Strumenti didattici accessibili: raccolto l’Appello?

Vi era stato - all'inizio di marzo - un Appello di genitori, insegnanti, studenti e operatori della scuola, ai ministri dell'Innovazione e dell'Istruzione, per avere finalmente strumenti didattici accessibili, in applicazione della nota "Legge Stanca" del 2004. Oggi quell'Appello sembra essere stato recepito, anche se vale sempre la pena attendere le applicazioni concrete

Sembra non essere caduto nel vuoto l’Appello lanciato nel marzo scorso da un gruppo di genitori, insegnanti, studenti e operatori della scuola al ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca e a quello dell’Istruzione Letizia Moratti, riguardante la corretta applicazione dell’articolo 5 della Legge 4/2004 (più nota anche come “Legge Stanca”).
Bambini a scuolaSecondo quest’ultima – ricordiamo –  devono essere fornite copie degli strumenti didattici fondamentali (su supporto digitale accessibile) agli alunni con disabilità e agli insegnanti di sostegno e il software didattico e di consultazione usato nelle scuole, indispensabile per l’autonomia di molti studenti, dev’essere costruito rispettando le regole di accessibilità.

L’Appello di marzo era nato sostanzialmente dalla lentezza nell’intervento del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dalla reticenza delle case editrici; esso aveva visto anche l’adesione di numerose Associazioni, tra le quali la UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), l’AIG (Associazione Italiana Gaucher) e l’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica).

Oggi il Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie (MIT) e quello di Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) spiegano – in una lettera inviata al gruppo promotore dell’Appello da parte dei rispettivi capi di gabinetto – di essere sul punto di emanare la direttiva che porterà nelle scuole libri finalmente accessibili.
Essi hanno altresì ribadito l’intento del Governo di accelerare il più possibile i tempi per portare nelle scuole italiane i libri accessibili, vale a dire testi scolastici in formato digitale.

«Consapevoli dell’esigenza, per le famiglie e per le istituzioni scolastiche, di disporre di strumenti facilmente accessibili agli studenti disabili e al fine di consentire di poter partecipare in tempo utile e in modo effettivo all’inizio delle attività didattiche – si legge tra l’altro nella lettera – sono stati promossi vari incontri tra le Amministrazioni dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per l’Innovazione e le Tecnologie, l’Associazione Italiana Editori. Ciò, anche in funzione di un avvio concreto dell’attuazione dell’articolo 5 della Legge 4/2004».

Grazie quindi a tali incontri e a quanto previsto dalla “Legge Stanca”, sarebbe stato «concordato di assicurare la disponibilità, in ciascuna classe interessata, dei libri di testo adottati, anche nelle versioni destinate ai disabili visivi (non vedenti o ipovedenti). Di conseguenza verranno fornite le opportune istruzioni, nell’ambito dell’emananda circolare sull’adozione dei libri di testo».

Entrambi i responsabili ministeriali, in conclusione, hanno assicurato «la massima attenzione per i problemi prospettati nell’appello che, pur nella loro particolare complessità, sono considerati assolutamente meritevoli della necessaria considerazione, a tutela degli interessi delle persone disabili, e delle loro più ampie opportunità di formazione».

Prendiamo atto con piacere di tale disponibilità, ma ci permettiamo ancora di restare in fase di attesa, per vedere le concrete applicazioni di quanto dichiarato.
(S.B.)

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