Abbiamo registrato superficialità e disinformazione sull’autismo, nelle parole della senatrice Paola Binetti, riportare nei giorni scorsi dall’Agenzia «Dire», a proposito dell’incontro in corso del pomeriggio di oggi, 29 marzo, presso la Sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama, in vista della prossima Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo del 2 Aprile.
Si tratta infatti di esternazioni che continuano a danneggiare ulteriormente le nostre famiglie e i nostri figli, dal momento che anche questa volta, come già negli anni precedenti, la senatrice Binetti, probabilmente (mal) consigliata dall’Istituto di Ortofonologia di Roma, ha illuso le famiglie delle persone con autismo che dalla condizione autistica si possa «venirne fuori», ovviamente con quegli stimoli che continuano a fare riferimento alle emozioni e alle relazioni, la cui mancanza, temiamo, la Senatrice, ma probabilmente anche l’Istituto romano, ancora addebita a noi genitori come infondata causa dell’autismo.
Non contenta, Binetti ha anche elencato gli interventi che possono aiutare i bambini con autismo, perché per la Parlamentare, evidentemente, da adulti si smette di essere autistici.
E qui la nostra sorpresa si è trasformata in sdegno: si è parlato infatti di «ippoterapia, onoterapia e tutto il vasto concetto della pet therapy», cavalli, asini, tartarughe, tutto tranne che gli interventi basati sulle prove scientifiche e specifici per i disturbi dello spettro autistico utilizzati in tutti i Paesi avanzati, consigliati dalla letteratura scientifica internazionale, dalla Linea Guida n. 21 (Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti) dell’Istituto Superiore di Sanità, dai LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e dalla nostra esperienza ultratrentennale, in tal modo vanificando anche gli sforzi di genitori e professionisti che ogni giorno combattono per vedere riconosciuti i trattamenti appropriati e che li vedono negati anche per mancanza di fondi poi sperperati per altri interventi. Ciò è più grave se viene sostenuto da chi ha un passato nella professione medica e che dovrebbe sentire la responsabilità di non fornire false speranze e indicare invece i trattamenti più utili per migliorare la condizione delle persone con autismo.
L’ANGSA è l’Associazione Nazionale Genitori di Persone con Autismo, aderente alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
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