolastica

Insegnanti, professionisti dell’educazione, ricercatrici e ricercatori condivideranno e diffonderanno le più innovative ricerche e pratiche didattiche volte a realizzare un’inclusione scolastica di qualità, durante l’8° convegno “Didattica e Inclusione Scolastica”, in programma per il 3 e 4 marzo a Bressanone, a cura del Centro di Competenza per l’Inclusione Scolastica della Libera Università di Bolzano (anche in versione online). Il tema dell’inclusione scolastica verrà trattato “a tutto tondo”, ma dedicando spazio, naturalmente, anche all’inclusione di studenti e studentesse con disabilità

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Inclusione scolastica: le modifiche alle norme richieste dalla FISH

Nel corso di un incontro con il ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara, una delegazione della Federazione FISH ha presentato un’ampia memoria, volta a definire un correttivo del Decreto Interministeriale 182/20 (“Adozione del modello nazionale di piano educativo individualizzato e delle correlate linee guida, nonché modalità di assegnazione delle misure di sostegno agli alunni con disabilità”). Le principali proposte di modifica tendono ad attenuare il rigido automatismo tra Profilo di Funzionamento e quantificazione dei sostegni, ma sono molti altri i temi trattati nel documento

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Un progetto per l’istruzione di bambini e bambine con disabilità del Senegal

Favorire l’accesso all’istruzione per i minori con disabilità del Senegal, fortemente esclusi dai programmi di educazione pubblica, in un contesto dove la scolarizzazione riguarda in generale solo la metà della popolazione: punta a questo “DEECLIQ”, progetto dell’organizzazione ACRA, sostenuto dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e supportato anche da una campagna di sensibilizzazione che ha toccato milioni di persone, voluta per accrescere la consapevolezza delle capacità e dei diritti da parte dei bambini e delle bambine con disabilità, nonché delle loro famiglie

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“Uniamoci”… in attività inclusive, insieme ad alunni con sindrome di Down

Si chiama infatti proprio “Uniamoci” il progetto di inclusione scolastica promosso dall’AIPD di Foggia (Associazione Italiana Persone Down), rivolto a gruppi classe delle scuole in cui sono inseriti alunni o alunne con sindrome di Down. Tramite dunque la realizzazione attività inclusive, gli alunni degli stessi gruppi classe e i giovani dell’AIPD, accompagnati da educatrici dell’AIPD foggiana, lavorano in comune, acquisendo una preziosa esperienza di sostegno reciproco e di conoscenza dell’altro

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Potenziamento cognitivo di alunni e alunne con disturbi dell’apprendimento

Un progetto che offre laboratori gratuiti di potenziamento cognitivo ad alunni e alunne con disturbi dell’apprendimento attraverso giochi e software dedicati: consiste in questo l’iniziativa “Centro HPL – High Performance Learning”, promossa dalla CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà) e dall’Associazione Diritti Negati del capoluogo piemontese, con il sostegno di Enel Cuore e della Regione Piemonte. Nella mattinata di dopodomani, 26 gennaio, sarà possibile seguirne in diretta streaming la presentazione

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Un percorso formativo in Piemonte sulla didattica inclusiva

L’Associazione Abilitando è partner della CPD e dell’Associazione Diritti Negati di Torino, nel promuovere la rete Centri HPL, attiva da quest’anno nelle varie Province della Regione. In tale àmbito, da febbraio ad aprile prossimi, viene proposto un percorso formativo sulla didattica inclusiva dal forte taglio pratico, per approfondire modalità, metodi e strumenti di intervento sulle fragilità cognitive, rivolgendosi a dirigenti scolastici, docenti e referenti BES, nonché a insegnanti di sostegno delle scuole di ogni ordine e grado del Piemonte. Le iscrizioni sono aperte fino al 20 gennaio

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Il diritto al trasporto scolastico gratuito è una prerogativa inviolabile

«Questo caso riguarda un tema su cui non dovrebbero esserci più dubbi, ovvero che il diritto al trasporto scolastico gratuito degli alunni e delle alunne con disabilità è una prerogativa inviolabile, anche nelle scuole superiori e anche se la scuola si trova fuori dal Comune di residenza»: così i legali che hanno assistito la famiglia di una ragazza con disabilità commentano la Sentenza con cui la Corte d’Appello di Milano ha confermato una precedente Ordinanza di condanna per discriminazione del Comune di Milano e della Regione Lombardia, riferita appunto al trasporto scolastico

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Altre riflessioni sulle supplenze svolte dai docenti per il sostegno

«Si sentiva un grande bisogno – scrive Salvatore Nocera – di un contributo come quello di Giuseppe Simone, pubblicato nei giorni scorsi da “Superando.it”, perché in un grandissimo numero di scuole i Dirigenti Scolastici dispongono che i docenti per il sostegno vengano allontanati dalla propria classe per effettuare supplenze in altre classi, talora per numerosi giorni di assenza di altri docenti curricolari, in aperta violazione del diritto costituzionalmente e internazionalmente garantito al sostegno didattico degli alunni e delle alunne con disabilità»

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I docenti di sostegno, le supplenze e l’obbligo di non svilire l’inclusione

«L’impiego del docente di sostegno nelle supplenze – scrive l’insegnante Giuseppe Simone – vanifica la programmazione didattica ed educativa individualizzata, da attuare sin dal primo giorno di scuola, e rischia di compromettere l’efficacia degli interventi finalizzati alla realizzazione del diritto all’educazione, all’istruzione e all’integrazione degli alunni e delle alunne con disabilità, sancito quale diritto soggettivo dalla normativa nazionale e internazionale»

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L’inclusione scolastica è un problema di qualità e non di quantità del sostegno

«Quel che meraviglia di più – scrivono dall’Osservatorio AIPD sull’Inclusione Scolastica – è la motivazione di quella Sentenza del TAR della Campania, che ha assegnato ad un alunno con disabilità grave un numero di ore pari alla durata della frequenza di tutte le lezioni. Secondo tale pronuciamento, infatti, sembra che per realizzare una buona qualità dell’inclusione sia necessaria la “copertura” totale di tutte le ore di lezione con un docente per il sostegno. Ma la buona inclusione scolastica non si realizza con la “quantità” delle ore di sostegno, bensì con la loro “qualità”»

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