Didattica e disabilità: un vero “pasticcio”, sia a distanza che in presenza!

Nel corso di un’audizione in Senato, la Federazione FISH ha chiesto che «venga resa effettiva, nel rispetto delle norme di sicurezza, la previsione secondo la quale è possibile l’offerta della didattica in presenza per garantire il diritto di alunni e alunne con disabilità all’effettiva inclusione, per non lasciarli da soli nelle aule». «Di certo qualcuno – è stato aggiunto poi dalla Federazione – dovrà ammettere che in questi mesi di pandemia la governance della didattica si è rivelata un vero e proprio “pasticcio”, sia in presenza che a distanza!»

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Disabilità a scuola, tra punti di forza e debolezza

“In dialogo sul nuovo PEI, Piano Educativo Individualizzato, tra punti di forza e di debolezza. Una rinnovata inclusione scolastica?”: si intitolerà così l’incontro online promosso per il 12 aprile dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, per dibattere di un tema, come quello del nuovo modello di PEI (Piano Educativo Individualizzato), stabilito dal Ministero dell’Istruzione, che ha già ampiamente trovato spazio anche sulle pagine di «Superando.it»

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Scuola: servono cura e ascolto, ma anche relazione e socializzazione

«Tra situazioni di “microesclusione” – scrive Giovanni Maffullo – che già da un po’ di anni, in modo strisciante, vanno affermandosi nella prassi scolastica, chiedo che ci si assuma la responsabilità di dichiarare che la crescita dell’uomo, e degli adolescenti in primis, ha bisogno non solo di cura, attenzione e ascolto – che oggi sono andate sullo sfondo – ma anche di relazione, comunicazione e socializzazione, tanto più per quanto riguarda gli alunni e le alunne con disabilità o con bisogni educativi speciali»

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Dal vecchio al nuovo modello di Piano Educativo Individualizzato

Cosa è cambiato tra il nuovo e il vecchio modello di PEI, il Piano Educativo Individualizzato degli alunni e delle alunne con disabilità? Quanto incide e inciderà la pandemia nel perseguimento degli obiettivi del PEI stesso? Come possono intervenire le famiglie degli alunni e delle alunne con sordità nella stesura del Piano? A queste domande si cercherà di rispondere durante un incontro online promosso per domani, 8 aprile, dall’Associazione FIADDA, rivolgendosi a famiglie, dirigenti scolastici, docenti, assistenti all’autonomia e alla comunicazione, educatori, studenti e rete associativa

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Gli insegnanti vaccinati seguano a casa gli alunni con disabilità

«Essendo stato il corpo insegnante in gran parte vaccinato – scrive Giampiero Griffo – sarebbe necessario, come accomodamento ragionevole previsto dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che gli insegnanti e le insegnanti, già immunizzati, si recassero a casa sia degli studenti che per questioni di immunodeficienze non possono essere vaccinati e frequentare le scuole, sia di quelli che necessitano di appropriati sostegni, per consentir loro di fruire nella maniera più inclusiva possibile della formazione a distanza»

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Inclusione scolastica: una ricorrenza che non dev’essere una banale celebrazione

«Cinquant’anni fa – scrive Salvatore Nocera -, proprio oggi, 30 marzo, venne approvata la Legge 118/71, che introdusse timidamente, per la prima volta in Italia, il principio dell’inclusione degli alunni e delle alunne con disabilità nella scuola di tutti e con tutti. Per far sì che tale ricorrenza non diventi una pura celebrazione, ci si augura di superare questo periodo in cui molte scuole delle “Zone Rosse”, disattendendo le norme ministeriali, hanno di fatto ripristinato le “classi speciali” e che gli alunni e le alunne con disabilità tornino ad essere una vera opportunità per i compagni»

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Le strane idee generate dalla pandemia

«Ritengo – scrive Giorgio Genta, riferendosi a un contributo apparso su queste stesse pagine, a firma delle organizzazioni ANP e CoorDown – che per gli alunni e le alunne con disabilità il diritto all’inclusione scolastica in presenza e con alcuni compagni di classe sia eludibile solo in caso di contagio in classe o positività dell’alunno o dell’alunna stessa con disabilità. E mi chiedo anche come sia o sarà possibile nel giro di pochi mesi vaccinare dei minorenni, ricordando che tale prassi è oggi di fatto vietata»

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Ma i fondi europei favoriranno l’inclusione oppure l’esclusione scolastica?

«È un’ineludibile sfida educativa per modernizzare il nostro sistema di istruzione – scrive Salvatore Nocera -, quella di cui parla il ministro dell’Istruzione Bianchi, sull’utilizzo dei fondi in arrivo dall’Europa nell’àmbito della scuola. Ma cosa avverrà delle centinaia di migliaia di alunni e alunne con disabilità presenti nelle nostre scuole, dei quali non si dice nulla, né se ne parla politicamente, se non all’interno delle nostre Associazioni di rappresentanza? È questo un grande problema che occorre affrontare rapidamente, seriamente, razionalmente, concretamente e organizzativamente»

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Tutto esaurito a quel corso per docenti di sostegno non specializzati

È certamente un bel segnale il tutto esaurito fatto registrare dal ciclo formativo “I nuovi percorsi di inclusione scolastica secondo il modello dei diritti umani e della Convenzione ONU per gli alunni con disabilità”, promosso dalla Consulta Regionale delle Associazioni delle Persone con Disabilità e delle loro Famiglie del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con l’ANFFAS Nazionale e con il consorzio a marchio ANFFAS La Rosa Blu, rivolto a docenti non specializzati incaricati del sostegno, per i quali il Ministero dell’Istruzione non prevede una formazione o un aggiornamento specifico

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Il diritto all’inclusione scolastica non cade con la pandemia

«Nel corso dei decenni – scrive Salvatore Nocera, mettendo in discussione i contenuti di un contributo apparso nei giorni scorsi su queste stesse pagine, a firma delle organizzazioni ANP e CoorDown – numerose Sentenze della Corte Costituzionale e delle Magistrature di legittimità e di merito hanno sancito l’esistenza al diritto incondizionato costituzionalmente garantito degli alunni e delle alunne con disabilità all’inclusione. E tale normativa e tali consolidati orientamenti giurisprudenziali durano ancor oggi in tempo di pandemia»

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