PEI “semplificato” e PEI “differenziato”: una consultazione online

Dopo avere manifestato la propria «contrarietà alla modifica di quell’Ordinanza Ministeriale la quale prevede, tra le altre indicazioni, che in qualunque momento del percorso della scuola secondaria di grado, su Delibera del Consiglio di Classe o su richiesta della famiglia, uno studente con disabilità possa passare dal “PEI differenziato” (Piano Educativo Individualizzato), che lo porterà ad ottenere un attestato, a uno “semplificato”, per poter conseguire un diploma», il Coordinamento CoorDown ha lanciato sul medesimo tema una consultazione online

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Quale “voto” alla scuola a distanza per gli alunni con disabilità?

«Sono numerose le domande – scrive Donatella Morra -, ma non richiedono risposte difficili e possono essere spunto per uno o più questionari che il Ministero dell’Istruzione potrebbe e dovrebbe proporre in questa fase finale dell’anno scolastico non solo alle Istituzioni Scolastiche, ma anche alle famiglie e agli alunni/studenti, per “dare i voti” alla didattica a distanza, rispetto alla situazione degli alunni e studenti con disabilità»

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Perché la didattica a distanza è un limite per i bambini con disabilità

«Per come viene proposta ora – scrive Claudia Nicchiniello, riferendosi in particolare agli alunni con disabilità intellettive e comportamentali – la didattica a distanza manca della digitalizzazione dei contenuti didattici. Per questo, in vista del nuovo anno scolastico, è opportuno che per tutti i bambini con disabilità la previsione della didattica avvenga solo con la presenza a scuola, oppure con la presenza a domicilio del bambino di un assistente e/o dell’insegnante di sostegno, che lo sostenga in attività tradizionali di apprendimento e lo faciliti al dialogo a distanza con i compagni»

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Una risposta alla lettera della ministra Azzolina sugli alunni con disabilità

Le criticità palesate dalla didattica a distanza, oltre ai connessi problemi di responsabilità e sicurezza, la questione della modifica dei PEI (Piani Educativi Individualizzati), che non può essere delegata al solo insegnante di sostegno e varie istanze in vista del prossimo anno scolastico: sono i temi sollevati da alcuni Gruppi Facebook e organizzazioni di genitori di alunni con disabilità, rispondendo alla recente lettera della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, indirizzata ai dirigenti scolastici, ai docenti, al personale tutto della scuola e alle famiglie di alunni con disabilità

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Assistenti all’autonomia e alla comunicazione: protagonisti, ma anche “vittime”

«L’emergenza da Covid-19 – scrive Michele Peretti – ha fatto emergere criticità già esistenti, ma ignorate dai più, portando a galla tanti nodi da sciogliere, come quello degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione, figure fondamentali per l’inclusione degli alunni con disabilità» E dando spazio alla lettera di un’assistente (che scrive tra l’altro: «Siamo allo stesso tempo attori protagonisti e “vittime” di un sistema precario»), conclude sottolineando come questa sia «una professione che ha a che fare con l’istruzione, ma di cui la “buona scuola” sembra dimenticarsi troppo spesso»

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La famiglia e la scuola ai tempi del Covid-19

Un gruppo di lavoro dell’ITD (Istituto Tecnologie Didattiche) del CNR di Genova ha sviluppato il questionario in rete denominato “La famiglia e la scuola ai tempi del Covid-19”, con l’obiettivo di comprendere la gestione della didattica alla distanza e quali difficoltà essa abbia comportato, dal punto di vista delle famiglie di alunni in età scolare (dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado). I risultati ottenuti grazie all’indagine potranno essere utili a fare emergere i vari problemi incontrati, le eventuali soluzioni adottate e le difficoltà non ancora risolte

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Forme alternative alla didattica a distanza per gli alunni romani con disabilità

Un’Intesa è stata sottoscritta tra Sindacati, Centrali Cooperative e Assessori competenti di tutti i Municipi di Roma, per garantire e migliorare, in questa “fase 2” dell’emergenza, il sostegno alla didattica e agli interventi educativi degli alunni con disabilità. L’assistenza agli alunni stessi verrà dunque disciplinata e declinata non solo nella forma già prevista a distanza, ma anche in quella della prestazione a domicilio o mista, con facoltà di scelta alle famiglie, secondo le necessità di ogni alunno e la disponibilità dei singoli OEPA (Operatori Educativi per l’Autonomia)

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Molto rumore per nulla

«In riferimento alla recente presa di posizione della Federazione CoorDown – scrive Salvatore Nocera – dichiaratasi contraria alla modifica di quell’Ordinanza Ministeriale ove si prevede la possibilità del passaggio per lo studente con disabilità da un “PEI differenziato” a uno “semplificato” in qualunque momento del percorso della scuola secondaria di secondo grado, su Delibera del Consiglio di Classe o su richiesta della famiglia, confermo che personalmente avevo già rinunciato a tale proposta, soffermandomi invece su quella che ritengo una corretta interpretazione di quell’Ordinanza»

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Anche nostro figlio deve godere del diritto allo studio

«A seguito dell’emergenza coronavirus – scrivono Paolo Franchi ed Elena Zorzi – abbiamo affrontato gravi difficoltà nella gestione di nostro figlio, tredicenne con disabilità psichica, che non è in grado di seguire la didattica a distanza. Per questo chiediamo che sia lui, sia gli altri studenti con disabilità in condizioni simili possano riprendere la frequenza scolastica “in presenza” ad orario ridotto e in rapporto individuale con gli insegnanti di sostegno e gli assistenti educatori. Pensiamo infatti che tale sistema possa consentire il rispetto delle norme di distanziamento sociale»

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Il CoorDown contrario alla modifica di quell’Ordinanza Ministeriale

«Insieme alle Associazioni e alle Famiglie da noi rappresentate, siamo contrari alla modifica dell’Ordinanza 90/01 del Ministero dell’Istruzione, ove prevede in qualunque momento del percorso della scuola secondaria di grado, su Delibera del Consiglio di Classe o su richiesta della famiglia, la possibilità del passaggio per lo studente con disabilità da un “PEI differenziato” a uno “semplificato”»: lo dichiarano dal CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down), esprimendo anche la volontà di lanciare un’ampia consultazione sulla questione

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