Editoriali
- All Post
- Editoriali
«Quella suora - scrive Franco Bomprezzi - che a Casamicciola d’Ischia ha esposto un avviso talmente ingenuo, da apparire brutalmente offensivo, ha in realtà scritto un’amara, quasi inconfessabile verità, che sottolinea quanto ancora sia imponente il lavoro di costruzione culturale da fare, nei confronti della disabilità. Non prendiamocela con lei. Guardiamo dentro di noi»
«C’è bisogno - scrive Franco Bomprezzi - di un ritorno alle origini, al senso stesso dell’integrazione a scuola, che è nata con le migliori intenzioni e che molto spesso riesce ancora adesso a rappresentare un esempio anche a livello internazionale. Ma occorre crederci davvero, tornare a formare alla disabilità l’intera scuola, non solo gli addetti ai lavori, con un’ampia operazione culturale»
«Sarà sempre troppo tardi - scrive Claudio Arrigoni - quando si smetterà di usare le parole “falsi invalidi”»! Si tratta infatti semplicemente di truffatori, loro e coloro che glielo consentono, dai medici ai dipendenti delle Aziende Sanitarie, fino ai politici. Ora, qualche recente azione giudiziare fa pensare che qualcosa stia forse cambiando anche su questo fronte
Le Commissioni Parlamentari Affari Sociali e Finanze hanno espresso il Parere, previsto dalla norma originaria, sullo schema di Decreto che dovrà regolamentare l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). Un tema caldo che ha generato un acceso e lungo dibattito nel Paese, centrato su uno strumento che dovrebbe garantire equità ma sul quale permangono alcune ombre. Vediamo quali saranno ora le nuove sfide
Sembra proprio che sia così, a giudicare dalla mancanza - nei vari documenti che si stanno producendo in vista dell’“Expo 2015” di Milano - persino della parola “disabilità”! E tuttavia, scrive Franco Bomprezzi, pensando alle centinaia di migliaia di visitatori con disabilità che arriveranno tra due anni in Italia, «questa è una battaglia che non si può perdere e che sin d’ora va combattuta con forza»
È confortante vedere che anche giornalisti di importanti testate sembrano comprendere nei giusti termini l’importanza di quel recente provvedimento del Tribunale di Milano, che ha applicato in modo esemplare la legge anti-discriminazione, condannando il Ministero dell’Istruzione a ridare il giusto numero di ore di sostegno ad alcuni alunni con disabilità