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«Non ho avvertito sensazioni di ipocrita benevolenza - scrive Franco Bomprezzi, parlando dell’iniziativa “Nei panni delle persone con disabilità”, che ha avuto per protagonisti alcuni Consiglieri Regionali Lombardi - in quella che è stata una “prova tecnica di condivisione”, per spronare tutti a fare, a decidere, a programmare, a includere pienamente la disabilità fra le condizioni normali e ordinarie dell’esistenza dei cittadini»
«Ognuno di noi - scrive il nostro direttore responsabile Franco Bomprezzi, dopo la recente nomina a consulente per l’accessibilità dell’“Expo 2015” di Milano - deve gettare il cuore oltre l’ostacolo, metterci anima, cuore e cervello, perché un’occasione formidabile di diffusione di una cultura dell’accessibilità e dell’accoglienza per tutti, come l’“Expo 2015”, non capita spesso»
«Quanti in Italia sono nella situazione di Massimo Vettoretti (non vedenti e persone in genere assunte come invalide), e vengono utilizzati poco e male?»: così Franco Bomprezzi commenta la vicenda di Treviso, da noi denunciata nei giorni scorsi, in cui il presidente dell’UICI locale, centralinista presso la Motorizzazione Civile, è stato “sostituito” da una segreteria elettronica e non può svolgere altre mansioni, mancando il computer giusto
È un curioso parallelo con la celebre serie televisiva riprogrammata in questi giorni dalla RAI - “Ai confini della realtà”, appunto -, quello suggerito da Franco Bomprezzi, quando commenta le accuse di tangenti e gli “arresti eccellenti” a Venezia. «È come se vivessimo - scrive infatti - in un “mondo parallelo”, rispettando le regole, fornendo ingegno e lavoro praticamente in forma gratuita, ma sempre tornando alla casella del “via”»
«Mentre l’opinione pubblica - scrive Franco Bomprezzi - guarda al vertice voluto per rianimare l’“Expo 2015”, dopo che il malaffare è emerso con violenza, al Comune di Milano si svolge la prima riunione operativa di uno dei tavoli avviati per rendere la città più accessibile a tutti, nella previsione che per l’Esposizione Universale arrivino centinaia di migliaia di persone con disabilità. Ecco una buona ragione per fare bene l’“Expo 2015”»
«Tutti quelli che possono sinceramente ritenersi estranei a questa melma dilagante - scrive Franco Bomprezzi, commentando gli arresti legati agli appalti per l’“Expo 2015” di Milano - devono fare uno sforzo in più per non cedere allo scoramento. Dobbiamo cioè continuare a fare la nostra parte, nel volontariato, nelle imprese sociali, nel lavoro, nella comunicazione, persino nelle relazioni umane. Il silenzio aiuta solo gli sciacalli»