Sostegno: tutti i dubbi (e i rischi di contenzioso) per quelle norme divenute legge

Dopo che il Decreto Legge 71/24, contenente alcuni articoli sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, è divenuto la Legge 106/24, senza accogliere gli emendamenti della FISH e di vari Comitati, tra cui quelli del Collettivo dei Docenti Specializzati, tendenti ad aumentare il numero dei Crediti Formativi Universitari dei supplenti triennali che avevano svolto attività di sostegno senza specializzazione e dei docenti con specializzazione conseguita all’estero, Salvatore Nocera ne analizza i vari aspetti, evidenziando i rischi di contenzioso e anche di incostituzionalità della norma

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Mai anteporre i costi ai diritti!

«Non condivido quella recente Sentenza del Consiglio di Stato – scrive Gianluca Rapisarda -, in quanto non ritengo giusto che i costi vengano anteposti ai diritti. Infatti, un Paese che dà priorità al contenimento della spesa rispetto ai diritti fondamentali dell’uomo, qual è ovviamente quello all’inclusione scolastica, è un Paese “malato”, che dimentica colpevolmente la Sentenza “spartiacque” della Corte Costituzionale 275/16 secondo la quale “sono i diritti incomprimibili della persona ad incidere sull’equilibrio di bilancio e non quest’ultimo a condizionare la loro doverosa erogazione”»

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Sostegno e specializzazione: le memorie di un ottuagenario

«Chiedo scusa ad Ippolito Nievo per avere plagiato il titolo di una sua famosa opera – scrive Salvatore Nocera -, ma le recenti dichiarazioni del ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara sul tema della specializzazione richiesta ai docenti di sostegno mi hanno precipitato indietro di oltre cinquant’anni nella storia della normativa inclusiva. Io che sono un ottuagenario, infatti, ricordo benissimo l’epoca delle specializzazioni monovalenti, derivate dalle scuole speciali e valide ciascuna per ogni diversa situazione di disabilità, delle quali il Ministro propone oggi l’istituzione…»

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Da quella Sentenza un duro colpo per i diritti degli studenti con disabilità

Subordina il diritto all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione alle disponibilità di bilancio degli Enti Locali, stabilisce che le richieste del Piano Educativo Individualizzato possano essere disattese dai Dirigenti Scolastici e dagli Uffici Scolastici Regionali, evidenzia una visione distorta del concetto di “accomodamento ragionevole” previsto dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità: è duro il giudizio della Federazione FISH su una recente Sentenza del Consiglio di Stato, ritenuta «un duro colpo per i diritti degli studenti con disabilità»

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Gli studenti universitari con DSA: un approfondimento

Suggeriamo senz’altro la consultazione di un ampio approfondimento curato dal Centro Studi Giuridici HandyLex, ove si esaminano le difficoltà e le sfide che gli studenti universitari con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) affrontano durante il loro percorso accademico, con l’obiettivo finale di fornire un quadro completo e critico della situazione attuale, evidenziando sia i progressi che le aree in cui sono necessari ulteriori interventi, per migliorare l’accesso e il successo di tali studenti nell’istruzione universitaria

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Cosa significa quell’impennata di certificazioni di disabilità?

Nella città di Reggio Calabria «un eccesso di medicalizzazione nelle scuole ha portato a un numero incredibile di diagnosi di disabilità ai sensi della Legge 104/92 tra gli studenti, specialmente tra gli alunni rom, ma anche tra gli altri alunni»: a denunciarlo è l’Associazione Un mondo di mondi, secondo la quale si tratta di una problematica grave, che richiede interventi urgenti, poiché «la medicalizzazione delle difficoltà di apprendimento dovrebbe essere affrontata attraverso la pedagogia, piuttosto che tramite diagnosi e sostegni che abbassano le aspettative degli alunni»

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La dispersione scolastica che riguarda anche gli studenti con disabilità

Il problema della dispersione scolastica è uno dei più gravi che affliggono le scuole di tutto il mondo, compresa purtroppo anche quella italiana. E pur essendo migliorata la situazione negli ultimi anni, permane una pericolosa disparità tra il Nord, dove la dispersione è attualmente calcolata sotto il 10%, e il Sud, dove raggiunge punte del 16% e del 21%. Il tutto senza contare i preoccupanti dati dell’“analfabetismo di ritorno”. Tali problemi riguardano in particolare anche gli studenti con disabilità, con Disturbi Specifici dell’Apprendimento e con ulteriori Bisogni Educativi Speciali

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Stralciare quegli articoli sul sostegno del Decreto Legge 71/24!

«Domani, 23 luglio – scrive Salvatore Nocera – il Senato approverà così com’è uscito dalla Camera il Decreto Legge 71/24, comprese le norme riguardanti i supplenti di sostegno senza titolo di specializzazione e i docenti con specializzazione conseguita all’estero. A questo punto, anche per evitare un possibile contenzioso costituzionale, invito chiunque creda nella qualità dell’inclusione scolastica a chiedere con urgenza al Governo e al Senato di stralciare gli articoli 6 e 7 di quel Decreto, per riflettere con più calma entro il 31 luglio, termine ultimo per la conversione in legge»

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Smartphone a scuola: niente divieto per gli alunni con disabilità

Il divieto dell’uso dello smartphone nelle scuole del primo ciclo, stabilito da una recente Nota Ministeriale, non riguarderà gli alunni con disabilità, quelli con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) e quelli con altri BES (Bisogni Educativi Speciali), i quali potranno continuare ad utilizzare tutti gli strumenti elettronici necessari per l’inclusione scolastica indicati nei rispettivi PEI (Piani Educativi Individualizzate) e PDP (Progetti Didattici Personalizzati)

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Scuola: per non tornare indietro, per “andare oltre” (come chiedeva Andrea Canevaro)

Il racconto di un presidio a Roma voluto non solo per protestare contro le parti riguardanti l’inclusione scolastica contenute nel recente Decreto Legge 71/24, ma per il futuro stesso dell’intero comparto scuola. «Dobbiamo tornare a immaginare una scuola inclusiva come un processo in evoluzione – scrive Fernanda Fazio -, seguire lo spirito della Legge 517/77 e della Legge Quadro 104/92, norme che prevedevano la diversità come una risorsa e la formazione di tutti i docenti per un’inclusione che riguarda tutti gli alunni. E “andare oltre”, come ci invitava Andrea Canevaro»

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