Il “nuovo” PEI nel solco della riforma della “Buona Scuola”

È questo il titolo del parere legale prodotto dal Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi della Federazione LEDHA, riguardante appunto i nuovi modelli di PEI (Piano Educativo Individualizzato) fissati dal Ministero dell’Istruzione per gli alunni e le alunne con disabilità, tema che in questi mesi ha dato vita a un dibattito molto acceso, seguito anche dal nostro giornale, lasciando spazio ad opinioni non sempre convergenti. Nello specifico, il Centro della LEDHA intende mettere in evidenza quelli che vengono ritenuti gli aspetti positivi del nuovo Pei, ma anche una serie di criticità

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Alunni e alunne con disabilità: garantire sempre la didattica in presenza

«Nelle “Zone Arancioni”, dove è previsto che gli studenti possano frequentare in presenza in misura non inferiore al 50 per cento o non superiore al 75 per cento, agli alunni e alle alunne con disabilità sia garantita la didattica sempre in presenza»: a chiederlo, tramite una lettera formale inviata al Ministero dell’Istruzione è la Federazione FISH, riferendosi alle varie discriminazioni causate dalla pretesa di una serie di dirigenti scolastici, che intenderebbero garantire la presenza degli alunni e delle alunne con disabilità a scuola solo se vaccinati e vaccinate

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Il Piano Educativo Individualizzato su base ICF: i nuovi parametri

La Tarta Blu, Associazione di Peccioli (Pisa), impegnata sui temi della disabilità e dell’autismo, tornerà ad occuparsi di inclusione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità, organizzando, per il 27 aprile, il seminario online “PEI su base ICF, i nuovi parametri”, volto ad illustrare le modalità di redazione del nuovo PEI (Piano Educativo Individualizzato), elaborato dal Ministero dell’Istruzione alla luce dell’ICF, la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute prodotta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità

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La determinazione di Arianna, per superare ogni condizionamento

Le dicevano: «Sai, nella tua situazione, non riuscirai ad affrontare un percorso di studi universitario». Oppure che i suoi risultati universitari fossero frutto del pietismo mostrato dai docenti. «Ma ho avuto la determinazione – spiega – di dimostrare a me stessa e agli altri che non ci sono né barriere né limiti, se, come me, vuoi raggiungere un obiettivo e hai una forte voglia di riscatto». Nei giorni scorsi Arianna Giulianelli, giovane con disabilità motoria, è diventata dottoressa magistrale in Giurisprudenza all’Università di Macerata, con una tesi sulle adozioni

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La pandemia, la didattica a distanza e i problemi irrisolti dell’inclusione

«Oltre ad obiettare che per gli alunni con disabilità, DSA (disturbi specifici di apprendimento) o con ulteriori BES (bisogni educativi speciali), la cosiddetta “barca di salvataggio” della didattica a distanza non ha accolto quasi nessuno – scrive Salvatore Nocera, a proposito di una sua recente partecipazione a una trasmissione di Radio ANMIL Network – per l’occasione ho espresso al rappresentante dell’ANP (Associazione Nazionale Dirigenti Pubblici e Alte Professionalità della Scuola) una serie di istanze condivise con la Federazione FISH, in particolare sulla formazione dei docenti»

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Università di Cagliari: niente tasse per gli studenti caregiver

L’Università di Cagliari ha introdotto nel proprio Regolamento delle Tasse l’“Esenzione per lo studente rientrante nella definizione di caregiver familiare”. «Forse è solo un primo “piccolo” passo – commenta Antonio Demarcus, lo studente che assiste la madre ventiquattr’ore su ventiquattro, primo “motore” di questo risultato – che però va sostenuto non solo a livello strettamente locale, rappresentando invece un principio di discussione sia a livello regionale che nazionale, per far sì che i caregiver studenti trovino anch’essi, nel mondo universitario, una loro configurazione e dei diritti»

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Didattica e disabilità: un vero “pasticcio”, sia a distanza che in presenza!

Nel corso di un’audizione in Senato, la Federazione FISH ha chiesto che «venga resa effettiva, nel rispetto delle norme di sicurezza, la previsione secondo la quale è possibile l’offerta della didattica in presenza per garantire il diritto di alunni e alunne con disabilità all’effettiva inclusione, per non lasciarli da soli nelle aule». «Di certo qualcuno – è stato aggiunto poi dalla Federazione – dovrà ammettere che in questi mesi di pandemia la governance della didattica si è rivelata un vero e proprio “pasticcio”, sia in presenza che a distanza!»

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Disabilità a scuola, tra punti di forza e debolezza

“In dialogo sul nuovo PEI, Piano Educativo Individualizzato, tra punti di forza e di debolezza. Una rinnovata inclusione scolastica?”: si intitolerà così l’incontro online promosso per il 12 aprile dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, per dibattere di un tema, come quello del nuovo modello di PEI (Piano Educativo Individualizzato), stabilito dal Ministero dell’Istruzione, che ha già ampiamente trovato spazio anche sulle pagine di «Superando.it»

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Scuola: servono cura e ascolto, ma anche relazione e socializzazione

«Tra situazioni di “microesclusione” – scrive Giovanni Maffullo – che già da un po’ di anni, in modo strisciante, vanno affermandosi nella prassi scolastica, chiedo che ci si assuma la responsabilità di dichiarare che la crescita dell’uomo, e degli adolescenti in primis, ha bisogno non solo di cura, attenzione e ascolto – che oggi sono andate sullo sfondo – ma anche di relazione, comunicazione e socializzazione, tanto più per quanto riguarda gli alunni e le alunne con disabilità o con bisogni educativi speciali»

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Dal vecchio al nuovo modello di Piano Educativo Individualizzato

Cosa è cambiato tra il nuovo e il vecchio modello di PEI, il Piano Educativo Individualizzato degli alunni e delle alunne con disabilità? Quanto incide e inciderà la pandemia nel perseguimento degli obiettivi del PEI stesso? Come possono intervenire le famiglie degli alunni e delle alunne con sordità nella stesura del Piano? A queste domande si cercherà di rispondere durante un incontro online promosso per domani, 8 aprile, dall’Associazione FIADDA, rivolgendosi a famiglie, dirigenti scolastici, docenti, assistenti all’autonomia e alla comunicazione, educatori, studenti e rete associativa

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