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Riflettendo sulle tremila persone scese in piazza il 13 giugno a Milano, praticamente ignorate dalla "grande" informazione, vien da chiedersi come mai il mondo della disabilità faccia così fatica a essere ascoltato, e soprattutto a vedere esaudite legittime richieste, basate sempre su leggi vigenti. Forse perché il mondo della disabilità e "strutturalmente povero" e basato sulla carne viva delle persone
«Andare oltre», ovvero «essere parte significante di una più ampia comunità», continuando a diffondere una cultura nuova, «fondata sul riconoscimento e sulla promozione dei diritti umani»: è Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) a presentare il "nuovo Superando.it", con cui riprendiamo il filo del nostro discorso
«All'inizio ha pianto il ministro Fornero - scrive Franco Bomprezzi - poi abbiamo cominciato a piangere noi. E se anche è presto per disperarsi, sappiamo che se tutte le associazioni di persone con disabilità non si sbrigheranno a tornare in piazza - come succederà il 7 a Roma e il 13 a Milano - le prossime misure di "rigore" ci riguarderanno ancor più di quanto i tagli recenti stiano facendo». «Ma questo vivo senso di responsabilità collettiva - conclude - vorrei diventasse contagioso, vorrei una staffetta generazionale, una schiera sempre più vasta di protagonisti e di comprimari. E vorrei continuare…
In Emilia si sta vivendo un dramma indicibile, legato al nuovo terribile sisma, che ha causato numerose vittime e feriti. E per le persone con disabilità il terremoto è anche la paura, umana, di non poter neppure scappare, di essere più a rischio, per l'immobilità, per la difficoltà a mettersi rapidamente al sicuro. Un danno a volte "invisibile", ma comunque importante e reale
2.400 anni fa i Romani seppero reagire al proclama del gallo Brenno («Guai ai vinti!») e si assicurarono vari secoli di vita agiata. Sapranno oggi gli Italiani con disabilità resistere "vivi" ad annunci come quelli arrivati nei giorni scorsi dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Fornero e da quello dei Rapporti con il Parlamento Piero Giarda?
Dieci domande persino banali, per quei tre milioni di italiani con disabilità, più le loro famiglie, che vivono sempre più drammaticamente sulla loro pelle una serie di problemi. Anche perché, scrive Bomprezzi, «sinceramente, caro presidente del Consiglio, non l'ho mai sentita neppure lontanamente accennare al tema della disabilità e dei diritti di cittadinanza delle persone con disabilità in Italia. Capisco che non è un tema nelle sue corde, ma mi piacerebbe sapere che idea se n'è fatta, di questo mondo. Crede che i disabili italiani siano un peso, un fardello costoso, oppure una risorsa da valorizzare, un mondo da esplorare?»