Istruzione, Scuola & Formazione
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«Domani, 23 luglio - scrive Salvatore Nocera - il Senato approverà così com’è uscito dalla Camera il Decreto Legge 71/24, comprese le norme riguardanti i supplenti di sostegno senza titolo di specializzazione e i docenti con specializzazione conseguita all’estero. A questo punto, anche per evitare un possibile contenzioso costituzionale, invito chiunque creda nella qualità dell’inclusione scolastica a chiedere con urgenza al Governo e al Senato di stralciare gli articoli 6 e 7 di quel Decreto, per riflettere con più calma…
Il divieto dell’uso dello smartphone nelle scuole del primo ciclo, stabilito da una recente Nota Ministeriale, non riguarderà gli alunni con disabilità, quelli con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) e quelli con altri BES (Bisogni Educativi Speciali), i quali potranno continuare ad utilizzare tutti gli strumenti elettronici necessari per l’inclusione scolastica indicati nei rispettivi PEI (Piani Educativi Individualizzate) e PDP (Progetti Didattici Personalizzati)
Il racconto di un presidio a Roma voluto non solo per protestare contro le parti riguardanti l’inclusione scolastica contenute nel recente Decreto Legge 71/24, ma per il futuro stesso dell’intero comparto scuola. «Dobbiamo tornare a immaginare una scuola inclusiva come un processo in evoluzione - scrive Fernanda Fazio -, seguire lo spirito della Legge 517/77 e della Legge Quadro 104/92, norme che prevedevano la diversità come una risorsa e la formazione di tutti i docenti per un’inclusione che riguarda tutti…
Sulla parte dedicata all’inclusione scolastica contenuta nel Decreto Legge 71/24, che molto ha fatto discutere anche sulle nostre pagine e per il quale è arrivata ora l’approvazione definitiva alla Camera del testo di conversione in legge, si sofferma la Federazione FISH, che oltre a commentare alcuni articoli di quella norma, evidenzia l’annosa carenza di insegnanti di sostegno specializzato, chiedendo interventi strutturali in tale àmbito, «per costruire un reale sistema scolastico di qualità che superi le attuali incancrenite storture»
«Se quel Decreto sull’inclusione scolastica suscita l’indignazione dei soli insegnanti di sostegno che hanno conseguito il TFA (Tirocinio di Formazione Attivo) - scrive Orlando Quaglierini -, e non anche di rappresentanti dei docenti curricolari e dei dirigenti scolastici; se suscita le rimostranze dalle associazioni di categoria e non anche di rappresentanti della società civile, coloro che non sono inclini ad una scuola e a una società inclusiva, si fregheranno le mani, perché percepiranno tale reazione come una battaglia corporativa, “di…
«Il professor Dario Ianes - scrive Salvatore Nocera -, ben noto nel nostro mondo della disabilità e pure fuori, ha felicemente definito l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità come “il DNA della scuola italiana”. Ritengo pertanto che le norme sulla specializzazione dei docenti di sostegno contenute nel Decreto Legge 71/24, siano come “un prodotto geneticamente modificato” che danneggia questa grande e innovativa “specialità italiana”»
Il percorso formativo stabilito in tema di inclusione scolastica dal recente Decreto Legge 71/24 «compromette la qualità della formazione e dell’inclusione nel nostro Paese»: a dirlo è un nutrito gruppo di docenti specializzati sul sostegno didattico che per questo hanno deciso di promuovere un presidio di protesta a Roma, per la mattinata del 16 luglio
Come informa il Ministero per le Disabilità, è stato depositato un emendamento volto a garantire una nuova linea d’intervento nel Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità, ai fini del finanziamento del trasporto di studenti e studentesse con disabilità, questione sempre molto sentita dalle famiglie di ragazzi e ragazze con disabilità
«Per la parte dedicata all’inclusione scolastica - scrive Orlando Quaglierini -, il Decreto Legge 71/24 è sbagliato, perché non solo non risolve nella sostanza il problema quantitativo del reperimento e dell’allocazione degli insegnanti di sostegno laddove ce n’è bisogno, ma, con soli 30 Crediti Formativi, non assicura nemmeno la competenza minima necessaria per affrontare i Bisogni Educativi Speciali». E chiedendosi cosa fare, Quaglierini cita il film “Lettere da Berlino” e scrive: «Continuiamo a mandare “lettere da Berlino”!»