L’inclusione scolastica dovrebbe essere prima di tutto una visione del mondo

«In un Mondo Ideale – scrive Paola Di Michele – il Gruppo di Lavoro Operativo per l’Inclusione degli alunni e delle alunne con disabilità dovrebbe essere uno spazio mentale e organizzativo in grado di lavorare sistemicamente ogni qualvolta serva. Ma non ci può essere conoscenza, compresenza, compartecipazione, reciprocità, dove non c’è fiducia. C’è invece una visione del mondo, una rappresentazione mentale degli altri che, anziché produrre conoscenza e ricchezza, produce categorie ed etichette da parte di tutti gli attori in causa»

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UNICEF e Ministero dell’Istruzione a tutela degli alunni con e senza disabilità

Si parla anche di promuovere «iniziative per migliorare l’accoglienza e la qualità delle relazioni, per favorire l’inclusione e la valorizzazione delle diversità e delle abilità differenti», nonché di «attività di prevenzione delle diverse forme di esclusione, discriminazione, bullismo e cyberbullismo, violenza fisica e verbale, prevedendo la partecipazione attiva da parte delle alunne e degli alunni», ossia di tematiche quanto mai importanti anche per gli alunni e le alunne con disabilità, nel Protocollo d’Intesa sottoscritto recentemente da UNICEF Italia con il Ministero dell’Istruzione

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Nuovi PEI: in attesa di ulteriori pronunciamenti

Alcune puntualizzazioni rispetto a quanto scritto da Salvatore Nocera sulle nostre pagine, da parte del Comitato #NoEsonero, cui aderiscono quelle organizzazioni che con il loro ricorso avevano ottenuto la Sentenza del TAR del Lazio di annullamento del Decreto Interministeriale sui nuovi PEI (Piani Educativi Individualizzati) per gli alunni e le alunne con disabilità, Sentenza a sua volta annullata dal Consiglio di Stato. Anche in questo caso diamo spazio di seguito alla risposta dello stesso Nocera

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L’assordante silenzio del Ministero dopo quella Sentenza del Consiglio di Stato

«A tre settimane dalla Sentenza con cui il Consiglio di Stato si è pronunciato contro il TAR del Lazio, che aveva bocciato i nuovi Piani Educativi Individualizzati introdotti dal Decreto Interministeriale 182/20, il Ministero stesso non solo non ha convocato l’Osservatorio sull’Inclusione, come avevamo richiesto, ma non ha nemmeno fornito indicazioni alle scuole su come procedere». A denunciarlo è la Federazione FISH, che chiede quindi «un intervento rapido e chiaro, tramite un Tavolo di lavoro nell’àmbito dell’Osservatorio, per evitare ogni possibile situazione di stallo»

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Nuovi PEI e Consiglio di Stato: ulteriori riflessioni su quella recente Sentenza

Le prospettive sono diverse e le analisi dissonanti, rispetto alle conseguenze di quella recente Sentenza con cui il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Ministero dell’Istruzione e di quello dell’Economia e delle Finanze contro il pronunciamento del TAR del Lazio che aveva bocciato i nuovi PEI (Piani Educativi Individualizzati) e le correlate Linee Guida introdotte dal Decreto Interministeriale 182/20. E tuttavia, sia il Comitato #NoEsonero, sia Salvatore Nocera, che ne commenta le opinioni, puntano l’attenzione sul Ministero dell’Istruzione, chiedendone un urgente intervento

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La collaborazione tra scuola e associazioni per l’inclusione scolastica

«Offrire una prospettiva sociale e di rete alla disabilità e far conoscere il supporto che le associazioni possono offrire, in un lavoro sinergico con le istituzioni scolastiche»: è la finalità della videoconferenza “Una rete per l’inclusione. La collaborazione tra scuola e associazioni per l’inclusione scolastica”, promossa per il 19 maggio dal Dipartimento FORLILPSI dell’Università di Firenze, rivolgendosi in particolare agli iscritti ai corsi di formazione per la specializzazione nel sostegno, nonché ai docenti già specializzati e a tutti gli insegnanti ed educatori interessati al tema

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Peggio ancora che discriminare è non riconoscere la discriminazione come tale

Se un alunno con disabilità si ritrova ad andare in gita scolastica con un mezzo diverso da quello utilizzato dagli amici e dai compagni, questo non è dovuto alla sua disabilità, ma è una responsabilità di chi non ha ancora imparato ad organizzare servizi inclusivi, un aspetto, questo, da sottolineare, in relazione alla vicenda accaduta in una scuola dell’infanzia nella Provincia di Pisa, perché, a valutare dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa locale, i primi a non averlo chiaro sono proprio i soggetti che svolgono una funzione educativa

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Ci risiamo: gita scolastica con viaggio separato per un bimbo con disabilità…

Purtroppo càpita ancora che le scuole organizzino gite scolastiche utilizzando modalità discriminatorie nei confronti degli alunni con disabilità. È successo nei giorni scorsi in una scuola dell’infanzia in provincia di Pisa, dove un bimbo con disabilità motoria di 6 anni, che frequenta l’ultimo anno, è dovuto andare in gita utilizzando un mezzo diverso da quello degli amici e dei compagni di classe. «È impensabile che nel 2022 un Comune non sia attrezzato per il trasporto inclusivo dei bambini disabili», osserva, giustamente amareggiata, la madre del bimbo

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Ancora una volta si è dovuto ricorrere al Tribunale per un alunno con autismo

«Malgrado un tracciato normativo ineludibile – scrive Claudia Nicchiniello -, il ricorso giudiziario continua ad essere la via maestra per tanti alunni e per le loro famiglie, di fronte a chi fatica a comprendere le necessità di chi convive con il disturbo dello spettro autistico e l’importanza di rendere accessibile “l’ordinario” a partire da quello scolastico. È accaduto ancora con il Tribunale di Lagonegro (Potenza), che ha dato ragione ai genitori di un alunno con autismo, impossibilitato a frequentare la scuola senza il supporto dell’assistente formato sulle tecniche ABA»

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Nuovi Piani Educativi Individualizzati: non si può più rimandare o sbagliare!

«Dopo che il Consiglio di Stato è tornato a far rivivere il Decreto sui nuovi PEI (Piani Educativi Individualizzati)per gli alunni e le alunne con disabilità – scrive Roberto Speziale – è il momento di procedere senza indugio e se c’è da correggere qualcosa il Ministero lo faccia subito. Come movimento delle persone con disabilità pretendiamo inoltre che tutti si mettano in posizione proattiva per proporre piccoli correttivi, ma soprattutto per far “vivere” sui territori con competenza e corresponsabilità questa nuova epoca dell’inclusione scolastica. Non si può più rimandare o sbagliare!»

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