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«C’e una grande ricchezza nel nostro Paese - scrive Pietro Barbieri -, fatta di norme, di esperienze, di istituzioni, di formazioni sociali (lavoratori e terzo settore), di imprese, di associazioni e di singole persone e professionisti in perenne movimento verso il cambiamento che produce opportunità e diritti per le persone con disabilità. C’e quindi una parte del Paese che non si arrende e soprattutto va avanti nonostante tutto. È quella parte di Paese sulla quale si deve far leva per migliorare l’altro»
A distanza di otto mesi dalla presentazione alla Conferenza Nazionale sulle Politiche della Disabilità di Firenze, il "II Programma di Azione Biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità" non è ancora stato pubblicato né formalmente è in vigore. Un segnale decisamente negativo per le politiche sulla disabilità. Ma che cosa è accaduto?
«La dignità dell’uomo - scrive Stefania Delendati, rivolgendosi idealmente a Fabiano Antoniani (DJ Fabo), che ha scelto il suicidio assistito in una clinica svizzera - si lega anche alla libertà di scelta, libertà di vivere con la malattia e libertà di morire quando la sofferenza non è più umanamente sopportabile. Nel mezzo rimangono la rabbia e il dolore per chi rimane aggrappato alla vita tra mille difficoltà, a volte imputabili più alla burocrazia che alla malattia»
Per dare un’idea delle tante eredità che ci ha lasciato Franco Bomprezzi, il nostro direttore responsabile scomparso esattamente due anni fa, abbiamo scelto un suo testo scritto nella primavera del 2014 e da noi pubblicato a quel tempo con il titolo “Quel vecchio decalogo della buona informazione”. L’assoluta attualità dei contenuti ci rende ancor più vicina e presente una Persona di cui il giornalismo “vero” e il mondo di tutte le disabilità avvertono costantemente la mancanza
«Quasi 5.000 parole sulla scuola italiana - scrive Giovanni Merlo, riferendosi a un’inchiesta sull’avvio del nuovo anno scolastico, pubblicata da “la Repubblica” - senza dedicarne neanche una agli alunni con disabilità! Un’occasione persa, ma anche un campanello d’allarme perché è il segnale che le questioni affrontate ogni giorno a scuola dai bambini e dai ragazzi con disabilità non sono ancora considerate come un problema generale, ma come una questione a parte. E tuttavia gli studenti con disabilità non frequentano una scuola a parte, ma sono parte della scuola di tutti»
Nello scorso mese di luglio, la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e l’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) avevano nuovamente sollevato l’annosa questione dell’inaccessibilità informatica di alcuni importanti documenti presenti nei siti di Camera e Senato. In particolare, trattandosi degli Atti del Governo sottoposti all’esame delle Camere, la comunicazione era stata diretta al Presidente del Consiglio e al Ministro per i Rapporti con il parlamento, Maria Elena Boschi, che ora ha risposto (con una lettera in formato inaccessibile...)