Scienze motorie e fisioterapia: c’è un emendamento!

Hanno ottenuto un primo risultato le iniziative di protesta per l'approvazione di una legge che equipara la laurea in scienze motorie a quella in fisioterapia. Lo stesso Governo ha sconfessato ufficialmente quel provvedimento, presentando un emendamento che verrà discusso in questi giorni anche a Parlamento già sciolto

Seduta di fisioterapiaImportanti novità sulla questione dell’equipollenza tra la laurea in scienze motorie e quella in fisioterapia, che tante proteste ha sollevato recentemente da parte dell’AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti), appoggiata da varie altre associazioni, tra cui quelle della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

La scorsa settimana, infatti, il Governo ha presentato alla Camera un emendamento che sopprime il contestato articolo 1-septies della Legge 27/2006 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 5 dicembre 2005, n. 250, recante misure urgenti in materia di università, beni culturali ed in favore di soggetti affetti da gravi patologie, nonché in tema di rinegoziazione di mutui), inserendolo nel Disegno di Legge AC 6259 (Conversione in legge del decreto legge 10 gennaio 2006, n. 4), la cui approvazione è possibile anche dopo lo scioglimento del Parlamento e il cui iter inizierà alla Camera martedì 14 febbraio.

Secondo la nota illustrativa dell’emendamento – presentato a nome del Governo dal sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Grazia Siliquini – l’articolo 1-septies, che prevede l’equipollenza della laurea in scienze motorie al diploma di laurea in fisioterapia, «se il diplomato abbia conseguito attestato di frequenza ad idoneo corso su paziente, da istituire con decreto ministeriale, presso le università», si configura come una norma che «attribuisce valore legale a titoli di studio conseguiti all’esito di percorsi formativi radicalmente differenti e si pone in contrasto con l’articolo 33 della Costituzione che, per l’abilitazione all’esercizio delle professioni, prevede il superamento di un apposito esame di Stato [grassetto nostro, N.d.R.]».

Questa proposta di emendamento rappresenta la sconfessione ufficiale, da parte del Governo, di un articolo che era già stato bocciato durante il dibattito parlamentare sia dalla maggioranza che dall’opposizione ed era stato votato solo perché inserito nella conversione in legge di un decreto in scadenza.

Dal canto suo, la Direzione Nazionale dell’AIFI, indipendentemente dall’approvazione della legge, il cui esito finale è legato a fattori di carattere generale, invita a mantenere forti le proprie iniziative di mobilitazione, manifestando «il proprio dissenso nei confronti di una norma giuridicamente infondata, inapplicabile, pericolosa per i cittadini e profondamente iniqua nei confronti di laureati che hanno deciso di svolgere la propria attività in un settore delicato come quello della tutela della salute e in particolare della riabilitazione».
(S.B.)

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