Affetto negli ultimi dieci anni dalla sclerosi laterale amiotrofica, il 20 settembre 2002 Luca Coscioni aveva fondato l’associazione che porta il suo nome, «allo scopo di promuovere la libertà di cura e di ricerca scientifica, l’assistenza personale autogestita e affermare i diritti umani, civili e politici delle persone malate e disabili».
Una sua recente e importante battaglia pubblica era stata quella per l’abolizione della Legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita e per la possibilità di compiere in Italia una libera ricerca sulle cellule staminali anche embrionali.
In tal senso l’Associazione Coscioni e i Radicali Italiani avevano promosso insieme il referendum abrogativo su cui l’Italia era stata chiamata ad esprimersi nella primavera del 2005.
Proprio sabato 18 febbraio, poi, si era concluso ad Orvieto il primo Congresso Mondiale per la libertà di ricerca scientifica, aperto da un intervento di Luca Coscioni.
Coscioni era nato ad Orvieto il 16 luglio 1967 e aveva praticato sport a livello agonistico (podismo), fino al manifestarsi della malattia neuromuscolare che lo aveva portato a una progressiva paralisi e alla perdita dell’utilizzo della voce.
Il suo libro autobiografico intitolato Il maratoneta. Da un caso pietoso a un caso pericoloso: storia di una battaglia di libertà (prefazione di Umberto Veronesi e introduzione del Nobel per la Letteratura Josè Saramago) è scaricabile online, a cura della casa editrice Stampa Alternativa.
La cerimonia funebre avrà luogo mercoledì 22 febbraio a Orvieto. Notizie più precise verranno diffuse dal sito dell’associazione.
(B.P.)