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È quanto accaduto a Nunzia Coppedé, presidente della FISH Calabria (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), vittima nei giorni scorsi di un sabotaggio ai freni del suo veicolo adattato al trasporto di persone con disabilità, atto che solo grazie alla prontezza dell'autista non ha avuto gravi conseguenze. Nel riferire la vicenda, avevamo anche chiesto a tutti i Lettori e a tutti i Cittadini, di ogni parte d'Italia, solidarietà e vicinanza per Nunzia Coppedé e torniamo a farlo oggi, tentando anche di "bucare" il "muro di silenzio" che rischia di avvolgere il fatto
Il rinnovamento culturale - si sa - ha i suoi tempi, ma la copertura economica no: serve subito, dal momento che le persone con disabilità hanno necessità ora e qui di servizi, assistenza e garanzie. Ripensando alla Terza Conferenza Nazionale sulle Politiche della Disabilità di Torino, appare quindi stridente il contrasto tra la celebrazione governativa (e non) dei rinvigoriti diritti sanciti dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e la deriva dell’impegno economico a favore di queste ultime, dei non autosufficienti e delle loro famiglie, come ben dimostra la sostanziale scomparsa del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali…
Quasi certamente anche questa volta - come per le precedenti Conferenze Nazionali sulla Disabilità - saranno le edizioni locali dei quotidiani a raccontare quella di Torino, il prossimo fine settimana, con l’aggiunta delle agenzie di stampa, di qualche giornalista "di nicchia" e poco più. Eppure di storie da raccontare potrebbero essercene molte e tutte interessanti. Ci sono persone con disabilità che girano il mondo in lungo e in largo, studiano, lavorano, si innamorano, sopravvivono in situazioni estreme, invecchiano, sono uomini e donne, non sono marziani. Possibile che la curiosità, molla del mestiere di giornalista, non ne spinga nessuno a chiedere…
Proponiamo una riflessione sui temi della partecipazione, dell'inclusione e della discriminazione delle persone con disabilità e delle loro famiglie, scaturita in occasione di un'interessante iniziativa - denominata proprio "Focus Group su Discriminazione e Segregazione" - promossa in queste settimane dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap)
Sicuramente non è una sorpresa, certo non ne faremo un dramma. Ma resta l'amarezza nel constatare che nessun organo d'informazione a diffusione nazionale ha dato la notizia - nemmeno sotto forma di rapido lancio - della ratifica da parte del Parlamento Italiano di un Trattato che potrà cambiare la vita di milioni di persone. Cari giornalisti, serviva forse cucire addosso a tale evento una "storia" o magari una polemica con il Vaticano, per rendere la notizia "appetibile" a un'opinione pubblica che probabilmente considerate addirittura più pigra di quello che realmente sia?
Anche tante persone con disabilità hanno ricordato commosse il giornalista Candido Cannavò, scomparso nei giorni scorsi. Perché colui che era stato per tanti anni apprezzato direttore della «Gazzetta dello Sport», aveva ben capito che per parlare a tutti, anche a quelli che si erano sempre girati dall’altra parte nel sentire la parola "handicap", era necessario raccontare storie vere, interessanti, riconoscibili, emotivamente forti. Questo era stato ad esempio il suo bel libro "E li chiamano disabili"