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Andare a verificare quanto siano rispettate le regole, quelle poche che ci sono, previste per il pieno diritto di cittadinanza, spesso comporta profonde delusioni e l’amara costatazione di quanto sia invero lontana l’effettiva applicazione dei principi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Elezioni 2018: si ricordano le regole che garantiscono la partecipazione?
Il tema della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 Dicembre (“Trasformazione verso una società sostenibile e resiliente per tutti”) è stato un vero e proprio “manifesto di concretezza”, che ha invitato tutti - i Governi, le persone con disabilità e le loro organizzazioni rappresentative, le istituzioni accademiche e il settore privato - a lavorare come “squadra”, per far sì che i princìpi della Convenzione ONU vengano realmente attuati, giorno dopo giorno. Un percorso in cui le persone con disabilità devono essere al tempo stesso beneficiari e agenti di cambiamento
«Chi ricopre un ruolo politico o istituzionale - scrivono dalla FISH, dopo la tragica vicenda di Loris Bertocco, che ha scelto la via del suicidio assistito in Svizzera, dopo avere detto di essere stato “abbandonato dalle Istituzioni” e di “non avere più soldi per curarsi” - chi è responsabile dei servizi, legga il memoriale di Loris e tragga da questa tragica lezione un insegnamento: non siamo una voce di costo, ma persone con dignità umana e con il diritto a vivere in modo non umiliante. E questo diritto umano non si garantisce a parole, ma con un costante e concreto…
«C’e una grande ricchezza nel nostro Paese - scrive Pietro Barbieri -, fatta di norme, di esperienze, di istituzioni, di formazioni sociali (lavoratori e terzo settore), di imprese, di associazioni e di singole persone e professionisti in perenne movimento verso il cambiamento che produce opportunità e diritti per le persone con disabilità. C’e quindi una parte del Paese che non si arrende e soprattutto va avanti nonostante tutto. È quella parte di Paese sulla quale si deve far leva per migliorare l’altro»
A distanza di otto mesi dalla presentazione alla Conferenza Nazionale sulle Politiche della Disabilità di Firenze, il "II Programma di Azione Biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità" non è ancora stato pubblicato né formalmente è in vigore. Un segnale decisamente negativo per le politiche sulla disabilità. Ma che cosa è accaduto?
«La dignità dell’uomo - scrive Stefania Delendati, rivolgendosi idealmente a Fabiano Antoniani (DJ Fabo), che ha scelto il suicidio assistito in una clinica svizzera - si lega anche alla libertà di scelta, libertà di vivere con la malattia e libertà di morire quando la sofferenza non è più umanamente sopportabile. Nel mezzo rimangono la rabbia e il dolore per chi rimane aggrappato alla vita tra mille difficoltà, a volte imputabili più alla burocrazia che alla malattia»