Indicazioni sullo svolgimento della cosiddetta “didattica digitale integrata”

Il Ministero dell’Istruzione ha fornito con una Nota una serie di indicazioni sullo svolgimento della cosiddetta “didattica digitale integrata”, con importanti chiarimenti sulle modalità di lavoro agile degli operatori scolastici, docenti e non. In tale documento, tra l’altro, è degno di nota il riferimento alla contitolarità della classe da parte di tutti i docenti, curricolari e di sostegno, per garantire una flessibile organizzazione della didattica, tale che non vi sia una netta distinzione di ruoli, ovvero docente di sostegno=alunno con disabilità, docenti curricolari=resto della classe

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Didattica digitale integrata: e quando ad essere “fragili” sono i genitori?

«La seconda ondata di emergenza Covid-19 incombe sul territorio nazionale, con le conseguenti misure emergenziali a tutti ben note. In molte Regioni, però, le scuole restano aperte e agli studenti è garantito il diritto di frequenza. Hanno diritto a un percorso di didattica integrata online gli studenti con fragilità certificata, ma che succede quando ad essere fragili, magari affetti da una Malattia Rara o Cronica, sono i genitori? Queste famiglie sono abbandonate a se stesse»: a denunciarlo è l’OMAR (Osservatorio Malattie Rare), di fronte al silenzio del Ministero su questi numerosi casi

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Scuola e DSA: l’AID nel nuovo Comitato Tecnico Scientifico del Ministero

Armonizzare la normativa vigente e l’aggiornamento delle linee guida per il diritto allo studio degli alunni con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) alle nuove evidenze scientifiche in campo pedagogico e psicologico: sarà questo l’obiettivo principale del nuovo Comitato Tecnico Scientifico sui DSA, insediatosi presso il Ministero dell’Istruzione, organismo che non si riuniva dal 2013 e del quale sarà parte attiva anche l’AID (Associazione Italiana Dislessia)

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In una “scuola-parcheggio”, si restringe l’“area di sosta” della disabilità

«Il ritorno della didattica a distanza, la formazione sempre più carente dei docenti, l’idea che la tecnologia possa risolvere tutto, rilanciando addirittura quell’approccio dinamico e pedagogico cui troppi insegnanti sembrano avere rinunciato»: sono alcuni temi affrontati da Giovanni Maffullo, che scrive tra l’altro: «In una scuola divenuta un ottimo “parcheggio sociale”, non tutti hanno il medesimo spazio. Alle persone con disabilità viene riservata un’area di sosta ristretta, dicendo loro che si devono adattare, che devono accettare la realtà, tanto più in questo tempo di pandemia»

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Un “accomodamento ragionevole” per gli alunni e le alunne con disabilità

«Ben consapevoli del triste periodo che sta attraversando la nostra Regione – scrivono dalla Federazione FISH Calabria – a causa del lutto che ha coinvolto tutti, con la scomparsa della Presidente Santelli, chiediamo che tutte le componenti coinvolte adottino ogni misura adeguata per permettere agli studenti con disabilità la frequenza scolastica in presenza o, qualora siano anche “fragili”, che si attivino i necessari progetti di istruzione domiciliare, applicando così quello che la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità definisce come “accomodamento ragionevole”»

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Alunni e alunne con disabilità in presenza, ma insieme ad alcuni compagni

«Abbiamo ricevuto preoccupanti segnalazioni di istituti scolastici che hanno organizzato la didattica in presenza per gli alunni con disabilità, radunandoli da differenti classi in un’unica “classe speciale”. Per questo chiediamo un’ulteriore precisazione a quella Nota Ministeriale ove si esplicita il diritto degli alunne e delle alunne con disabilità a frequentare le lezioni in presenza, evidenziando che essi debbano essere insieme ad alcuni compagni»: lo ha scritto il Presidente della Federazione FISH Falabella in una lettera inviata alla ministra dell’Istruzione Azzolina

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Un Decreto che ha dimenticato gli alunni e le alunne con disabilità

«Nel più recente Decreto del Presidente del Consiglio – scrivono dall’Associazione AIPD – non si accenna a misure specifiche per gli alunni con disabilità. Chiediamo quindi al Governo di prevedere misure adeguate per permettere agli studenti con disabilità la frequenza scolastica in presenza o, nel caso di alunni anche “fragili”, che si attivino i progetti di istruzione domiciliare da realizzarsi tramite gli insegnanti di sostegno e gli assistenti per l’autonomia e la comunicazione degli Enti Locali, anche garantendo la connessione a distanza con i propri docenti e compagni di classe»

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Contro la povertà educativa dei giovani, con e senza disabilità

Consiste in un accordo triennale per dare vita ad interventi di contrasto alla povertà educativa dei giovani, fondato sui valori della solidarietà sociale, della partecipazione, del volontariato e dell’educazione alla cittadinanza attiva, il Protocollo di Intesa siglato tra il Ministero dell’Istruzione e il Forum Nazionale del Terzo Settore. L’iniziativa porterà a realizzare progetti educativi nelle aree maggiormente svantaggiate da un punto di vista economico e sociale, e dove è maggiore il tasso di dispersione scolastica, offrendo opportunità formative ed educative a bambini/e e ragazzi/e, con un particolare riferimento all’inclusione degli alunni e delle alunne con disabilità

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La Campania e le scuole: tutto può cambiare, di giorno in giorno

Dopo che proprio ieri la Federazione FISH Campania aveva accolto positivamente la decisione del Presidente della propria Regione di riaprire le scuole agli studenti con disabilità, chiedendo però che essi «non venissero lasciati soli in classe con l’insegnante di sostegno», l’evoluzione della situazione contagi da coronavirus ha portato ad un’ulteriore rivalutazione del da farsi, pur nell’unanime consapevolezza, come dichiarato da Lucia Fortini, assessora regionale all’Istruzione, «che gli studenti più in difficoltà sono i bambini della scuola primaria e quelli con disabilità»

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Bene il rientro in classe, ma non lasciando soli gli alunni con disabilità

«Condividiamo la decisione di riaprire le scuole agli studenti con disabilità, essi, però, non devono essere lasciati soli in classe con l’insegnante di sostegno, ma si preveda il rientro anche dei compagni in piccoli gruppi»: a dirlo è Daniele Romano, presidente della Federazione FISH Campania, commentando il provvedimento con cui il Presidente della Campania ha stabilito che gli alunni e le alunne con disabilità delle scuole primarie rientrino in classe prima del 30 ottobre, termine inizialmente fissato come risposta all’alto numero di casi positivi al Covid-19 nella Regione

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