La spesa sociale nel Lazio

Si sono presentate compatte, questa volta, le diverse anime del Terzo Settore nel Lazio e i risultati si sono visti: un incontro pubblico con alcuni esponenti della Giunta Regionale ha portato infatti ad alcuni impegni che consentiranno di rispondere nel migliore dei modi ai rischi di arretramento dovuti ai tagli del Governo sul Fondo Sociale Nazionale

La mappa del LazioNei giorni scorsi il Forum del Terzo Settore del Lazio, le organizzazioni sindacali e l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani)  del Lazio, hanno incontrato, insieme alle Province della Regione, l’assessore regionale al Bilancio, Luigi Nieri, l’assessore alle Politiche Sociali, Alessandra Mandarelli, e la presidente della Commissione Politiche Sociali del Consiglio Regionale, Maria Antonietta Grosso, allo scopo di individuare una soluzione condivisa al problema del bilancio prodotto dai tagli operati dal Governo sul Fondo Sociale Nazionale delle Politiche Sociali ripartito alle Regioni. 

«La nostra richiesta di incontrare la Giunta Marrazzo – ha dichiarato Daniele Cardarelli, portavoce del Forum del Terzo Settore del Lazio – è stata dettata dalla preoccupazione di vedere seriamente compromessa la qualità della vita dei cittadini del Lazio a causa delle ripercussioni negative dei tagli operati a livello nazionale su quantità e qualità dei servizi sociali. Da qui l’incontro, che si è concluso positivamente e dal quale, attraverso il metodo della concertazione sociale, sono scaturiti da parte dei rappresentanti della Giunta Regionale una serie di impegni: la completa copertura della spesa sulle politiche sociali prevista per il 2006 attraverso uno stanziamento straordinario della Regione Lazio; la salvaguardia della continuità dei servizi sociali attraverso la creazione di una nuova voce di bilancio a garanzia degli impegni già assunti nel 2005 e messi in forse dai tagli nazionali; il riconoscimento del valore delle politiche sociali quale fondamento dello sviluppo complessivo della regione al pari di altri investimenti previsti per ambiti diversi».

Un momento difficile, quindi, ma un risultato positivo, frutto di un’azione di mobilitazione che questa volta ha visto unite le diverse anime del Terzo Settore. Infatti, particolarmente importante, assieme a quello degli organismi citati inizialmente, è stato anche il contributo di AGCI (Associazione Generale Cooperative Italiane), Legacoop e Confcooperative, nelle loro emanazioni laziali, oltre che delle principali associazioni di promozione sociale e volontariato della regione.
(S.B.)

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