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29 Gennaio 2014

Già da tempo il nostro giornale aveva contestato la gestione dell’INPS presieduta da Antonio Mastrapasqua, pensando, in particolare, alle tante strumentalizzazioni dei dati sui cosiddetti “falsi invalidi”. «Senza che accadesse nulla», scrive Franco Bomprezzi. «E ora - aggiunge - dopo che Mastrapasqua è finito nel mirino della Magistratura, il risultato di questa triste vicenda sarà probabilmente la paralisi sui temi che più ci stanno a cuore»

7 Gennaio 2014

Leggerezza, tolleranza, condivisione, curiosità e felicità sono i concetti alla base di questi piccoli suggerimenti, rivolti per il 2014 da Franco Bomprezzi alle persone con disabilità e alle loro famiglie, «dei quali - scrive - si può anche prendere solo che ciò più aggrada, gettando via il resto»

23 Dicembre 2013

«La ventata che si è sollevata attorno alla vicenda del cosiddetto “metodo Stamina” - scrive Franco Bomprezzi - ha rischiato seriamente di vanificare il complesso lavoro di costruzione di un modello di collaborazione tra non profit e mondo della ricerca e delle istituzioni sanitarie del Paese, un patrimonio del quale possiamo e dobbiamo essere orgogliosi»

6 Dicembre 2013

Se il nuovo ISEE - strumento che d’ora in poi verrà applicato a ogni cittadino che intenda accedere a dei servizi agevolati - è nato semplicemente per “fare cassa”, «rischia di diventare - scrive Franco Bomprezzi - assai pericoloso per le persone con disabilità e le loro famiglie. Se invece servirà a parametrare correttamente i servizi meno essenziali rispetto alla ricchezza delle famiglie, potrebbe addirittura servire a liberare risorse»

27 Novembre 2013

«Chiedendo al presidente della Repubblica di “evitargli l’ignominia dei servizi sociali” - scrive Franco Bomprezzi - Silvio Berlusconi ha dato un calcio anche alla buona educazione, dal momento che in un’espressione così greve c’è tutta la distanza da un mondo fatto di persone normali, semplici, che lavorano tutti i giorni dalla parte più fragile del Paese, sempre alle prese con i loro diritti negati»

11 Novembre 2013

Le prime sono quelle gestite a distanza, che vengono definite così, con un brutto termine burocratico e che spesso costituiscono un vero e proprio “incubo” per le persone con disabilità. Il secondo è quel turista con disabilità che a Calalzo di Cadore (Belluno) si è aggrappato con entrambe le mani al portellone della carrozza di un treno che non poteva accoglierlo, con la sua carrozzina

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